Conte glissa sulla grillina che giustifica gli sputi alla Polizia
Le parole della consigliera regionale grillina hanno scatenato furiose polemiche ma sono il frutto di una cultura contro gli «sbirri» che spopola a sinistra. Ed il leader grillino se la cava con una frasetta...
Settimana scorsa scorrendo il mio social ho trovato la pagina invasa da persone, amici, conoscenti, che hanno ripostato la famosa nota del Quirinale con cui Mattarella contestava l’uso dei manganelli contro gli studenti a Pisa. Ieri sera e stamattina ho controllato ancora per vedere quanti avessero riportato e condiviso la nota del Quirinale con cui Mattarella esprimeva la sua vicinanza ai poliziotti aggrediti da alcuni antagonisti a Torino: zero. Nessuno, manco mezzo, manco per sbaglio.
La cosa, lo ammetto, non mi ha sorpreso nemmeno un po’, anzi, ne ero certo. L’utilizzo delle parole dei potenti a seconda della situazione è una prassi consolidata in Italia. Come quelli che plaudono al Papa quando parla dei migranti e ricorda il dovere di accogliere tutti e poi fare finta di niente quando poco dopo lo stesso Pontefice ribadisce il suo No all’aborto. quindi se Mattarella attacca la Polizia, Piantedosi ed il Governo che non mi piacciono, Evviva Mattarella!. Se invece si schiera a fianco degli agenti, mutismo assoluto, e tanti saluti alla coerenza.
Ho cercato di capire la ragione di tutto questo. Una buona parte del mondo di sinistra, sotto sotto, per certi versi «gode» nel vedere la Polizia prendere sassi, insulti e sputi. Ne è plastico esempio la consigliera regionale della Toscana del Movimento 5 Stelle, Silvia Noveri, che non al bar ma in un luogo istituzionale, durante il suo intervento ha ammesso che i poliziotti di Pisa «forse quegli sputi se li sono anche meritati…. mi sembra il minimo…». A parte che ci piacerebbe capire dalla consigliera Noveri se gli sputi sono il minimo cos’altro si meriterebbe un poliziotto…. ma quello che resta è l’amarezza per delle parole che sono un chiaro e preciso attacco ad una istituzione dello Stato, fatta da un politico, in un luogo della politica.
La frase ed il silenzio da buona parte della sinistra (Conte ha chiuso la vicenda con un : «ha sbagliato ma si è subito scusata…») raccontano però di un retaggio culturale non nuovo dove «gli sbirri» sono brutte persone che dovrebbero stare zitte e ferme, qualsiasi cosa accada. Nel 2023 gli uomini delle forze dell’ordine hanno subito 1300 aggressioni ed feriti sono stati 120. E anche su questo mutismo assoluto. Come cala il silenzio quando si ricorda che le cariche ci sono state anche negli anni, mica pochi, in cui al governo c’erano il Pd ed il M5S: alla fine l’ordine pubblico non cambia a seconda di chi si trovi a Palazzo Chigi.
Non ho alcun problema a dire che sono dalla parte delle forze dell’ordine, questione di educazione familiare del rispetto dello Stato e di stima verso molte persone in divisa, uomini e donne eccezionali, conosciute nel mio lavoro. Talmente dalla loro parte che ho scritto di tutti gli errori commessi a Pisa dove è stato sbagliato tutto, perché credo che anche nei rapporti di massima stima e fiducia quando uno sbaglia va detto, senza se e senza ma. La tristezza verso quei ragazzi caricati senza alcun senso è però la stessa che provo per gli agenti aggrediti a Torino o per quelli picchiati da un pusher sempre nel capoluogo piemontese due settimane fa. Con una sostanziale differenza tra le due facce della stessa violenza. Per i primi la gogna mediatica è assicurata, per gli altri, mutismo assoluto e qualche applauso nascosto.