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(Ansa)
Cyber Security

La cybersecurity «non è un mio problema»

La Rubrica - Cybersecurity Week

Nulla di nuovo. Certo potrei parlare della violazione delle lavatrici industriali nei campus universitari degli Stati Uniti che permetteva agli studenti di usarle gratis, ma di elettrodomestici vulnerabili ne scrivo da troppi anni. Tuttavia, avrei una storia interessante e inedita visto che ne sono stato protagonista negli scorsi giorni.

Tutto inizia quando vengo invitato da un sinceramente preoccupato responsabile dei sistemi informativi di una delle nostre eccellenze industriali. Una di quelle bellissime PMI che sono la spina dorsale della nostra economia e che mezzo mondo ci invidia. Il nostro informatico è preoccupato perché sta vedendo un sacco di tecnologia digitale entrare nell’azienda che è totalmente fuori dal suo controllo e per giunta nessuno sembra capire di cosa si tratta. Riponendo eccessive speranze nelle mie capacità di divulgazione e ancora di più nella mia credibilità ha convinto i titolari a darmi udienza. Questa la sintesi dei momenti più significativi.

Il primo. E’ il momento in cui i proprietari mi spiegano che in realtà i sistemi IT sono giusto quelli che gestiscono l’amministrazione e la posta elettronica. Anche se subissero un attacco non sarebbe nulla di irrimediabile perché hanno un backup di tutto. Peraltro, non trattando dati personali, se non qualcosa legato ai propri dipendenti, ma poche cose perché hanno un ufficio paghe e contributi esterno; quindi, non si tratterebbe certo di un grave danno. Certo si può fare meglio, ma in fondo potrebbero sopravvivere. Questo è vero per alcuni minuti ovvero fino a quando non mi portano a fare il tour del loro fiore all’occhiello: il nuovo magazzino 4.0.

Ecco il secondo momento significativo. Sono diecimila metri quadrati di pura tecnologia. Non si può dire che sono “avanti”, sono semplicemente oltre. Non vedo più di un paio di addetti che in realtà se ne stanno seduti a guardare un trionfo di robotica che sposta, imballa, etichetta con efficienza mostruosa. Mentre passeggiamo in uno scenario che mi ricorda un racconto di Isaac Asimov mi scappa una domanda: “Scusate, ma non vedo un muletto, una scala, nulla che possa essere usato da un essere umano. Ma se per caso tutto questo si blocca come fate?” L’imprenditore ha un attimo di esitazione, poi con benevolenza mi spiega che non si bloccherà perché lo hanno garantito. “Ah… bene. Però mi lasci dire che quando mi ha raccontato che le uniche tecnologie digitali che avevate erano la posta elettronica e l’amministrazione mi ha detto una bugia.”

La risposta un po’ me la aspetto e arriva puntuale. “Cosa c’entra, questo è diverso”. Ovviamente “è diverso”, molto diverso e volgo lo sguardo al responsabile dei sistemi IT che mi sussurra che entro tre mesi il magazzino sarà interfacciato ai sistemi dell’amministrazione per automatizzare la fatturazione. Gli sorrido comprensivamente, e gli riesco a dire soltanto una cosa: “vedrà che non succede nulla, ma se succede ha il mio numero di telefono. Non garantisco nulla, ma ci proveremo”.


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Alessandro Curioni