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Siria. L’ultimo genocidio

Il nuovo libro del vaticanista Riccardo Cristiano per comprendere cosa sta accadendo nel paese mediorentale

Sintonizzatevi su Radio Londra per sapere cosa sta accadendo a casa nostra”, si ripeteva negli antichi caffè siriani ai tempi della seconda guerra mondiale
All’epoca nelle case non c’era ancora la TV, né Internet e l’informazione ufficiale era già parziale e faziosa.

Oggi, a ricoprire il ruolo di “Radio Londra”, per chi volesse cercare di comprendere la complessa tragedia siriana nonostante il blackout mediatico, ci sono molti libri di autori internazionali come la nuova opera del giornalista Riccardo Cristiano, Siria. L’ultimo genocidio (Castelvecchi editore).

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L’autore, fondatore dell’associazione “Giornalisti amici di Padre Paolo Dall’Oglio”, vaticanista e coordinatore dell’informazione vaticana, inizia il suo saggio con una domanda provocatoria, “Perché non siamo tutti Aleppo?”, ricostruendo le drammatiche giornate dell’evacuazione forzata dei civili nel dicembre 2016 ed esaminando le dichiarazioni e le prese di posizione dei protagonisti dello scenario politico internazionale.

Per Cristiano, che coinvolge prestigiose voci come il politico libanese Samir Frangieh, il filosofo siriano Sadiq al-Azm, il gesuita Paolo Dall'Oglio (a cui è dedicato il libro) e il professor Antoine Courban “hanno vinto i nemici del dialogo”. Nelle pagine del suo saggio l’autore cerca di far luce sulle forze in campo, su quali siano gli equilibri geopolitici in gioco e, in particolare, sulle posizioni di Russia e Usa.

Il volume offre una profonda analisi del fenomeno terroristico individuando ben tre diverse forme di terrorismo che stanno insanguinando la Siria e non solo: quello di Stato, quello jihadista e quello khomeinista.

Il vaticanista indaga sulla reale situazione dei cristiani della Siria e del Medio Oriente in generale, e sulle diverse posizioni della comunità cristiana rispetto alla crisi odierna. Interessante la riflessione sul concetto di cittadinanza, che porterebbe a un cambiamento epocale e renderebbe le minoranze libere dal ricatto della protezione, ridando loro il prestigio e la centralità che avevano storicamente.

Un punto ricorrente nell’opera è il continuo riferimento a Papa Francesco, voce di pace e di speranza per la Siria e il mondo intero.

Nella seconda parte del volume Cristiano apre a un ampio approfondimento sulla rivoluzione e il genocidio negati, ipotizzando i futuri scenari nella regione mediorientale e le implicazioni per le comunità cristiane.

Il volume si conclude con una considerazione importante: “(…) la visione di papa Francesco passa dalla Siria, perché dalla Siria passa la deflagrazione della questione dei rifugiati, la pulizia non ‘etnica’ ma ‘religiosa’ – a discapito dei sunniti – più ampia tra tutte quelle tentate nel secondo dopoguerra, il riordino dell’intero Medio Oriente, la legittimazione delle più spietate dittature, lo sfaldamento dell’Europa, la terribile archiviazione (…) anche dei diritti umani”.


Riccardo Cristiano, Siria. L’ultimo genocidio, Castelvecchi editore, 2017.

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Asmae Dachan