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(Ansa)
Difesa e Aerospazio

I numeri dello F-35

Sono oltre 700 gli esemplari in servizio nel mondo, sei nazioni lo hanno già usato in combattimento. Incidente in Corea del Sud, flotta a terra per accertamenti

Dopo un anno di successi per il caccia Lockheed-Martin F-35 Lightning II o Joint Strike Fighter, il 2021 inizia con il blocco della flotta dichiarato dalla Corea del Sud, che ha fermato i suoi F-35A dopo un atterraggio d'emergenza accaduto il quattro gennaio. La Yonhap News Agency di Seoul ha riferito che un esemplare, completando una missione di addestramento, ha riscontrato problemi con il suo sistema avionico ed è stato costretto ad atterrare sulla pancia presso la base aerea di Seosan, a sud di Seoul. Imprecisati problemi software avrebbero bloccato l'uscita del carrello d'atterraggio, costringendo il pilota a far strisciare l'aeroplano sulla pancia, manovra che ha concluso abbandonando il velivolo illeso. Avvertito via radio, il servizio di emergenza della base aveva infatti cosparso la pista di schiumogeno antifiamma per evitare che il costoso jet subisse gravi danni durante lo slittamento.

Dopo l'evento la forza aerea coreana ha immediatamente aperto un'inchiesta congiunta coinvolgendo anche l'Usaf e deciso di mettere a terra per precauzione i suoi 32 velivoli dello stesso tipo. Lockheed-Martin, costruttore dell'aeromobile, ha dichiarato di essere a conoscenza dell'incidente e si è dichiarato pronto a supportare l'aviazione coreana, ponendo alcuni quesiti per comprendere la natura dell'avaria, accertando se sia stata effettivamente causata da un problema del software che non avrebbe reagito al comando del pilota, oppure alla rottura di un impianto di bordo.

Intanto, in un altro teatro operativo, quello norvegese, lo F-35 è stato scelto per rimpiazzare gli F-16 attualmente schierati per le missioni di allerta e reazione rapida della Nato nell'estremo nord, ponendo così una data alla fine dei 42 anni di servizio dei vecchi Fighting Falcon. Lo ha annunciato il governo di Oslo il 6 gennaio, specificando quale sarà la prima destinazione dei nuovi caccia, ovvero la base aerea di Evenes, nell'estremo nord del Paese, dove ci saranno almeno tre unità sempre pronte a decollare entro 15 minuti da un allarme per poter intercettare potenziali violazioni dello spazio aereo norvegese e, per estensione, della Nato. La base di Evenes ospiterà anche la flotta di velivoli da pattugliamento marittimo P-8 Poseidon, che in funzione di scoperta antinave e antisommergibile va a rinforzare le potenzialità dell'Alleanza atlantica in una zona che negli ultimi anni ha visto aumentare il numero delle esercitazioni militari russe e degli sconfinamenti.

La sostituzione degli F-16 norvegesi con i nuovi F-35 sarà completata entro il 2025, quando saranno stati consegnati tutti i 52 esemplari previsti. Fino ad allora saranno mantenuti gli F-16, alcuni dei quali sono in corso di aggiornamento. Il servizio di pattugliamento sarà attuato unitamente a velivoli polacchi e belgi che su allarme decolleranno da Ørland, base situata nella parte centro-meridionale del Paese.

Negli ultimi giorni del 2021 Lockheed-Martin aveva diffuso una nota festeggiando l'andamento del mercato del suo caccia quinta generazione, rimarcando che lo scorso anno lo F-35 è stato scelto anche da Svizzera e Finlandia, che la Danimarca ha ricevuto il suo primo esemplare e che l'Aeronautica Militare olandese è stata la nona forza aerea al mondo ad aver dichiarato la capacità operativa iniziale per la sua flotta di aerei Lighting II. Per il Joint Strike Fighter l'anno appena concluso è stato un periodo pieno di esercitazioni e test di volo che lo hanno visto protagonista ovunque negli scenari occidentali. Nel comunicato del colosso della Difesa Usa le performance operative dell’F-35A si confermano solide, alcuni degli interventi e delle esercitazioni compiute hanno dimostrato un tasso di capacità di missione superiore all’80%, confermando l'aeroplano come uno degli asset più affidabili della flotta di velivoli da combattimento degli Stati Uniti, con risultati migliori del previsto per il 93% delle componenti del velivolo. Sul piano delle operazioni, nell’ultimo anno gli F-35A e B sono stati coinvolti in quattro attivazioni su basi terrestri e navi e hanno preso parte a oltre 60 schieramenti e distaccamenti, tra cui il primo schieramento di un F-35C dell’US Navy a bordo della portaerei Carl Vinson. Durante il primo schieramento sulla nave ammiraglia inglese Queen Elizabeth, come elemento del Carrier Strike Group 2021 del Regno Unito, gli F-35B del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e della Royal Air Force hanno effettuato quasi 1.300 sortite, oltre 2.200 ore di volo conducendo 44 missioni di combattimento a fronte di un solo incidente la cui causa è stata individuata nel fattore umano e non in quello tecnico. Le consegne di nuovi esemplari sono state in tutto 142, portando a 753 gli F-35 operativi da trenta tra basi e navi in tutto il mondo. La formazione del personale ha finora coinvolto 1.585 piloti e 11.545 addetti alla manutenzione, e la flotta di F-35 ha raggiunto complessivamente quasi 470.000 ore di volo. E sono sei le nazioni che fino a oggi hanno utilizzato gli F-35 in operazioni di combattimento.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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