Ecco come gli Usa tentano di mitigare la cyber propaganda nemica
La Rubrica - Intrusioni di Maskelyne
Nel corso degli ultimi anni il concetto di minaccia cyber si è decisamente evoluto. Numerosi eventi, spesso eclatanti e pertanto balzati agli onori delle cronache, hanno fatto maturare nell'opinione pubblica la consapevolezza che un cyber attacco non è solo un "hacker che ruba i dati di una carta di credito".
La capacità di influenzare le coscienze tramite strumenti digitali rappresenta un ottimo esempio della crescente e corretta percezione di una cyber minaccia. Uno specifico pericolo, che la comunità di intelligence americana ha deciso di contrastare con un nuovo centro per difendere il paese dall'"influenza maligna straniera".
La Rubrica: Intrusioni di Maskelyne
La convinzione che le recenti elezioni presidenziali americane siano state al centro di una ben orchestrata manovra di influenza straniera non è infatti una novità. Solo alcune settimane fa il report della comunità di intelligence denunciava le reiterate campagne antiamericane di disinformazione, controinformazione e propaganda di Russia, Cina, Iran, Corea del Nord.
"Alla luce delle minacce in evoluzione e a sostegno della politica crescente e dei requisiti congressuali", l'Ufficio del Direttore dell'Intelligence Nazionale (ODNI – The Office of the Director of National Intelligence) ha quindi ufficialmente annunciato la creazione del Centro, punto di raccolta e smistamento (nel linguaggio tecnico, un HUB) di più agenzie governative. Il Direttore dell'intelligence nazionale, Avril Haines, ha ritenuto necessario creare il Centro immediatamente dopo essere stato insediato a gennaio scorso.
Testimoniando davanti al Comitato di Intelligence della Camera all'inizio di questo mese, Haines ha infatti ammesso che il lavoro di costituzione di questo organismo era già iniziato e ha definito gli sforzi per arginare le operazioni di influenza, una "questione incredibilmente importante".
Non è tuttora chiaro quale sarà lo stanziamento economico poiché per tradizione ODNI non rivela dati specifici relativi al budget della comunità dell'intelligence.
I funzionari dell'intelligence statunitense hanno ben chiaro sia la portata degli sforzi nemici, sia la dimensione della loro azione.
Da un lato, gli investimenti sulle nuove tecnologie di disinformazione certamente intensificheranno la forza degli attacchi. Si pensi ad esempio all'impatto della pubblicazione dei deep fake (audio e video decisamente verosimili, realizzati con intelligenza artificiale create per trarre in inganno chi li ascolta o li guarda) sui social network. Ed è alla loro capacità di distorcere ulteriormente la verità e la realtà, destabilizzando le società ad "una scala e velocità" che sminuiscono le attuali sfide delle tradizionali forme di disinformazione
Ritornando sul tema della dimensione della minaccia, l'azione di influenzare va ben oltre il poter seminare discordia e diffondere disinformazione solo durante il periodo elettorale.
In termini più generali, questi cyber attacchi rappresenteranno invece una nuova normalità, con effetti potenzialmente dirompenti anche per le democrazie liberali più consolidate del mondo.
Info: Www.Cy4gate.com