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Quattro donne dell'Impressionismo

Berthe Morisot, Mary Cassatt, Eva Gonzalès, Marie Bracquemond in un bel libro firmato da Martina Corgnati e pubblicato da Nomos Edizioni

Chi ha visitato la mostra a Palazzo Reale di Milano con la bella selezione di opere del Philadelphia Museum of Art (“Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art”,fino al 2 settembre 2018) ha sicuramente notato che fra gli impressionisti, ci sono anche alcuni lavori di Berthe Morisot e Mary Cassatt. 

Note agli esperti e studiosi, Morisot e Cassat sono meno conosciute dai visitatori “comuni”. Eppure sono due esponenti fondamentali del movimento che ha segnato in modo indelebile la modernità nella storia dell’arte.

Morisot (1841–1895) e Cassatt (1844–1926) insieme alle colleghe Eva Gonzalès (1849–1883) e Marie Bracquemond (1840–1916) compongono il quartetto di donne della storia dell’Impressionismo.

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La copertina di "Impressioniste" di Martina Corgnati, Nomos Edizioni

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A colmare le lacune di conoscenza su queste quattro protagoniste della scena artistica è in libreria da alcune settimane un bel libro firmato da Martina Corgnati (curatrice e critica d’arte nonché docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera) e pubblicato da Nomos Edizioni (216 pagine, euro 19,90).

Il volume è composto da quattro monografie che intrecciano il lavoro, le opere (molte delle quali riprodotte da illustrazioni di qualità) e la cifra stilistica delle artiste, con l’ambiente degli impressionisti e del mondo della cultura della seconda parte del XIX secolo.

Nella scrittura, sempre piacevole e di respiro, Corgnati ci guida per comprendere la parabola delle quattro artiste sottolineandone la specificità femminile. Artiste quindi che oltre al talento hanno dovuto sgomitare per trovare l’attenzione che meritavano in un mondo pieno di pregiudizi.

Emblematica per esempio la storia di Berthe Morisot che espose ben nove dei suoi lavori alla mostra nello studio di Nadar in boulevard des Capucines a Parigi, che il 15 aprile 1874 aprì la stagione degli impressionisti. Berthe fu l’unica donna nella selezione, voluta da Edgar Degas — amico di famiglia — che dovette superare la doppia diffidenza: verso una donna artista e verso quel gruppo di “fanatici scapestrati” transfughi del Salon ufficiale e paludato.

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Luigi Gavazzi