Spaghetti & champagne
Trovo sempre più interessante abbinare, a tavola, la semplicità del morso con la complessità del sorso. Non si tratta di complicazione né di sfida. Il motivo per cui scelgo spesso preparazioni semplici da abbinare a un grande vino è suggerito …Leggi tutto
Trovo sempre più interessante abbinare, a tavola, la semplicità del morso con la complessità del sorso. Non si tratta di complicazione né di sfida.
Il motivo per cui scelgo spesso preparazioni semplici da abbinare a un grande vino è suggerito da un’esigenza secondo cui pochi, per quanto appassionati, sono in grado di replicare l’alta cucina a casa propria e allo stesso tempo un numero ancora più ristretto di persone possono avvicinarsi ai grandi ristoranti con una certa frequenza.
Non mi direte che non siete in grado di cucinare uno spaghetto aglio, olio e peperoncino o un uovo all’occhio di bue?!? Due preparazioni facili da preparare, se non addirittura alimentari, pardon elementari, che a dispetto di questa semplicità possono brillare accanto a un grande vino.
Con lo spaghetto, protagonista di allegre tavolate al chiaro di luna, il consiglio enologico porta con sé alcune raccomandazioni. Solo aglio italiano e olio evo (extra vergine di oliva) di buona qualità, una pasta degna di questo nome e un filetto di acciuga, in grado di donare al piatto una sapidità quasi marina. Nel bicchiere? Uno champagne, ma non uno qualunque, anche perché ne voglio suggerire un paio. Per chi ama la bevibilità nella bollicina, la scelta cadrà sul Blanc de Blanc Mumm de Cramant dal sorso citrino ma al tempo stesso cremoso. Per chi, anche nello champagne, preferisse un tratto più vinoso, ecco il Paul Barà Brut Reserve con ben il 90% di Pinot Nero, per altro ottenuto da una delle zone più vocate (Bouzy) per il questa varietà.
Passando all’uovo, quello di Colombo in fatto di abbinamento forse non c’è, anche se con il classico occhio di bue fritto nel burro e servito con qualche granello di sale e una spolverata di pepe di mulinello, potremmo abbinare il Manzoni bianco Igt Vigneti delle Dolomiti di Zanotelli. Vitigno poco conosciuto, anche se ugualmente in grado di esprimere sensazioni morbide che ricordano la frutta a pasta bianca.
I MIEI CONSIGLI
Mumm de Cramant
87/100 al vino, 93/100 all’abbinamento)
Prodotto da sole uve Chardonnay di una sola annata. La maison lo declassa volutamente (non è un millesimato) per dargli un timbro più fresco, frutto di una minore permanenza sui lieviti. La bocca esplora tutto il panorama degli agrumi, accompagnandoli con una lieve nota balsamica di menta piperita. Mumm de Cramant è importato da Pernod Ricard Italia
Paul Barà Brut Reserve
(90/100 al vino, 94/100 all’abbinamento)
Champagne molto puro che ci mostra le doti potenti del Pinot Nero che cresce a Bouzy. Lo stile prevede una bollicina soffice che s’innesta sulla trama di un Pinot Nero di razza. Ideale con uno spaghetto aglio, olio e peperoncino in cui, sbadatamente, sono scivolate alcune cozze e un po’ di prezzemolo tritato. Paul Barà Brut Reserve è importato da Bolis
Zanotelli Manzoni Igt 2009
(88/100 al vino, 95/100 all’abbinamento)
La varietà Manzoni nacque negli anni ’30 dall’incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco. L’azienda Zanotelli ne lascia intatte le tipicità aromatiche, grazie ad una vinificazione interamente svolta in acciaio. All’assaggio mostra sensazioni di pesca, albicocca, salvia e un finale di piacevole sapidità. Zanotelli Manzoni Igt 2009 è prodotto da Zanotelli wine