Altro che Fold e Mate X, è DragonHinge il pieghevole che vogliamo
Si tiene in tasca come un piccolo porta monete e poi diventa uno smartphone vero e proprio: questa è la tecnologia in grado di accontentare tutti
Al Mobile World Congress di Barcellona all'inizio di quest'anno, TCL aveva presentato una serie di prototipi di telefoni e tablet pieghevoli, giusto così, per testare le acque.
La compagnia cinese voleva lanciare qualcosa di innovativo entro il 2020 e probabilmente ciò si tradurrà in DragonHinge, lo smartphone flessibile che davvero vogliamo e che molti hanno visto alla recente IFA di Berlino.
Di cosa si tratta
Per prima cosa: DragonHinge è un progetto a tre, ossia sviluppato in tre fasi differenti. La prima è quella hardware, del display, la seconda riguarda la cerniera di giuntura e la terza lo sviluppo software. Il pannello è un Amoled che si può piegare da 0 a 180 gradi e costruito internamente; il giunto centrale prevede un sistema simile a quello del Surface (ossia non si chiuide del tutto ma lascia aperta una bella curva; mentre Android di bordo non dovrebbe eavere nulla di dissimile da quello attualmente in circolazione altrove.
Alternativa ai mini tablet
Quello realizzato da TCL potrebbe non essere il design più pratico per un dispositivo simile ma almeno si discosta da ciò che viene proposto dalla concorrenza di Samsung e Huawei, un Galaxy Fold e un Mate X che sono fondamentalmente telfonini capaci di ampliarsi in piccoli tablet. Qui invece abbiamo uno smartphone che si riduce alla sua metà, molto più comodo da portare con sé, lasciando spazio ad una tecnologia che dona realmente benefici a tutti e non solo agli smanettoni e appassionati hi-tech.
Ci sarà anche Motorola
Forse la strada da seguire sarà proprio questa e non a caso, Motorola sta preparando un nuovo Razr, una rivisitazione della sua iconica serie di telefoni dei primi anni 2000, con uno schermo Oled che si piega a metà. Per non essere da meno, la stessa Samsung pare stia pensando ad un elemento una conchiglia pieghevole da 6,7 pollici, con una fotocamera frontale con notch sul display principale.
Android c'è
Tutto molto bello e avvincente ma anche complesso da finalizzare, per i rischi delle piegature centrali, delle parti metalliche e in plastica delicate e dei costi che sono, necessariamente, più alti dei terminali attuali. Una cosa è pronta, l'interfaccia Android, che nella versione 10 è già adatta a potenziare l'apertura e la gestione di applicazioni da schermi classici a estesi.