Frammenti - Cronache di un mondo sottosopra | Il massacro di Shakaola
Questa è una di quelle storie che intriga, turba, in un certo senso disgusta, inquieta. Una di quelle storie che potrebbe essere la trama di un film ma che in realtà è tutto vero. Una storia al confine tra finzione e realtà, tra promesse e bugie, tra devozione e lealtà, tra la vita e la morte. Una storia che è già successa in passato e che si ripete nel presente, solo da un’altra parte, con la consapevolezza che può succedere di nuovo. Ovunque.
Siamo a Shakaola, nella foresta vicino a Malindi, dove il Kenya si affaccia sull’oceano indiano, apparentemente un paradiso terrestre. Qui, in una zona poco più grande di un ettaro e mezzo, la polizia ha disseppellito centinaia di persone, tra loro anche donne e bambini, la maggior parte morte di fame e di sete. E più si scava più se ne trovano altri. Un suicidio di massa.
Sembra che le persone si siano lasciate morire con una promessa, la promessa di raggiungere e vedere Gesù in Paradiso, la promessa assurda di salvezza, spinte dalle prediche deliranti del pastore Paul Mackenzie.