Ecco cosa lascia la tecnologia del 2022
(Ansa)
Tecnologia

Ecco cosa lascia la tecnologia del 2022

L'imprevedibile Twitter, l'irrefrenabile TikTok, l'innovazione di Asus e il guizzo di Google segnano un anno contraddistinto anche dal flop degli NFT

L'avvicinarsi del nuovo anno significa fermarsi a riflettere per capire cosa resta degli ultimi dodici mesi. In campo tecnologico, il 2022 non è stato un anno che ha regalato un dispositivo in grado di stravolgere il mercato, tuttavia non mancano idee, fatti, innovazioni o flop che hanno segnato una svolta importante, non necessariamente in senso positivo.

Impossibile mettere in secondo piano la trasformazione di Twitter, che ha dominato le cronache specializzate con l'arrivo e i continui colpi di teatro di Elon Musk. E restando al percorso dei social media, le difficoltà della galassia Meta (che raggruppa Facebook, Instagram, WhatsApp e Oculus) alle prese con il complicatissimo e costosissimo sviluppo del metaverso, risaltano per il successo sempre più netto di TikTok, la piattaforma che più di tutto sta rovinando il sonno di Mark Zuckerberg.

Guardando al mercato consumer, nell'affollato panorama di smartphone che si sfidano incrementando velocità, memoria e capacità di calcolo, va rimarcato il lancio del Pixel 7 Pro di Google, un terminale simbolico non solo perché adesso Big G offre una valida alternativa ai più quotati produttori di fascia alta. In tema di novità degne di nota, merita attenzione lo ZenBook 17 Fold, il primo notebook con display flessibile sviluppato dalla società taiwanese, che in tema di sperimentazioni non teme confronti (anche perché un terzo dei 15mila dipendenti aziendali si dedicano a ricerca e sviluppo). Rovesciando il punto di vista, tra i flop fragorosi dell'anno che sta per chiudersi ci sono gli NFT, i Non-fungible token, trend dominante nel 2021 e poi incapace di mantenere le premesse, che si sta sgonfiando progressivamente per il costante calo di interesse verso l'unicità di un bene digitale e le sue potenzialità.

Il nuovo Twitter

Sopravviverà? E se sì, come? Sembra incredibile tornando indietro solo a qualche mese fa, ma al momento sono questi gli interrogativi più impellenti che ruotano attorno al presente e al futuro di Twitter. Il nuovo corso firmato Elon Musk (che va ricordato, nasce per un errore di valutazione del fondatore di Tesla, che ha sovrastimato il valore del più popolare servizio di microblogging, pagato 44 miliardi di dollari). Tanti i tentativi di trovare nuove strade da battere, quasi tutte rivelatesi per ora un muro di gomma che rimbalza all'indietro Musk e i suoi sogni di gloria. L'obiettivo di Twitter è diventare indipendente dagli inserzionisti, da cui arrivavano oltre il 90% delle entrate dell'azienda. Con Musk anche parecchie aziende si sono tirate indietro, bloccando gli annunci in attesa di capire come evolverà la piattaforma, in passato ancorata a un sistema di moderazione dei contenuti e che ora determina il da farsi tramite i sondaggi sul profilo del suo nuovo proprietario.

TikTok cresce, cresce, cresce

Ci sono tante metriche per misurare il successo di TikTok e molte di queste riguardano le difficoltà dei diretti rivali. Oppure il loro tentativo di cambiare le regole per replicare scelte e funzionalità del social di ByteDance. Lo scorso luglio il capo di Instagram, Adam Mosseri, aveva introdotto una serie di novità mirate a premiare i video a discapito delle immagini, ma il cambio di programma è stato accolto talmente male dai fan della social-app fotografica che, nel giro di poche ore, lo stesso Mosseri ha annullato quanto preannunciato e chiesto scusa ai suoi utenti. Inseguire TikTok è logico poiché è la piattaforma social che continua a crescere e pure a novembre è stata l'app più scaricata (combinando i dati iOS e Android di AppFigures), ma dietro algoritmi, novità e formati c'è la capacità di favorire la popolarità di perfetti sconosciuti. Se altrove i divi di Hollywood, le icone musicali e i campioni dello sport sono i più seguiti in assoluto, nove dei primi dieci profili più seguiti su TikTok sono comuni mortali, lontani dai riflettori nella vita offline (l'eccezione è Will Smith).

Pixel 7, il timbro di Google

Con l'immediata disponibilità dei Pixel 7 in molti più Paesi rispetto al passato, Google dimostra che intende fare le cose per bene anche con i suoi smartphone. Niente in grado di far tremare i grandi produttori, perché per Big G i dispositivi mobili rappresentano una voce quasi insignificante nel complesso dei ricavi rispetto a Samsung e Apple. Del resto Google incamera denaro con la pubblicità che macina introiti tramite il motore di ricerca, con il cloud computing, con Android a bordo di quasi il 90% degli smartphone attivi nel mondo e con una lunga serie di servizi. I nuovi Pixel, però, sono il perno di un ecosistema in espansione che annovera anche il primo smartwatch della casa e il primo tablet che arriverà nei prossimi mesi. Così Google continua a incrementare e diversificare gli strumenti con cui gli utenti entrano in contatto con l'azienda, sempre inevitabilmente legata agli ambiti che l'hanno resa un gigante, ma pure più interessata a trovare nuovi punti d'accesso per chi è ancora estraneo o quasi a un marchio che non è più sinonimo soltanto di ricerche online.

Asus e il laptop con schermo pieghevole

Dagli smartphone ai computer portatili, la diffusione dello schermo pieghevole sta gradualmente prendendo quota. Ma mentre nei più piccoli e maneggevoli terminali tascabili il mercato si sta arricchendo di proposte, tra i notebook le alternative sono ancora limitate. Serve tempo per capire le esigenze dei consumatori e le direzioni da seguire, tuttavia Lenovo, Dell e Intel hanno già mostrato opzioni interessanti in tal senso. Al pari di Asus, che all'ultima edizione di IFA ha svelato Zenbook 17 Fold, un notebook imponente e promettente, che sfrutta il display flessibile per cambiare faccia a seconda delle occasioni: laptop con tastiera fisica e virtuale, tablet XXL, desktop. Lo schermo Oled da 17,3'' è generoso e si piega al centro per offrire due pannelli da 12,5'', proprio per assicurare versatilità e opzioni d'utilizzo senza eguali. Certo al momento è un sogno per pochi perché costa più di 3mila euro, però Zenbook 17 Fold ha aperto una strada che in futuro potrà essere percorsa da milioni di persone.

NFT, il grande flop

Legati a doppio filo alle criptovalute, e quindi ai fallimenti e alle truffe che rovinano il mercato (il caso FTX con il castello di carte crollato all'improvviso, milioni di persone che si sono ritrovati senza più nulla in mano e il fondatore dell'exchange, Sam Bankman-Fried, che rischia l'ergastolo), il 2022 è stato un anno da dimenticare per gli NFT. Il -60% nel volume di vendite del terzo trimestre dell'anno rispetto ai tre mesi precedenti sintetizza bene la portata del flop, con un giro di affari ridotto a 3,4 miliardi di dollari (dai 12,5 miliardi registrati tra gennaio e marzo). Se era normale prevedere alti e bassi dovuti alla fase di consolidamento del mercato, il crollo verticale non fa presagire nulla di buono per il prossimo futuro. Anche se il metaverso e i suoi sostenitori la pensano diversamente.

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Alessio Caprodossi