Sport e libri per bambini: due albi illustrati a confronto
Lo sport e il valore della diversità in due albi illustrati usciti da poco: "Lo sport non fa per te" e "Una partita in ballo"
Lo sport non fa per te di Paolina Baruchello e Federico Appel (Sinnos) e Una partita in ballo di Daniele Bergesio e Francesco Fagnani (EDT Giralangolo) sono due albi illustrati per bambini pubblicati di recente sul tema dello sport.
Entrambi condividono il tono leggero e ironico, insieme all’esaltazione della diversità come valore fondamentale nella pratica sportiva. Divergono invece su come questa diversità si può intendere. Mentre in Lo sport non fa per te il concetto che muove il libro è che ogni sport prevede delle caratteristiche fisiche e attitudinali diverse, quindi sicuramente esiste uno sport adatto a ognuno di noi; in Una partita in ballo il concetto è la tua diversità e le tue abilità, seppur apparentemente contrastanti con le caratteristiche dello sport che ti piace, potrebbero essere una potenzialità.
Ho incontrato Federico Appel e Daniele Bergesio alla Bologna Children’s Book Fair e gli ho posto alcune domande sui loro libri.
“Sei troppo spilungona, lo sport non fa per te!” dicono due signore molto elastiche. “Ehi tu! Ci prendi il volano?”. Sara si alza con un balzo e lo prende.
Ho chiesto a Federico, che per Sinnos aveva già pubblicato la graphic novel Pesi Massimi. Storie di sport, razzismi, sfide: qual è l'idea che vi ha guidato nello sviluppo di questo albo?
"L'idea alla base di Lo sport non fa per te è di Paolina Baruchello (che con Sinnos aveva già pubblicato Pioggia di primavera, graphic novel sul kung fu). Inizialmente aveva pensato di scrivere un libro sulle Olimpiadi, perché sono la massima espressione dello sport come diversità: a rappresentare le varie discipline ci sono persone completamente diverse, con abilità fisiche e qualità mentali differenti. Per alcuni sport è necessaria molta concentrazione, per altri vale di più l'istinto, per alcuni sport è necessario essere snelli e veloci, per altri invece è preferibile essere robusti e forti. Lavorando sul libro, abbiamo intravisto il rischio di una deriva troppo epica oppure troppo didattica e abbiamo quindi optato per un albo illustrato più tradizionale con scene concatenate."
Nel libro si susseguono rapide scene di vita quotidiana, in cui un bambino o una bambina considerati poco abili in uno sport, riescono a trovare sfogo e soddisfazione in uno sport che più si confa alle loro caratteristiche fisiche e mentali. Il concetto di base è che c'è moltissima scelta nello sport e vale sempre la pena di provare a mettersi in gioco.
Federico aggiunge:
"Amiamo entrambi lo sport e abbiamo cercato di evitare la retorica de l'importante è partecipare, perché volevamo condividere con i lettori il concetto che la competizione può essere positiva, quando ci si mette in gioco e ci si confronta con gli altri."
Lo sport non fa per te racconta lo sport che vivono i bambini tutti i giorni, senza l'epica delle grandi occasioni, ma con le piccole frustrazioni e soddisfazioni che ognuno di noi vive o può aver vissuto scendendo al campetto sotto casa.
Nonostante fosse secco come un cracker e leggero come un moscerino, Tito sognava di giocare a rugby. La cosa che gli piaceva di più era la forma della palla, così ovale e imprevedibile.
Una partita in ballo racconta di Tito, bambino leggero come un moscerino, ballerino per natura, che sogna di giocare a rugby. Quando finalmente gli viene data la possibilità di provare a giocare in una squadra, Tito non si tira indietro e proprio grazie al suo senso del ritmo sbaraglierà gli avversari arrivando in meta nel più leggiadro dei modi. Daniele Bergesio, autore di Una partita in ballo, racconta come è nato il progetto:
"La storia ha vinto il concorso Narrare la parità, che aveva per tema l’abbattimento degli stereotipi di genere. In questo senso, lo sport era la perfetta metafora della vita, in cui per vincere - qualsiasi cosa significhi - l’importante è sempre avere il coraggio di essere noi stessi, anche se ci sembra di essere inadatti a quello che ci tocca in sorte o persino a quel che vorremmo."
Sei un appassionato di rugby oppure semplicemente era lo sport che, per le sue caratteristiche, più si prestava a creare il contrasto con la leggiadria e la delicatezza del protagonista?
"L’idea del rugby mi è venuta grazie a un personaggio dei cartoni animati che mi fa sempre ridere fino alle lacrime: Pippo! Volevo un ballerino di nascosto che riuscisse in qualcosa grazie alle sue doti, e mi è tornato alla mente un vecchio episodio di Pippo e lo Sport in cui il protagonista arrivava in meta proprio come Tito… in realtà era frastornato dalle botte, ma il risultato era lo stesso: piroette e giravolte fino al punto.
Ho pensato poi che il rugby fornisse il giusto contrasto: uno sport muscolare contro a una leggerezza che, se applicata al maschile, si porta dietro stereotipi banali. Inoltre mi piaceva parlare di uno sport meno conosciuto rispetto ad altri in cui la palla è rotonda."
Una partita in ballo racconta con delicatezza e ironia quanto sia importante provare a superare le proprie paure per inseguire ciò che si desidera e che rimanere se stessi risulta essere quasi sempre l'arma vincente.
Lo sport non fa per te, Paolina Baruchello, Federico Appel, Sinnos, 2018
Un partita in ballo, Daniele Bergesio, Francesco Fagnani, EDT Giralangolo, 2018