Star Trek Beyond, l'Enterprise all'esplorazione dell'ignoto - Recensione
Justin Lin segue la rotta tracciata da J.J. Abrams. Non solo azione ma anche dubbi personali, spirito di gruppo e stille di ironia
"Più lontano andiamo e più mi chiedo dove vogliamo arrivare". Il Kirk di Star Trek Beyond è un capitano percorso dai dubbi, svuotato da 966 giorni di navigazione nello spazio profondo, a esplorare l'ignoto ("beyond" infatti significa "al di là").
"L'ignoto non esiste: è solo temporaneamente nascosto", è un'altra delle riflessioni del leader dell'USS Enterprise, dalle folte sopracciglia e lo sguardo profondo, interpretato ancora una volta - la terza - da Chris Pine.
Dal 21 luglio al cinema, il terzo capitolo della serie reboot non vede più dietro la macchina da presa J.J. Abrams, che aveva diretto Star Trek (2009) e Into Darkness - Star Trek (2013) e rimane comunque in veste di produttore. Ora c'è Justin Lin, ovvero colui che ha fatto la fortuna della saga di Fast & Furious. Chi teme che ciò voglia dire azione a gogò e perdita delle caratteristiche principali della saga di Star Trek può essere sollevato: il regista taiwanese non deraglia e mantiene gli ingredienti soliti. Coniuga interrogativi personali a combattimenti e spirito di gruppo, spruzzati da stille contenute di ironia. Anzi, la speranza oggi è proprio il contrario: che in futuro la saga provi a proporre qualcosa di diverso.
Per Anton Yelchin e Leonard Nimoy
A poco più di un mese dall'assurda morte di Anton Yelchin, il giovane interprete dell'ufficiale di origini russe Pavel Chekov, gli occhi non possono che soffermarsi più a lungo su di lui, a ogni inquadratura che lo coinvolga. In questo terzo capitolo il suo personaggio è anche più presente del solito, accanto a capitan Kirk.
Star Trek Beyond si chiude con un'attesa doppia dedica: "In memoria di Leonard Nimoy. Per Anton". Nimoy, morto nel febbraio 2015, è lo storico attore del vulcaniano Spock nella serie televisiva originale degli anni '60 Star Trek. In maniera indiretta Star Trek Beyond è anche una celebrazione della sua figura e del suo ricordo.
Quando sul finale capitan Kirk pensa "agli amici non più qui", la mente non può non andare su Yelchin e Nimoy.
Intanto la produzione ha fatto sapere che Anton Yelchin non sarà sostituito inStar Trek 4: Pavel Chekov non comparirà. E sì, è confermato il quarto film della serie. A Chris Pine e al resto del cast si unirà Chris Hemsworth, che tornerà a interpretare il ruolo di George Kirk. Il capitano Kirk di Pine, infatti, incrocerà sul suo cammino un uomo che non ha mai avuto l’opportunità di incontrare, ma il cui retaggio ha pesato su di lui sin dal giorno in cui è nato: suo padre.
Krall non ha la forza di Khan. Ma Sofia Boutella conquista
Spinta dall'ingenuità di capitan Kirk e della Federazione interstellare (e quindi della sceneggiatura), l'Enterprise cade in trappola e si trova a fronteggiare un nemico altamente pericoloso, che non avrebbe mai immaginato di trovare contro. Si chiama Krall e coltiva un odio profondo verso la Federazione. Lo interpreta Idris Elba, che ha su tutta la testa e sul corpo un trucco pesante che ha necessitato cinque ore per applicarlo e due ore per rimuoverlo. Krall è potente e impetuoso, ma non raggiunge il carisma oscuro e penetrante del terrorista intergalattico Khan interpretato da Benedict Cumberbatch in Into Darkness - Star Trek.
Tra le new entry non è un villain a brillare, questa volta, ma un alleato. Anzi, un'alleata. Sulla superficie di Altamid, il capo ingegnere dell'Enterprise Scotty (Simon Pegg) si ritrova a dover dipendere da Jaylah, un'aliena agile e furba, determinata e sicura di sé, che maneggia con destrezza la mimetizzazione olografica. Viso dall'incarnato niveo, attraversato da striature nere, occhi giallo lucente da gatto, Jaylah ha un look seducente e il suo peso specifico sulla narrazione è vincente. La interpreta la ballerina e attrice francese di origini algerine Sofia Boutella, recentemente vista in Street Dance 2 e nei panni della cattiva Gazelle nello spy movie in doppio petto Kingsman - Secret Service.
Anche Abrams la pensa come noi: "Credo che Jaylah sia il mio personaggio nuovo preferito. È incredibilmente vivace, dolce, divertente e coriacea”.
Lo script vede un nuovo duo di penne: Doug Jung (già autore delle serie tv Dark Blue e Banshee - La città del male) e lo stesso Pegg che diventa attore-sceneggiatore della serie.
Lo spirito di gruppo dell'Enterprise
"L'unione non è la vostra forza, è la vostra debolezza", predica l'ostile Krall ai membri dell’Enterprise. E invece è lo spirito di gruppo ad animare tutto il film e il motore che porta l’equipaggio a ritrovarsi. L'astronave viene infatti distrutta e Kirk e i suoi uomini sono costretti a sparpagliarsi in diverse direzioni, su un pianeta inesplorato. Si formano delle strane coppie. Kirk, diventato più introspettivo, è al fianco dell'ansioso ma ottimista Checov. Il serioso e razionale Spock (Zachary Quinto) è con il sanguigno dottor "Bones" McCoy (Karl Urban): questa è la coppia che lascia più spazio alla leggerezza. "Mio Dio, sta delirando", afferma Bones di fronte a una risata di Spock. Uhura (Zoë Saldaña) e Sulu (John Cho) invece sono prigionieri di Krall.
Lo sforzo dei membri dell'equipaggio, dall'inizio alla fine, è ricongiungersi, tutti, per ricompattare quella famiglia che ormai è diventata l’Enterprise.
All'esplorazione dell'ignoto, come alle origini
Mentre i due film precedenti erano più "Kirk & Spock centrici", Star Trek Beyond esplora nuove relazioni. E nuovi mondi. "Star Trek ruotava tutto attorno alla formazione del gruppo che sarebbe diventato questa famiglia; Star Trek - Into Darkness verteva su come si sarebbe galvanizzato a trovandosi a confronto con una nuova minaccia ", spiega Abrams. "Entrambi erano in definitiva legati alla Terra".
Ora invece i membri dell'Enterprise sono impegnati nella loro missione quinquennale e si trovano alle prese col tipo di avventure associate alla serie originale, nei più remoti recessi della galassia. Non a caso il numero di alieni presenti in questo film è maggiore di quello dei due primi film messi insieme. Oltre a Jaylah e Krall, gli artisti del make-up e del reparto costumi hanno creato più di 50 razze aliene diverse. Come citava la serie classica e come riprende capitan Kirk sul finale di Star Trek Beyond, "all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà".