Sanremo 2021: Amadeus non lascia, ora Rai e Cts decidono sul pubblico
Dopo le polemiche dei giorni scorsi innescate dal tweet del ministro Franceschini, il conduttore e direttore artistico si rimette alle scelte che farà a breve il Comitato Tecnico Scientifico. «Ma resta convinto che la platea vuota possa penalizzare lo spettacolo»
L'atmosfera adesso è da quiete dopo la tempesta: dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi sul possibile passo indietro, Amadeus non lascia Sanremo 2021. Dopo l'alt del ministro Dario Franceschini, che aveva stoppato ogni ipotesi sulla presenza di qualsiasi tipo di pubblico all'Ariston, il direttore artistico e conduttore aveva messo sul tavolo anche l'ipotesi di un passo indietro, ma dopo un serrato confronto con i vertici Rai la «crisi» è rientrata e ha deciso di andare avanti, spingendo l'acceleratore sui preparativi del Festival al via dal 2 marzo. Ecco le ultime novità.
Sanremo 2021, Amadeus non lascia il Festival
Contrordine signori: Amadeus non ha alcuna intenzione di «dimettersi» conduttore e direttore artistico di Sanremo 2021. «Dopo giornate di forte tensione, di amarezza, di sensazione di isolamento, a mente lucida è prevalso nel conduttore e direttore artistico il senso di responsabilità per il proprio ruolo», scrive l'Ansa nel pomeriggio di sabato 30 gennaio. Mentre si sprecano i parallelismi tra la crisi di Governo e quella del Festival, Amadeus ricompone i pezzi dopo l'incontro con l'ad Rai Fabrizio Salini (dov'è andato scortato dall'agente Lucio Presta e da Fiorello, al suo fianco anche in questo bis festivaliero). In fondo la minaccia di mollare tutto era più che altro una sorta di «provocazione» che serviva a serrare i ranghi e navigare in una sola direzione anche per poter rispondere alle bordate di ogni tipo che si susseguono da mesi, ultima delle quali quella del ministroDario Franceschini che aveva twettato contro la presenza di qualsiasi tipo di pubblico all'Ariston. L'obiettivo di Amadeus era ricompattare per fare fronte comune con la Rai, i discografici e tutte le figure coinvolte nella realizzazione il Festival numero 71, senza dubbio il più difficile della storia visto che il Covid ha fatto saltare i piani e costretto tutti a prendere decisioni che fino a dodici mesi fa sembravano inimmaginabili.
La questione pubblico e le scelte del Cts
Dunque Amadeus ha cambiato idea o fatto retromarcia? No, semplicemente, come spiega l'Ansa «resta convinto che la platea vuota possa penalizzare lo spettacolo, ma si rimetterà alle decisioni che prenderanno la Rai e il Comitato tecnico scientifico», che nei prossimi giorni dovranno trovare una sintesi partendo da un presupposto fondamentale più volte esplicitato da conduttore, quello di realizzare di un grande show musicale in un teatro assimilabile a uno studio televisivo dove per altro, come chiariscono le linee guide pubblicate sul sito di Palazzo Chigi, la presenza del pubblico è ammessa (vedi quello che accade altrove, da C'è posta per te a X Factor fino a Il cantante mascherato). Non resta dunque che attendere per sapere cosa deciderà il Cts sulla presenza (o meno) dei 350 figuranti, mentre all'Ariston va avanti la realizzazione dell'imponente scenografia che anche quest'anno sarà disegnata da maestro Gaetano Castelli.