Embraer caduto, collisione con uccelli ma c'è la firma di un missile
Con il passare delle ore appaiono sempre più chiare le evidenze di un abbattimento da parte delle batterie missilistiche antiaeree russe del volo J2-8243, operato da un velivolo Embraer ERJ-190 della Azerbaijan Airlines, decollato da Baku (Azerbaijan) a Grozny (Russia) con 62 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio. Subito dopo l'evento, avvenuto durante la fase di crociera, l'equipaggio ha immediatamente dichiarato lo stato d'emergenza, quindi ha tentato di dirigersi verso l'aeroporto di Makhachkala (Russia), dove ha però interrotto l'avvicinamento, pare a causa della nebbia, per poi dirottare verso Aktau, dove i piloti hanno tentato un disperato avvicinamento all'aeroporto decidendo poi di eseguire un tentativo estremo di atterrare in un'area disabitata antistante 3 km la pista 11 dell'aeroporto, nel momento in cui gli è stato chiaro di non poterla raggiungere. All'impatto con il suolo, avvenuto alle 11.45 ora locale, la sezione posteriore della fusoliera si è staccata in e non è stata investita dall'esplosione del carburante presente nelle ali, mentre la parte anteriore è andata completamente distrutta. Avendo dichiarato emergenza, i mezzi di soccorso erano schierati e hanno permesso il recupero di 32 persone vive in pochi minuti, quasi tutte quelle sedute nella parte posteriore. La compagnia aerea ha riferito che a bordo c'erano 37 azeri, 16 russi, 6 kazaki e 3 cittadini kirghisi, oltre i cinque membri dell'equipaggio. Dopo una improbabile dichiarazione sul fatto che l'evento fosse stato causato dall'impatto con gli uccelli, i video e le fotografie diffusi in rete, alcuni dei quali girati dagli stessi passeggeri durante il volo in alta quota, dimostrerebbero fattori compatibili con un tentativo di abbattimento mediante missile antiaereo. Queste evidenze sono: la presenza di sciami di fori con bordature piegate verso l'interno della fusoliera, tipici delle testate a frammentazione che esplodono in prossimità dell'aeroplano; danni alle appendici dei meccanismi di estrazione dei flap; l'attivazione delle maschere per l'ossigeno all'interno della fusoliera, evidenza che essa non manteneva più la pressurizzazione; la traiettoria del volo nella sua parte finale, con variazioni di quota e direzione – imprecise - compatibili con la difficoltà di controllo del velivolo, tipiche della perdita di efficienza dell'impianto idraulico (che sul brasiliano Embraer 190 è triplo proprio perché essenziale). Infine, tra le evidenze che si possono desumere dai video che inquadrano l'aeroplano negli ultimi istanti di volo, si vede chiaramente che l'equipaggio ha potuto abbassare il carrello, presumibilmente con la procedura d'emergenza che permette di estrarlo per gravità, ma non estendere i flap, fondamentali per rallentare, che sono invece azionati proprio dall'impianto idraulico di bordo. I registratori di bordo, sia quello dei parametri di volo, sia quello delle registrazioni audio dell'equipaggio di condotta, sono state recuperate e saranno analizzate nelle prossime ore, mentre le autorità kazake, brasiliane e delle nazioni i cui cittadini erano a brodo parteciperanno all'inchiesta tecnica diretta dal Mak (Interstate Investigation Committee), dall'Autorità per l'aviazione civile dell'Azerbaijan, dal Ceenipa brasiliano (Paese di fabbricazione dell'aereo), e probabilmente anche l'Ntsb statunitense in quanto la fabbricazione dei motori utilizzato su quel modello di aeroplano avviene negli Stati Uniti. Si troveranno quindi a lavorare insieme tecnici russi e americani. Infine, è stato reso noto da autorità russe che nello stesso momento era in corso un attacco aereo ucraino condotto con droni e che per quel motivo le difese antiaeree erano in stato di massima allerta anche nella zona di Grozny. Naturalmente sarà fondamentale l'esito dell'inchiesta, poiché i problemi con il controllo del volo può avere numerose cause. Ma mentre è conclamato che nella zona ci fossero problemi al sistema di navigazione Gps causati dalle contromisure militari russe, ciò che invece è possibile escludere è un problema di condizioni meteorologiche, poiché i bollettini disponibili non presentano una situazione potenzialmente critica. Da spiegare rimangono anche le motivazioni che hanno spinto l'equipaggio a dirigersi verso Aktau, distante oltre 445 km dall'aeroporto di destinazione. La memoria ci riporta però a quanto accadde nell'estate del 2014 al volo Malaysia MH17, il B777 in volo tra Amsterdam e Kuala Lumpur che fu abbattuto da un missile mentre sorvolava la regione orientale dell'Ucraina.