Diritto a querela nella riforma cartabia
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«La procedibilità a querela sembra un invito a delinquere»

La norma prevista dalla riforma Cartabia e che complica le procedure per gli arresti anche di malviventi colti in flagranza fa discutere. Questa l'opinione di Ciro Cascone, procuratore di Milano

Il 30 dicembre 2022 è entrata in vigore una parte della nuova Riforma Cartabia dove si interviene soprattutto sulla questione relativa alla scelta di stabilire per alcuni reati non più la procedibilità d’ufficio, ma la procedibilità a querela. Una modifica che nei fatti impedisce l'arresto in flagranza di reato e il conseguente processo per direttissima in assenza della della denuncia presentata dalla vittima. Inoltre l’ art. 85 viene modificato interamente ed esclude l’onere per gli uffici giudiziari di dare informazione alla persona offesa della facoltà di esercitare il diritto di querela che deve essere presentato entro 20 all’Autorità procedente nei processi. Questa parte della riforma è nata per smaltire le numerose pratiche che hanno procurato un notevole aggravio organizzativo ma potrebbe causare un’impennata di reati minori.

«Molti reati d’ufficio sono diventati a querela di parte. Tra questi i più rilevanti e numerosi sono i furti. La riforma sembra un incentivo per chi ruba» commenta il procuratore di Milano Ciro Cascone.

Non è d’accordo con questa parte della Riforma?

«Forse il legislatore non si è reso conto delle conseguenze di cosa stava scrivendo e questo ha generato come c’era d’aspettarsi allarme sociale. Ha il suo senso lasciare alla persona la libertà di scegliere se fare la querela o meno ma basti pensare ad esempio che nella città di Milano la maggior parte dei furti avviene in metropolitana ai danni di turisti. Le assicuro che quelle persone poi non fanno una querela di parte. Quindi mio avviso chi ha scritto la riforma non ha pensato al lato pratico quindi all’applicazione di queste modifiche. Proprio oggi trattavamo un caso ma la parte offesa era tornata a vivere in America così il processo è stato chiuso per improcedibilità».

Per i furti cosa è previsto?

«Anche se becchi il ladro commettere in fragranza il reato, se non è presente il derubato per la querela di parte non si può procedere. Poi c’è anche furto e furto e la modalità con cui viene commesso ossia procurando danni. Un conto è rubare 100 euro, un conto spaccare una vetrina di una gioielleria. O ancora con il sequestro di persona non aggravato anche lì secondo la riforma ci deve essere la querela di parte. Ripeto se non si corre ai ripari, io lo vedo come un incentivo per i reati minori».

Quindi cosa pensa?

«La riforma ha creato confusione, con una sensazione di impotenza perche non si può arrestare chi ruba e questo viene percepito come una via libera a commettere reati senza che nessuna dica nulla. Sono stati depenalizzati dei reati senza rendersi conto delle conseguenze a cui si andava incontro e questo è grave».

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Linda Di Benedetto