esoscheletro soldati
(Forge Systems)
Difesa e Aerospazio

Esoscheletri per il «Super Soldato»

Esoscheletri, pensati dalla fantascienza, nati per rendere super i soldati, potranno aiutare gli operai nel lavoro di tutti i giorni

Pare l’incrocio tra l’arma segreta di un manga giapponese e un tutore per le ginocchia, ma in realtà il suo funzionamento è più simile a quello di una bicicletta a pedalata assistita. Il suo sperimentatore, Ted Maciuba, vicecapo della robotica presso l’ufficio tecnologico dell’esercito americano, ha detto di essere stato ispirato dalla lettura del romanzo di fantascienza di Robert Heinlein “Starship Troopers”, in cui i soldati indossano armature potenziate, scritto più di 50 anni fa. Ma non è l’unico esempio ed anche il cinema ci ha proposto idee simili, come la Exosuit che Sigourney Weaver usava in “Alien”, ma il concetto generale, usare la tecnologia per dare una spinta ai muscoli e alle ossa umane durante il lavoro faticoso, è sempre lo stesso. L'esercito Usa, e in particolare i soldati della I soldati della Decima divisione da montagna, sarebbero infatti interessati a sviluppare una tuta da guerriero robotica basata sull'esoscheletro Onyx progettato da Lockheed Martin. Tecnicamente la chiameranno "Warrior Suit", e in pratica dovrebbe migliorare le caratteristiche fisiche dei soldati donando loro più forza e capacità di resistenza, pur mantenendo i limiti della fisiologia umana.

I militari Usa sono infatti particolarmente interessati a congegni in grado di alleviare gli sforzi derivanti dal sollevamento di munizioni o allo spostamento di carichi pesanti. Non è la prima volta che i militari americani pensano di dotarsi di una simile attrezzatura, ma fino a oggi la tecnologia disponibile non rendeva l’esoscheletro utile sul piano del rapporto peso/potenza. Il progenitore dell’Onyx si chiamava Talos, ma non andò mai oltre una breve produzione di preserie, anche se le sue prerogative erano anche quelle di proteggere il soldato da lesioni traumatiche. Maciuba ha affermato che la tecnologia è abbastanza avanzata da consentire all'esercito di iniziare a mettere insieme una nuova versione della tuta. “La costruiremo a piccoli passi”, ha detto, “ma la prima cosa è come fare per permettere a un soldato di portare quei 50 chili in più senza sentirli? Risolto questo problema, arriveremo ad applicare sempre più moduli alla tuta fino a comporre una Warrior Suit entro il 2040. Ma la buona notizia è che l’attuale tecnologia permette a un soldato di percepire il 20% in meno del carico che sta trasportando.” L’ufficiale pone quindi l’attenzione sul metodo produttivo: “Quello che dobbiamo fare è pubblicare un documento sui requisiti necessari che stimolerà l'industria a innovare e a darci una soluzione. E spero che saremo in grado di farlo entro il prossimo anno; il problema è che non sappiamo esattamente che cosa cerchiamo e quali siano esattamente le caratteristiche essenziali; i soldati devono poterne sperimentare l’utilizzo, fino a rompere i prototipi, in modo da far emergere le reali esigenze e quindi definire le direzioni da prendere per arrivare a una versione definitiva producibile in serie. Proprio Heinlien nel suo libro scriveva che il vantaggio di un esoscheletro è che non devi pilotarlo, lo si indossa e prende ordini direttamente dai muscoli.” Anche l’aviazione americana sta sviluppando il suo esoscheletro, ma questo sarebbe destinato agli operatori degli aeroplani cargo, con l’intento di velocizzare e rendere più semplici le operazioni. Si chiama Forge System ed è progettato per aumentare la forza delle gambe, con tutori per le gambe ad alimentazione pneumatica e batterie contenute in uno zaino. Uno studio del Dipartimento dei trasporti del 2019 aveva rilevato che i costi delle invalidità per gli addetti al cargo degli aerei pagate dal governo americano ammontano a 31 milioni di dollari ogni anno, e l'aviazione Usa ritiene che la tecnologia dell'esoscheletro potrebbe ridurre le lesioni fisiche quasi del 90%, così nel corso del 2021 uno esoscheletro sviluppato dall'Arizona State University, soprannominato Aerial Port Exoskeleton, è stato collaudato presso la Travis Air Force Base, in California, dopo essere stato progettato grazie a una sovvenzione per la ricerca sull'innovazione per le piccole imprese. Come parte di questa dimostrazione, due addetti al carico della dell'87th Aerial Port Squadron di Wright-Patterson hanno spostato un pallet da 1,700 kg su un velivolo C-17 Globemaster, laddove in genere quel tipo di carico richiederebbe l’intervento di quattro o cinque persone. Ma il più grande cambiamento dettato dall’uso degli esoscheletri sarebbe il minor numero di infortuni e lesioni, nonché la possibilità di trasportare al sicuro più rapidamente eventuali feriti, aspetti che interessano anche la società civile e settori particolari come l’edilizia e la metalmeccanica.

https://youtu.be/rtMz2e9vHIY

https://youtu.be/o4Llz1Gy7Lg

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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