«Spegnere la caldaia fa consumare più che tenerla accesa»
Il Ministro Cingolani ha presentato il piano con le indicazioni anche alle famiglie per risparmiare sul consumo del gas. Ma gli installatori di caldaie hanno qualche perplessità
L’autunno è alle porte ed il Governo ha iniziato a studiare le strategie per il risparmio del consumo di gas. La prima messa sul tavolo dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani è quella di abbassare la temperatura di un grado e tenere il riscaldamento acceso per un'ora in meno la sera nelle case e negli uffici. Un’indicazione che non sembrerebbe essere poi cosi efficace. Infatti spegnere e riaccendere i riscaldamenti comporterebbe un uso maggiore di gas e di conseguenza costi in più in bolletta.
«Quanto affermato dal ministro Cingolani sul risparmio di gas può essere vero in parte ma c’è da considerare che spegnere la caldaia per poi farla ripartire un’ora dopo comporta un consumo di gas maggiore» - commenta l’ingegner Tiziano Delle Fratte tecnico Avant House Tecnologie srl Daikin
C’è un risparmio di gas nello spegnere le caldaie per un’ora?
«No, ed è un ragionamento molto semplice da fare. La caldaia rimanendo accesa mantiene la temperatura interna. Una volta spenta per raggiungere di nuovo la temperatura (di solito è circa di 22 gradi) richiede un maggiore consumo di gas. Così con questa indicazione in realtà si rischia di avere un aggravio dei costi in bolletta invece che un risparmio».
Quindi lei da tecnico cosa consiglia?
«Per la mia esperienza sarebbe opportuno abbassare la temperatura all’interno di case ed uffici di almeno due gradi invece che uno. In questo modo il consumo di gas sarebbe ridotto perché è la potenza che fa alzare il consumo. In pratica non devo ridurre il tempo di accensione ma le temperature degli impianti».
Perché non è stato già fatto?
«Purtroppo con il mio lavoro mi confronto da anni con persone che non fanno un uso consapevole ed efficace dei riscaldamenti. Cerchiamo sempre di spiegare ai clienti di non avere temperature troppo elevate in casa, da molto prima della guerra in Ucraina ma non tutti accettano di buon grado le nostre indicazioni. Un altro fattore poi da non sottovalutare è come sono costruiti gli impianti. Quelli vecchi non hanno alcun tipo di regolazione della temperatura sono dei veri e propri forni e sono tantissime persone ad averli ancora. Quindi il problema è a monte e non si risolve spegnendo i riscaldamenti».