Sylvie Guillem, la ballerina che piaceva a Nureyev, fa il suo addio alle scene
Con "Life in progress" salirà sul palco per l'ultima volta. In un tour che da Modena arriverà a Tokyo
Ho amato ogni minuto di questi 39 anni di lavoro e oggi ne godo ancora allo stesso modo. Dunque perché smettere? Molto semplice: perché voglio fermarmi mentre sono ancora felice di fare quello che faccio con orgoglio e passione. Inoltre... ho un amico, un agente segreto, al quale ho dato licenza di uccidere nel caso provassi a continuare a danzare più a lungo del dovuto. E, francamente, mi piacerebbe risparmiargli questo compito.
Parla Sylvie Guillem, una delle più grandi ballerine di tutti i tempi sia nel balletto classico sia nella danza contemporanea. E queste parole sono la presentazione del suo spettacolo Life in Progress, l'ultimo show. Perché questo tour che da Modena la porta in Giappone, è anche l'ultima occasione per vederla danzare su un palcoscenico.
50 anni, 39 di carriera (per cui è stata premiata con il Leone d'oro a Venezia, con lo spettacolo del 2012 6000 miles away), la storia di Sylvie fa rima con la storia della danza. Figlia di un'insegnante di ginnastica, comincia anche lei ad allenarsi in quel campo finché a 11 anni fa il suo ingresso alla scuola del balletto dell'Opéra di Parigi, per poi essere scelta da Rudolf Nureyev che, a 19 anni, la promuove ètoile.
Da allora ha interpretato tutti i maggiori ruoli del repertorio classico con le più grandi compagnie. Ma anche la danza contemporanea l'ha vista protagonista in lavori come Push, Sacred Monsters e 6000 miles away, con i coreografi Mats Ek, Russell Maliphant e William Forsythe (per citarne alcuni).
E ora sul palco si racconta, in quella vita in progress che coincide esattamente con la sua, con due nuovi lavori in prima assoluta: Techne, un a solo del coreografo Akran Khan e Here&After, un passo a due insieme a Emanuela Montanari, ballerina del Teatro alla Scala, firmato dal coreografo Russell Maliphant. Accanto a questi, due classici del suo repertorio: il solo Bye scritto su misura per lei da Mats Ek e il Duo di William Forsythe.
La scelta? “Una nuovissima produzione per dire addio, con gratitudine e con enorme emozione", spiega la Guillem. E con grandissima emozione il lavoro messo a punto con il teatro Sadler's Well di Londra cui è artista associato dal 2006, incanterà i palchi di Modena (31 marzo), Roma (2 aprile), Genova (4 luglio) per poi approdare, dopo alcune date europee, in Giappone.