Salmo, il rapper sardo che canta la crisi
Strofe in rima per i ragazzi della Generazione zero: così il vocalist di Olbia ha sbancato le classifiche. Con un album che è già di culto: Midnite
"I giovani non ne possono più delle canzoni che dicono che va tutto bene, che domani sarà un giorno migliore e che l’amore vince sempre. Ma di che cosa stiamo parlando? Qui va tutto a rotoli". Intercetta a modo suo l’ansia e la frustrazione di questi tempi Salmo, vero nome Maurizio Pisciottu, da Olbia, al primo posto in classifica con Midnite e un passato, come gli piace ricordare, "da galoppino nel bar dei genitori".
Il boom del suo album dice che il rap è diventato il suono di riferimento per la stragrande maggioranza dei teenager italiani. "Certo, ha preso il posto del pop, è cultura popolare. Qualcuno se ne è accorto? Ormai è un’epidemia. Tutti quelli che lo ascoltano sognano, prima o poi, di salire su un palco a declamare strofe in rima".
Canta con disincanto le cose della vita di tutti i giorni, Salmo ("Ti ho raccontato mai di Tom? La sua vita è un inferno, fa due lavori a tempo alterno, per tutto l’inverno"), e parla di ogni argomento, tranne che di politica. "Non ne capisco una mazza e non voglio interessarmene, credo sia una perdita di tempo". A un ipotetico governo chiederebbe due cose da fare subito: "Abbassare le tasse e ridurre il costo del lavoro. Ma non mi aspetto niente di buono". Interessi nella vita? "Musica, musica e ancora musica". Che, però, rispetto a qualche anno fa, non è più sinonimo di soldi facili. "Per fortuna ci sono i concerti. Quel che arriva dai dischi è quasi zero. Ma forse c’è una luce, una genialata che hanno inventato gli americani. Si chiama 'instore' e consiste nell’incontrare i fan nelle librerie e nei negozi di dischi. Solo di pomeriggio, così vengono i più giovani che, di sera, non possono uscire di casa per andare a un concerto. Se si presentano in 400, sono 400 copie vendute. Tanta roba".