Lo smartphone del futuro sarà come lo immagini tu
La forma dei prossimi modelli rifletterà le esigenze e i bisogni degli utenti. Così è nato anche il telefonino pieghevole Galaxy Z Flip. Parola di Tae-joong Kim, il capo del design dei prodotti di nuova generazione di Samsung che l'ha progettato e si racconta a Panorama.it
Alla fine, tra un discorso e l'altro, Tae-joong Kim si lascia scappare un'indiscrezione. «È decisamente troppo presto per parlare nel dettaglio dei nostri prodotti in via di sviluppo, ma quello che posso dire con certezza è che il nome Galaxy Z sarà usato per una serie di nuovi dispositivi che ben rappresentano il gusto per l'innovazione di Samsung». Panorama.it è a colloquio con l'head of next generation product design group di Samsung, carica piena di responsabilità. Questo brillante personaggio è il responsabile, il creatore della forma dei prodotti di nuova generazione del colosso coreano, a cominciare dallo Z Flip, che dimezza il suo ingombro puntando sulla portabilità grazie a un display flessibile. Senza venir meno all'eccellenza della tecnologia: non a caso, è appena uscita la versione compatibile con le reti 5G. E, pare dunque certo, altre varianti sono all'orizzonte. Più che di se, è questione di quando.
Tae-joong Kim è un veterano del settore, lavora in Samsung da 20 anni e ha messo la firma su vari dispositivi iconici del marchio, entrati nella vita di tutti i giorni di generazioni di consumatori. Dal Galaxy S alla serie più business dei Note, fino al Galaxy Fold, il telefonino che diventa tablet. Ha dunque tutti gli strumenti per speculare sul futuro. E, a sorpresa, smarcarsi da ogni responsabilità su che direzioni prenderà il settore: «Non dipende da noi, ma dai consumatori. Continuiamo a studiarli, a cercare di capire cosa vogliono per dare loro accesso a un'esperienza migliore in mobilità che li aiuti nella loro vita quotidiana. Perciò, il design dei nostri prossimi prodotti darà determinato da come cambierà lo stile di vita degli utenti e da che tipo di nuovi bisogni e urgenze nasceranno via via».
Tanto vale cominciare con una provocazione. Più che a cambiare, gli smartphone sono destinati, prima oppure poi, a scomparire?
Non penso che le categorie di prodotto siano concetti fissi. Sono concetti fluidi, dinamici. In base a ciò che i consumatori si aspetteranno, i prodotti potranno essere integrati tra loro o finire in categorie differenti, in un processo di evoluzione costante.
Si spieghi meglio.
In passato, i cellulari erano usati soltanto per le chiamate e gli sms. Poi, nuovi bisogni hanno cominciato a emergere, gli utenti volevano poter fare più cose con i loro telefoni, come scattare foto, guardare video, navigare in internet. Il che ha portato a schermi più grandi o pennini per interagire con essi. Così, per esempio, ci è arrivata l'ispirazione del Note. Nel frattempo, però, le fotocamere, i televisori e i computer non sono spariti. Come gli smartphone non sono scomparsi con l'arrivo degli smartwatch, che pure ne hanno assorbito alcune funzioni, soprattutto nelle attività all'aria aperta.
Di spazio per innovare ce n'è. E parecchio. Come si fa a creare da zero un oggetto come un telefonino pieghevole?
Creare un dispositivo è, di base, un processo che mira a trovare la migliore soluzione possibile. Quella di Samsung è rivolgersi ai consumatori dall'inizio, anziché lasciarsi accendere dalla scintilla di un'ispirazione. Ci siamo chiesti come i nostri utenti avrebbero potuto utilizzare lo Z Flip, anche contestualizzandolo con altri prodotti portatili che i consumatori usano di frequente nella loro vita quotidiana. Il risultato di questa ricerca si riflette nelle dimensioni, nella forma, nelle varie sfaccettature che determinano l'esperienza associata a questo smartphone.
Il nuovo Galaxy Z Flip 5GSamsung
Quali sono le principali difficoltà da affrontare prima di arrivare a una forma finale che sia convincente, credibile, funzionale?
Creare uno smartphone risiede nella categoria del design industriale. Un elemento che presenta sfide uniche perché il design industriale è molto diverso dall'arte. Le sensazioni e gli stati d'animo di un designer sono senza dubbio elementi cruciali, ma è più importante avere un approccio oggettivo tenendo in conto la user experience. Il che non è semplice, soprattutto perché siamo una compagnia internazionale, perciò è davvero sfidante soddisfare gusti che sono diversi in ogni mercato. Prima di disegnare un nuovo prodotto, portiamo avanti lunghe ricerche e sondaggi su abitudini e trend di mercato e li incorporiamo nel concept del nostro design, per trovare un compromesso, un equilibrio, tra le caratteristiche tecniche e la maniera effettiva di utilizzarle.
Sta dicendo che il design si risolve in una questione di filosofie?
Adottare un nuovo form factor richiede un intero arco di nuovi elementi tecnologici, dunque è stata una grossa sfida per noi esplorare le giuste opzioni. Mentre il Galaxy Fold si concentrava sull'aprire il pieghevole per dare accesso a uno schermo più grande, il Galaxy Z Flip lo chiude per rendere il display più piccolo e garantire una portabilità eccellente. Volevamo raggiungere il giusto compromesso tra il regalare un'esperienza di schermo tradizionale per un telefonino quando non è piegato e renderlo abbastanza comodo da tenerlo in una mano da piegato. Abbiamo creato centinaia di prototipi di diverse dimensioni e condotto sondaggi per verificare che impressioni suscitavano. Tale processo è stato seguito da un rigoroso fine-tuning per creare un prodotto unico, lussuoso, di stile. In aggiunta a questo, la durabilità è un elemento importantissimo che ogni designer deve tenere in considerazione. Occorre raggiungere un livello superiore di estetica che sia in grado di resistere al tempo. È un gioco d'incastro tra un'esigenza di semplificazione e un inseguimento della perfezione.
Esiste un concetto di consumatore ideale a cui questa categoria di prodotti può rivolgersi?
La nostra filosofia di design fondamentale è per la neutralità di genere, si indirizza verso un'utenza universale. Con il Galaxy Z Flip abbiamo voluto rispondere all'esigenza di chi si aspettava un dispositivo mobile senza precedenti, compatto, dalla portabilità eccellente. E ciò non vale per fasce d'età, sesso maschile o femminile. È d'interesse per chiunque. Se proprio dobbiamo parlare di differenze, io le guardo in termini di gusto personale.
Tae-joong Kim, head of next generation product design group di Samsung
Cosa la ispira nel suo lavoro?
Osservo oggetti e persone nella mia vita quotidiana e rubo idee da loro. Provo, reinterpreto, sdrammatizzo, aggiungo, sottraggo, moltiplico e divido. Se necessario, mi immergo con profondità nel mio lavoro, al punto che mi insegue anche nei sogni.
Il design italiano, così ricco e apprezzato a livello internazionale, l'ha influenzata in qualche modo? Negli oggetti che ha creato, se ne sente l'eco?
L'Italia è una poderosa fabbrica di design. L'intensità in una Ferrari, l'ironia che è incorporata in un pezzo firmato Alessi, i colori e l'eccellente qualità della vostra moda sono tutti elementi d'ispirazione. Achille Castiglioni, durante i miei studi, era il mio nome preferito. Osservava il mondo con compassione e così faceva innovazione nelle forme. In un tempo in cui prevale il minimalismo più estremo, i suoi lavori arguti, spiritosi, mi scatenano ancora una certa nostalgia.