Crisi idrica, arriva il commissario del Governo
Le previsioni per i prossimi mesi indicano un aggravamento della siccità dopo un 2022 di grande sofferenza. La cabina di regia voluta da Palazzo Chigi studia un piano per tamponare l'emergenza
Il Governo muove i primi passi per affrontare l’emergenza siccità. A Palazzo Chigi nella prima cabina di regia sulla crisi idrica presieduta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Governo con i ministri di indirizzo ha deciso di lavorare ad un decreto sull'emergenza siccità con la nomina di un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari.
Il commissario nominato avrà poteri esecutivi e definirà con il tavolo tecnico un Piano idrico straordinario e una campagna di sensibilizzazione sull'uso responsabile della risorsa idrica. Sono queste le misure emergenziali previste per contrastare un fenomeno che si prevede subirà un peggioramento nel 2023 a causa dell’aumento delle temperature. Inoltre i dati del 2022 sulla siccità confermano che la crisi idrica in Italia non è un fenomeno transitorio ma una condizione che tenderà ad aggravarsi, a causa dei cambiamenti climatici.
Il 2022 è stato un anno nero
I dati riportati nel Report dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, hanno registrato un graduale peggioramento della situazione come conseguenza di un ciclo idrico, ormai incapace di rigenerarsi. Numeri allarmanti da Nord a sud dove l’assenza di precipitazioni del 2022 dall’inverno fino all’estate unita a temperature molto elevate, ha impoverito le risorse idriche (come falde, bacini, fiumi e laghi). A nord In Lombardia, il manto nevoso, pur superiore a quello dello scorso anno, si attesta attorno al 59% della media storica; sono più che dimezzate le riserve idriche (-52,7% sulla media del periodo), ormai ai livelli di un anno fa. Allarmante è la condizione del fiume Adda, la cui portata continua costantemente a decrescere da mesi.
In Piemonte, calano quasi tutti i fiumi, aumentando il gap con i livelli di portata degli anni passati (Sesia -74%, Stura di Demonte -52%, Stura di Lanzo -34%, Toce -46%).Resta drammatica la condizione del fiume Po che, lungo tutta l'asta, registra portate al di sotto del minimo storico ed ovviamente inferiori al 2022 (a Piacenza, -23,53%). In Centro Italia in sofferenza il livello del fiume Tevere, dall'Umbria fino alla foce. Calano i livelli dei fiumi in Campania con il Garigliano sceso di circa 1 metro in un mese ed il Volturno in discesa dalla sorgente molisana fino alla foce, toccando valori inferiori agli scorsi 6 anni. Un anno nero anche per l’agricoltura e per la produzione di energia idroelettrica.
Le previsioni del 2023
Le previsioni per questo 2023 non sono migliori perché la temperatura globale media nel 2022 è stata circa 1,15 gradi più alta rispetto ai livelli preindustriali, e il 2023 potrebbe essere ancora più caldo. Il Servizio meteorologico nazionale del Regno Unito (Met) ha emesso un allarme, prevedendo un aumento complessivo della temperatura globale tra 1,08 e 1,32 gradi, con un valore medio di 1,2 gradi in più.