Ecco perché il tuo smartphone è peggio di una latrina
Che non fosse l'oggetto più pulito che maneggiamo lo sapevamo. Quello che forse non sapevamo è che il nostro smartphone trasporta in media molti più batteri della maniglia della porta di un bagno pubblico. Ma forse non è il caso di allarmarsi
Breve resoconto della vita quotidiana di uno smartphone: la mattina si sveglia tra la polvere di un comodino, una mano ancora tiepida di coperte lo solleva e comincia a passare il pollice sul display. Da quel momento fino alla sera, l’utente lo porterà con sé ovunque: in cucina, al tavolo della colazione, sulla mensola del lavandino, lo utilizzerà mentre è seduto sul cesso, lo appoggerà prima sul sedile della macchina, poi sulla scrivania in ufficio, lo lascerà sul tavolo del pranzo mentre chiacchiera coi colleghi, ogni tanto lo riprenderà in mano e lo passerà agli altri perché vedano un video divertente su YouTube. Prima di cena lo avvicinerà alla bocca almeno una manciata di volte, poi lo metterà in tasca, al caldo, in attesa di rimetterlo in carica e riappoggiarlo sul comodino.
Nel corso di questa odissea, lo smartphone è entrato in contatto con una quantità record di germi che, poiché l’aggeggio tende a mantenere un certo tepore, e poiché in media non viene mai pulito, hanno proliferato e sguazzato in totale libertà. Se pensate che stia per sparare una delle tante cartucce allarmistiche che infestano la scena hi-tech, aspettate di sentire questa.
Su richiesta del Wall Street Journal , in questi giorni i laboratori HML hanno analizzato otto cellulari presi a caso da un ufficio di Chicago per capire quali e quanti batteri proliferassero sugli apparecchi che maneggiamo ogni giorno. Gli esperti di HML sono usciti dal laboratorio con una notizia buona e una cattiva. Quella buona era che sugli otto cellulari non era stata trovata traccia di batteri pericolosi come E. coli e stafilococchi. Quella cattiva era che in compenso la superficie dei telefonini era letteralmente tappezzata di batteri coliformi, una tipologia di microorganismi che tendenzialmente si trova ad alte concentrazioni solo nelle feci. Per capirci: i batteri coliformi vengono solitamente utilizzati come indicatori della purezza dell’acqua che utilizziamo ogni giorno, e perché l’acqua sia considerata potabile la quantità di unità batteriche in grado di formare colonie (CFU) devono essere inferiori a 1 ogni 100 ml. Sugli smartphone di Chicago se ne sono trovate da 2.700 a 4.200.
Ancora più interessante è la ricerca condotta dalla London School of Hygiene, che si è basata su 780 campioni prelevati da 360 cellulari e dai palmi delle mani di altrettani relativi possessori. I risultati hanno dimostrato che il 16% dei telefonini e delle mani mostravano la presenza del batterio E. Coli. Non solo, il 92% delle mani e l’82% dei telefonini presentava tracce di contaminazione microbica, in un terzo di casi questa contaminazione aveva come protagonista lo Staphylococcus Aureus , batterio responsabile di alcune infezioni suppurative acute.
Ora, esistono due possibili spiegazioni per questo ventaglio di risultati. O l’ufficio di Chicago preso in esame dal WSJ e le 12 città prese in esame dall’istituto britannico presentano una formidabile concentrazione di persone poco avvezze alla saponetta. Oppure molta gente tende a non lavarsi le mani dopo essere stata in bagno. Gli scienziati tendono a propendere per questa seconda ipotesi.
Insomma, pare proprio che il tuo costosissimo, ubiquo smartphone sia una calamita per i germi, e in particolare per i batteri fecali. Questo significa che, semplicemente utilizzando in questo modo un dispositivo mobile, stai aumentando seriamente il rischio di contrarre diarrea e congiuntivite. Il che ci porta alla più ovvia delle domande: cosa si può fare per evitare ciò?
La risposta più semplice potrebbe essere: pulisci abitualmente il tuo telefono cellulare. Ma in realtà non è così semplice, dal momento che la maggior parte dei produttori telefonini sconsiglia esplicitamente di utilizzare comuni prodotti chimici a base di alcol, che però sarebbero i più efficaci nel rimuovere la carica batterica dalle superfici del tuo smartphone. Il metodo più consigliabile, quindi, è utilizzare panni in microfibra, che hanno dimostrato di eliminare il 99% dei batteri e del grasso in cui solitamente proliferano. Un’alternativa ancora più efficace, sono i sistemi che sfruttano i raggi ultravioletti, come PhoneSoap , una sorta di scatola che mentre ti carica il cellulare te lo irradia con raggi UV che eliminano ogni traccia batterica senza incidere minimamente sullo schermo, sulla copertura o il funzionamento del telefonino.
Se volete il mio personale consiglio, però, date una passata col panno al vostro telefonino regolarmente, e magari lavatevi un po’ di più le mani. Ma occhio a esagerare con l’igiene. Diversi studi hanno dimostrato che vivere in un ambiente eccessivamente pulito e asettico, può risultare controproducente.
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