L'Europa raddoppia la spesa per i missili, e le aziende del settore ringraziano
La domanda di armi per le varie crisi internazionali favoriscono un settore che sta registrando numeri davvero notevoli, come nel caso di Mbda
Nella giornata di mercoledì 13 marzo, a Parigi, Mbda ha tenuto la sua conferenza stampa annuale. Relatore è stato L’amministratore delegato dell’azienda Eric Béranger, che ha condiviso i risultati del Gruppo per il 2023 e dato ai giornalisti presenti alcune informazioni su come la multinazionale (di proprietà di Airbus Group, BAE Systems e Leonardo), sta affrontando la crescente domanda di missili e di nuove armi in un contesto internazionale particolarmente complesso. In particolare, la situazione mediorientale rende necessario aumentare la rapidità della produzione del 40% e soddisfare un export che raggiunge il 76%. Per questo dal 2023 al 2028 l’azienda investirà la cifra senza precedenti di 2,4 miliardi di euro a livello di Gruppo (che saranno suddivisi per investimenti in tutti i Paesi membri di Mbda), e prevede di assumere più di 2.600 persone nel 2024, dopo che nell’anno scorso sono state acquisite quasi 2.500 nuove risorse portando il totale a oltre 15.000 dipendenti.
Béranger ha confermato che il 2023 è stato un anno eccezionale: i ricavi totali sono stati di 4,5 miliardi di euro, più dell'anno precedente (4,2), mentre trainati dalla situazione geopolitica attuale gli ordini sono cresciuti del +10%, passando a 9,9 miliardi (nel 2022 erano 9), il portafoglio ordini raggiunge i 28 miliardi. Il capo di Mbda davanti ai giornalisti ha dichiarato: “La nostra realtà è nata dall’esigenza di una maggiore cooperazione europea, è cresciuta fino a diventare leader mondiale nel suo settore. La sfida ora è continuare ad adattarsi a un ambiente in evoluzione, continuando a promuovere la cooperazione, in particolare a livello europeo. Essere pronti alla battaglia quando viene chiesto di rispondere alle nuove esigenze dei clienti, delle loro forze armate e dei loro alleati, per contribuire a garantire la loro sovranità in un ambiente globale in cui la forza sfida sempre di più i diritti internazionali”. Parole che potrebbero apparire di circostanza ma che invece nel 2024 hanno un significato che si traduce in grandi investimenti in produzione e ricerca.
Nel 2023 tra i principali contratti firmati da Mbda c’è stato l'ordine dei missili Aster per Francia e Italia, Akeron MP e Mistral 3 per la Francia, Enforcer - entrato in produzione in serie a fine 2023 - per la Germania, Camm-Er per l'Italia, l'evoluzione del Sea Viper per il Regno Unito e i Mistral 3 per la Spagna. Per quanto riguarda l'export, Mbda ha registrato ordini significativi in Europa, in particolare importanti contratti per missili Camm in Polonia e Svezia e l’aggiornamento di mezza età dei missili Scalp destinati alla Grecia. In generale, la domanda è molto elevata (circa il 70%) per sistemi antiaerei in grado di intercettare bersagli piccoli e lenti come droni, ma anche veloci come missili da crociera di ultima generazione. Infatti, se gli eventi accaduti fino allo scorso anno sulla scena internazionale hanno dimostrato ancora una volta la necessità di soluzioni di difesa globali e in particolare di una difesa aerea a più livelli, per la quale i successi della cooperazione come i missili Aster o Camm si sono rivelati determinanti, gli attuali scenari di conflitto stanno rivelando nuove tendenze come l’uso massivo dei droni, contro i quali l’azienda propone il sistema Sky Warden.
Negli ultimi tre anni le minacce sono state in rapida evoluzione, per questo Béranger ha confermato l’orientamento della società verso missili a lungo raggio, laser e armi a energia concentrata, nonché lo sviluppo di prodotti di difesa nel dominio cibernetico e spaziale. In questo l’Italia si unisce a Francia e Regno Unito nello sviluppo di nuove armi, peraltro MBda sta guidando anche Hydis, un consorzio che coinvolge 14 paesi europei che sviluppano l'Aquila, un sistema per affrontare l’impiego di missili ipersonici che si è concretizzato in Ucraina. Il manager ha anche citato Orchestrike, sistema che utilizza intelligenza artificiale applicata al combattimento collaborativo, ovvero quanto presentato a LeBourget l’estate scorsa: missili da crociera che si scambiano dati cambiando tra loro la priorità dei bersagli, in modo che quello primario venga colpito anche nel caso in cui le contromisure abbattessero parte delle risorse. L'azienda ha inoltre compiuto passi importanti con le armi ad energia diretta, sperimentando con successo il Dragon Fire nel Regno Unito, il Laser Weapon Demonstrator (Lwd) in Germania e il sistema Cilas in Francia. Infine, lo spazio con la partecipazione della multinazionale all’operazione AsterX. Ma soprattutto l’azienda sta intensificando la propria produzione con aumenti significativi nei ritmi di produzione di missili Akeron Mp, Aster, Brimstone, Camm, Enforcer, Exocet, Mica e Mistral, richiesti dalla Difesa di numerose nazioni.