Addio ai manager finanziari, il nuovo capo di Boeing arriva dall’ingegneria (aerospaziale)
Difesa e Aerospazio

Addio ai manager finanziari, il nuovo capo di Boeing arriva dall’ingegneria (aerospaziale)

Dopo due decenni di eccessiva attenzione alla finanza e depauperamento del potere degli ingegneri, Boeing ritorna al passato: arriva un super ingegnere dal colosso della Difesa Rockwell Collins

Nella serata di ieri, 31 luglio, Boeing ha annunciato la nomina di Kelly Ortberg, ex dirigente di Rockwell Collins, come nuovo presidente e Ceo.

La notizia arriva dopo una ricerca durata mesi per poter sostituire Dave Calhoun, il quale aveva annunciato che si sarebbe dimesso entro la fine dell'anno come anche il presidente del consiglio di amministrazione Larry Kellner, che non si ricandiderà.

Nonostante la reazione di Boeing dopo gli incidenti subiti negli ultimi anni, che hanno provocato indagini interne e svelato problemi di trasparenza, controllo della qualità e una cultura aziendale in declino, questi avvicendamenti contribuiscono certamente a rinnovare l’immagine dell’azienda e a ricostruire la reputazione di Boeing prima ancora di migliorare la situazione finanziaria e produttiva, come la necessità di tornare rapidamente ad aumentare la produzione mensile di aeromobili commerciali, soprattutto la linea del B737, ora limitata a 25 esemplari.

Kelly Ortberg, 64 anni, è un ingegnere meccanico con oltre trent’anni d’esperienza nel settore aerospaziale e cinque anni come capo del gigante dell'avionica made in Usa Rockwell Collins. Potrà quindi riportare la cultura aziendale verso l’ingegneria dopo che per decenni essa è stata messa in secondo piano da un'eccessiva attenzione alla finanza. Non a caso gli analisti finanziari considerano Ortberg “vecchio”, mentre la sua reputazione tra i tecnici fanno considerare la sua nomina “una scelta forte e sicura”.

La notizia ha fatto salire le azioni Boeing dell'1,4% nelle contrattazioni odierne, nonostante la notizia di perdite superiori alle attese pari a 1,4 miliardi di dollari nel secondo trimestre. La prima dichiarazione del nuovo numero uno di Boeing è stata questa: “Boeing ha una storia straordinaria e ricca come leader e pioniere nel nostro settore e sono impegnato a lavorare insieme agli oltre 170.000 dipendenti dedicati dell'azienda per continuare questa tradizione, con la sicurezza e la qualità in prima linea. C'è molto lavoro da fare e non vedo l'ora di iniziare".

Sul piatto non c’è soltanto la produzione dei velivoli commerciali e la necessaria autorevolezza e credibilità da recuperare, ma anche la scelta strategica sulle direzioni che devono prendere gli investimenti riguardanti il percorso verso la decarbonizzazione. Boeing è attiva sia nello studio di nuove configurazioni (forme), sia su sistemi di propulsione alternativi e basati su carburanti sintetici come su formule che prevedono elettrificazione e utilizzo di combustibili come l’idrogeno. Arrivando da un colosso dell’avionica e della sistemistica, certamente il nuovo numero uno di Boeing potrà orientare il futuro della strumentazione di bordo verso la prossima generazione dell’interfaccia uomo-macchina, segmento nel quale la concorrenza di Airbus è molto agguerrita. Infine, essendo l’azienda di provenienza di Otrberg la Rockwell Collins, che opera ampiamente in ambito militare, c’è da aspettarsi un indirizzo molto dinamico anche per le commesse governative di Boeing che, lo ricordiamo, costruisce velivoli ed elicotteri d’attacco come lo F-15 (recentemente aggiornato alla versione EX), oppure come le aviocisterne KC-767 e gli elicotteri da trasporto CH-47 Chinook.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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