Frammenti - Cronache di un mondo sottosopra

Frammenti - Cronache di un mondo sottosopra | Psilocibina e MDMA potranno essere prescritte per terapie psichiatriche

C’è chi la definisce la nuova frontiera della psichiatria, qualcuno azzarda il termine rivoluzione: l’utilizzo delle sostanze psichedeliche per il trattamento di alcune patologie, come il disturbo post traumatico da stress e la depressione resistente. Malattie, specie quest’ultima, difficili da curare con antidepressivi seppur assunti ad adeguato dosaggio per un periodo sufficiente di tempo. Solo in Italia i pazienti che non rispondono alle terapie sono più di centomila.

Di nuovo, in realtà, c’è poco. Gli effetti di sostanze psichedeliche come l’LSD, la psilocibina (presente in alcuni funghi allucinogeni) e l’MDMA (nome di strada: ecstasy) interessano la comunità scientifica, anche italiana, già dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Una sorta di ventennio psichedelico, sia negli ambienti universitari sia in quelli della controcultura perlopiù statunitense. Poi un lungo letargo: sotto il cappello della war on drugs”, la lotta alla droga dell’amministrazione Nixon, anche le sostanze allucinogene e dissociative vennero messe al bando. Così anche la ricerca medico-scientifica, più o meno, si fermò.
Ma da ormai più di un decennio si assiste a un rinnovato interesse. “Lo studio delle sostanze psichedeliche in ambito psichiatrico non è più considerato alla periferie delle neuroscienze”, mi ha raccontato in un’intervista Tommaso Barba, ricercatore dell’Imperial College di Londra.

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Mario Bonito

Mario Bonito, 28 anni, giornalista. Si è fatto le ossa sulla strada, in una redazione locale a Roma, Testaccio. Poi un anno al Tg5, cronaca ed esteri. Ha giocato a pallanuoto per tanto tempo. E qualche volta gli manca.

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