La Corea lancia un missile sopra il Giappone e sfida il mondo
In un momento storico come quello attuale, con una guerra della quale non si vede fine e i russi a minacciare l'uso di armi atomiche, ci mancava pure il leader della Corea del Nord Kim Jong-un a lanciare missili balistici che hanno terrorizzato i giapponesi. L'agenzia di stampa Kyodo ha affermato che il governo ha attivato il suo sistema J-Alert già martedì 27 settembre per i residenti nell'isola di Hokkaido e nella prefettura di Aomori, nella parte nord-orientale del Paese, dove i servizi ferroviari sono stati temporaneamente sospesi nella regione.
Tuttavia prima della cronaca è bene comprendere perché Pyongyang persegue nella sua accelerazione dei programmi militari, ovvero sia per la storica rivalità con la Corea del Sud, sia per la necessità di ricordare al mondo che anche lui ha l'atomica, ma soprattutto mandare un messaggio agli americani e ai giapponesi di poter colpire la base militare di Guam, la cui presenza è sempre stata indigesta anche a Cina e Russia. Specialmente sentendosi da anni “accerchiato” quando Tokyo, Seoul e Washington svolgono le loro esercitazioni davanti alle sue coste, seppure in acque internazionali, come avvenuto pochi giorni fa. I
lanci si possono quindi motivare anche dal fatto che sono stati effettuati poche ore prima che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol tenesse un discorso in occasione della Giornata delle forze armate, appunto sabato primo ottobre. Precedentemente, due missili a corto raggio erano stati tracciati giovedì sera, poche ore dopo che il vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris aveva visitato Seoul per colloqui con il presidente Yoon Suk-yeol, dove l'americana ha condannato la retorica nucleare provocatoria di Pyongyang. Parlando anche dal quartier generale militare di Gyeryongdae, Yoon ha affermato che qualora la Corea del Nord ricorresse ad armi nucleari dovrebbe affrontare una risposta “risoluta e travolgente” da parte dell'esercito sudcoreano e del suo alleato americano, definendo lo sviluppo di armi nucleari del Nord come una sfida agli accordi di non proliferazione varati dalla comunità internazionale. Inoltre Kim Jong-un ha appena firmato una nuova legge che autorizza l'uso preventivo delle armi nucleari se si verificano determinate condizioni. Yoon, nel suo discorso di biasimo al Paese confinante, ha quindi affermato che il Nord sta minacciando la sicurezza e la prosperità del Sud e ha esortato il leader nordcoreano Kim Jong Un a denuclearizzare il suo Paese, assicurando tuttavia che per questo, dopo le esercitazioni congiunte con gli Usa della scorsa settimana, i suoi militari avrebbero mantenuto lo stato di prontezza militare. Le manovre congiunte avevano visto la partecipazione della portaerei a propulsione nucleare Uss Ronald Regan e di una coppia di sommergibili nucleari della classe Seawolf, oltre che di alcune unità navali giapponesi, come sta avvenendo ininterrottamente dal 2017.
Il lancio nordcoreano di sabato scorso è stato l'ottavo da quando il presidente Yoon è entrato in carica, inoltre la Corea del Nord sembra essere pronta a testare un missile balistico lanciato da sottomarino (Slbm), almeno secondo le immagini satellitari e le analisi rilasciate da “38North”, un think-tank con sede negli Usa che controlla costantemente che cosa accade nella Corea del Nord. Ora però le cose si faranno più serie: secondo gli analisti occidentali il settimo test nucleare della Corea del Nord potrebbe aver luogo tra il 17 ottobre e il 7 novembre, proprio tra il congresso del partito Comunista cinese e le elezioni di medio termine degli Stati Uniti. Finora tutti i missili lanciati da Kim sono precipitati nel Mar del Giappone oltre la sua zona economica esclusiva di 370 chilometri dalla costa. Il ministro della Difesa giapponese Toshiro Ino, nella giornata di sabato ha dichiarato: “Le azioni della Corea del Nord dell'ultima settimana rappresentano una minaccia per la pace e la sicurezza della nostra regione e della comunità internazionale, e non devono essere tollerate poiché inaccettabili”, Il ministro ha poi specificato che il primo missile ha volato per circa 400 km, il secondo ha percorso 350 km ed entrambi hanno raggiunto l'altitudine di 50 km volando su traiettorie irregolari, violando quindi le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
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