Prima della Scala di Milano 2017: le 10 cose da sapere
L’inaugurazione della stagione operistica è affidata all' "Andrea Chénier" di Umberto Giordano, diretto da Riccardo Chailly
La Prima della Scala è l’appuntamento clou della cultura e della mondanità milanese, che si svolge tradizionalmente il 7 dicembre, il giorno di Sant’Ambrogio.
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta a partire dalle 17.45 su Rai 1 e Radio 3, oltre che in 27 luoghi simbolo di Milano grazie all'iniziativa della Prima Diffusa.
L’inaugurazione della stagione operistica sarà affidata all'Andrea Chénier di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, diretta da Riccardo Chailly nella regia di Mario Martone.
I protagonisti dell’opera saranno il tenore azero Yusif Eyvazov e la soprano russa Anna Netrebko.
Vediamo insieme le 10 cose da sapere, tra curiosità sull’opera e notizie sui protagonisti, dell'Andrea Chénier.
1) Il concept dell'Andrea Chénier
Il libretto dell'Andrea Chénier era stato scritto da Luigi Illica per il compositore Alberto Franchetti, ma quest'ultimo decise di rinunciare. Umberto Giordano colse subito il fascino della vicenda della figura del poeta francese rivoluzionario, ma poi vittima egli stesso della rivoluzione francese: si mise subito al lavoro e nel gennaio del 1896 finì la partitura. L'editore Ricordi la rifiutò in quanto la riteneva un'opera "irrealizzabile".
2) La prima
Fu necessario l'intevento di Pietro Mascagni, che aveva trionfato sei anni prima con la Cavalleria rusticana, per convincere Ricordi a realizzarla. Andrea Chénier debuttò al Teatro alla Scala il 28 marzo 1896, protagonista il grande tenore Giuseppe Borgatti. Il successo fu strepitoso, e Giordano si impose, accanto a Puccini e a Mascagni, come uno dei campioni dell'opera verista.
3) I grandi tenori dell'Andrea Chénier
Andrea Chénier è stata una delle opere più amate dai grandi tenori. Dopo Borgatti, l'hanno interpretata con grande fortuna Beniamino Gigli, Giacomo Lauri-Volpi, Mario Del Monaco, Franco Corelli, Placido Domingo e José Carreras.
4) Le soprano e i baritoni migliori del passato
L'Andrea Chénier ha visto grandi soprano interpretare il ruolo della protagonista femminile, molto arduo per la tessitura alta. La più grande di tutte è stata Renata Tebaldi. Fra i baritoni, spicca il talento vocale e interpretativo di Piero Cappuccilli.
5) Il direttore
Il direttore dell'opera è l'esperto Riccardo Chailly, che festeggia quest'anno i suoi 40 anni di attività alla Scala, di cui è oggi il direttore artistico. Chailly aveva già diretto l'Andrea Chénier nel 1985 con un cast all star formato da José Carreras, Eva Marton e Piero Cappuccilli.
6) Il tenore Yusif Eyvazov
Il tenore azero Yusif Eyvazov, marito della protagonista Anna Netrebko, è un cantante che si è messo in luce negli ultimi anni grazie alla sua voce di tenore lirico, con un repertorio che va dal Verdi del Trovatore e dell'Aida al Puccini della Madame Lescaut. Numerosi anche i suoi concerti insieme alla Netrebko. Eyvazov ha debuttato l'anno passato nell'Andrea Chénier al Teatro Nazionale di Praga.
7) La soprano Anna Netrebko
Anna Netrebko è oggi una vera e propria diva del teatro lirico per le sue eccellenti qualità vocali e sceniche, espresse in un repertorio vastissimo, che va da Mozart all'opera verista. Maddalena di Coigny è un personaggio destinato a restare nel suo repertorio.
8) Il baritono Luca Salsi
Il baritono Luca Salsi si è imposto come una delle voci verdiane migliori del panorama lirico mondiale. Come Carlo Gérard dell'Andrea Chénier ha debuttato a Monaco, con grande successo, accanto al divo Jonas Kaufmann.
9) Il regista Mario Martone
Il regista Mario Martone vanta una lunga carriera nel teatro di prosa, ma in questi ultimi anni si è dedicato con una certa continuità anche al teatro lirico, in un repertorio eclettico.
10) Andrea Chénier in dvd
Sono tre le edizioni di riferimento dell' Andrea Chénier in dvd. La prima, diretta nel 1981 da Nello Santi allo Staatsoper di Vienna, con protagonisti Placido Domingo, Gabriela Benacková e Piero Cappuccilli, con la partecipazione di Fedora Barbieri. La seconda, diretta proprio da Chailly, con l'orchestra del Teatro alla Scala e con tre assi del calibro di José Carreras, Eva Marton e Piero Cappuccilli. La terza, con l'indimenticabile Luciano Pavarotti, Maria Guleghina e Juan Pons, diretta nel 1997 da James Levine.