Leopard 2, il carro armato che Kiev vuole per vincere la guerra
Caratteristiche tecniche, armamento, manovrabilità. Il tank tedesco è sicuramente il blindato più potente tra quelli in uso in Ucraina in questi mesi e potrebbe fare la differenza
“Centinaia di grazie non sono centinaia di carri armati”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'incontro di venerdì 20 gennaio con i funzionari della Difesa della Nato a Ramstein, in Germania. Kiev vuole più carri armati e la scelta più razionale cadrebbe sui Leopard 2 di produzione tedesca, un carro armato da battaglia attualmente in servizio in una ventina di nazioni in tutto il mondo, dei quali 13 attuali membri dell’Alleanza.
Di fatto il Leopard 2 è uno dei mezzi pesanti più apprezzati al mondo, e quanto a prestazioni offensive secondo soltanto allo M1 Abrams di fabbricazione americana. I motivi per i quali sarebbe la dotazione perfetta per contrastare i prossimi attacchi russi in Ucraina sono molteplici: le unità sono già relativamente vicine al fronte, sono tecnicamente evolute e l’addestramento dei carristi ucraini sarebbe rapido.
Il Leopard 2 è stato originariamente progettato negli anni Settanta per l'esercito della Germania occidentale in risposta alle minacce sovietiche della Guerra Fredda, progettando un carro che potesse muoversi rapidamente su una varietà di terreni, mentre dal punto di vista dell’armamento che potesse affrontare e neutralizzare proprio i tipi di carri armati che la Russia ha finora utilizzato sul terreno ucraino.
Ogni unità ha un cannone da 120 mm di calibro 44 o 55 e un motore Mtu Mb 873 Ka-501, 12 cilindri a V, turbo-diesel raffreddato a liquido da 1.500 cavalli che gli consente di muoversi a una velocità massima di oltre 70 kmh con un’autonomia di 550 km. Ha una corazzatura tra le più robuste esistenti e, se installato, può vantare un sistema di protezione attiva contro i sistemi anticarro.
Uno dei motivi per i quali la Germania non può dare in fretta il via libera alla fornitura è quindi anche di tipo tecnico, ovvero, per esempio, la Polonia per inviare 14 unità a Kiev deve attendere l’ok di Berlino al fatto che la versione con dotazioni realizzata per Varsavia possa essere usata così com’è dagli ucraini. Ma Kiev non ha molte alternative: gli Stati Uniti sono riluttanti a inviare carri armati M1 Abrams anche perché, secondo gli americani, questi non sarebbero i più adatti per il tipo di terreno sul quale si troverebbero a combattere, sia perché più pesanti dei Leopard 2, sia perché onerosi da mantenere e non al massimo delle prestazioni qualora fossero alimentati a carburante diesel come i Leopard 2 e non a cherosene Jp8, lo stesso combustibile degli aeroplani militari, in quanto gli M1 sono dotati di motore a turbina Honeywell Agt-1500. Uno dei limiti del diesel, seppure sia più facilmente reperibile del cherosene, è il freddo (il congelamento senza additivi avviene a 2°C), e per prevenire il fenomeno occorrono grandi quantità di additivo. Viceversa, il punto di congelamento del cherosene è attorno ai -40°C ma la sua fornitura è più complessa.
Perché a Kiev servono carri armati
Sul motivo per il quale, invece, i carri armati sono ritenuti così importanti per la guerra, bisogna considerare che i movimenti dei mezzi blindati pesanti sul campo di battaglia sono stati importanti fin dal febbraio scorso, quando dovendosi difendere, l’Ucraina aveva schierato principalmente i carri T-72 dell'era sovietica, superati per dotazioni rispetto alle varianti aggiornate in uso da Mosca. Motivo per il quale i Paesi occidentali hanno inviato i loro blindati, compresi i Bradley e gli Stryker dagli Stati Uniti, e i Challenger 2 dal Regno Unito. Tuttavia, nessuno di questi mezzi possiede la combinazione di precisione, potenza di fuoco e mobilità dei carri armati realizzati dalla Germania. Alcun sono deboli dal punto di vista dell’armamento, altri sono troppo lenti, altri ancora necessitano di un periodo di addestramento relativamente lungo; quindi pongono il problema di dover togliere dal fronte per periodi lunghi i carristi esperti destinati a diventare istruttori dei reparti ucraini.
Tra i tanti analisti che hanno affrontato la questione, la frase forse più significativa a valle del forum di Ramstein l’ha pronunciata il generale americano (in pensione) Ben Hodges: “Non esiste nessun proiettile d'argento là fuori. Non c'è niente che cambierà completamente l'intero conflitto, ma i carri armati occidentali potrebbero svolgere un ruolo importante già prima della prossima primavera, quando si prevede che sia la Russia, sia l'Ucraina, lanceranno nuovi sforzi nel conflitto”. Dando quindi per scontato che i Leonard 2 tedeschi non sarebbero affatto usati per “difesa” ma per attaccare frontalmente i russi al fine di ricacciarli dietro i confini del gennaio 2022 e forse – pensando alla Crimea – anche a quelli del 2014.
Al momento sappiamo che carristi ucraini sono già in addestramento negli Usa e nel Regno Unito per imparare tattiche d’utilizzo di armi combinate in operazioni su larga scala, inclusi aeroplani, unità d’artiglieria e anche carri armati.
Un’altra questione fondamentale riguarda quindi il modo con il quale l'Ucraina potrebbe schierare carri armati occidentali sullo scenario di guerra, dove finora la principale vittoria russa è stata il controllo del territorio ucraino tra il Donbass e la Crimea. Ma prima dell'invasione dell'anno scorso l'unico collegamento della Crimea con la Russia era un lungo ponte stradale e ferroviario. Conquistando Mariupol e la terra circostante, le forze russe hanno essenzialmente stabilito un ponte di terra dalla Russia e dalla regione ucraina del Donbass fino alla Crimea. Seppure soltanto gli strateghi ucraini sappiano che cosa accadrà tra poco meno di due mesi, quel territorio potrebbe essere lo scenario di una nuova controffensiva ucraina, come conferma lo stesso generale Hodges: “Gli ucraini sanno che il terreno decisivo è la Crimea e con i carri armati occidentali Kiev potrebbe creare una brigata corazzata da usare come forza dirompente per sfondare quelle difese russe verso Mariupol, con lo scopo di isolare la Crimea dalle vie di comunicazione con Mosca”. Una previsione realista vedrebbe quindi i Leopard 2 permettere un uso più efficace della fanteria sui terreni aperti, guidando e proteggendo l’avanzata delle truppe, mentre nelle aree urbane o boschive, la fanteria può entrare per prima, impedendo al nemico di nascondersi e di occultare armi anticarro nascoste.
Mosca si affida ai tank coreani
Ieri gli Usa hanno diffuso immagini satellitari dei treni che starebbero trasportando blindati dalla Corea del Nord all'Ucraina; mezzi che però non saranno a disposizione dei russi prima di un mese e che necessitano di un lungo periodo di addestramento.
Inoltre il Pokpung-Ho IV - aggiornamento del Pokpung - è comunque più lento, armamento simile al Leopard 2 ma sistemi elettronici meno efficaci. Dotato di un lanciatore doppio per due missili anticarro AT-5 Spandrel, nessuno scontro ufficiale ha potuto dimostrare la reale efficacia. Comunque non superiori ai sovietici T-72, probabilmente meno incisivi del T-14 e dei T-90, ma ce ne sono pochi.
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