L'album del giorno: Radiohead, Kid A
L'arte di reinventarsi prende mirabilmente forma nelle canzoni di un disco del 2000 che indica la strada alla musica del nuovo millennio
Reinventarsi per non morire di successo, una cura choc per fuggire da un destino stereotipato e già scritto, quello della più grande rock band del nuovo millennio. Dopo gli 8 milioni di copie vendute da Ok Computer, i Radiohead erano mainstream anche nel senso radiofonico del termine. Gestire quella situazione in discesa sarebbe stato facile, ma l'ambizione di Thom Yorke e della band era un'altra: andare oltre, non limitarsi a scrivere un altro album che parlasse il linguaggio musicale del Novecento, ma crearne uno nuovo, che prendesse spunto dal meglio della tradizione novecentesca per elaborare un nuovo codice sonoro.
Davanti al foglio bianco, all'idea di rinunciare all certezze consolidate della rock band alternativa che piace un po' a tutti, i Radiohead cambiano rotta, rompono con in canoni della tradizionale costruzione del brano e viaggiano a ruota libera. Immettendo nelle loro canzoni le intuizioni del kraut rock dei Can, i Tangerine Dream, le improvvisazioni folgoranti di Miles Davis in Bitches Brew o di Charles Mingus, la musica classica contemporanea, la nuova scena elettronica, e la trilogia berlinese di David Bowie.
Radiohead - Idioteque (Official Video)www.youtube.com
L'effetto finale è uno shock per tutti quelli che si aspettavano il seguito di Ok Computer. Kid A è altro, è il disco di una band non omologata che nel tentativo di uscire dai cliché produce un album epocale, un passo avanti nel'evoluzione del suono contemporaneo. Le atmosfere rarefatte di Everything in It's right place, il groove micidiale di The National Anthem, la psichedelia orchestrale How to disappear completely, il loop irresistibile di Idioteque, il minimalismo di Motion picture soundtrack o del brano che dà il titolo al disco sono altro rispetto a quel che già esisteva.
Un lampo di genio che lascia interdetti i fan dell'era di Ok Computer e anche molti critici. Per questo a vent'anni di distanza da Kid A può essere intrigante immergersi nuovamente in quelle trame sonore che hanno anticipato e influenzato quel che è venuto dopo. E che hanno cambiato il destino di cinque artisti che, consapevolmente, risono imosti di rischiare tutto piuttosto che adattarsi a quello che il music business aveva previsto per loro: diventare i nuovi U2.
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