F-47 Next Generation Air Dominance: Boeing si aggiudica il contratto per il nuovo jet da combattimento USA
Difesa e Aerospazio

F-47 Next Generation Air Dominance: Boeing si aggiudica il contratto per il nuovo jet da combattimento USA

Trump annuncia l'aeroplano di sesta generazione destinato a sostituire lo F-22 Raptor, il cui prototipo volerebbe già da cinque anni. A costruirlo sarà Boeing, che grazie a questo progetto potrebbe superare la crisi degli ultimi anni.

Come promesso dal presidente Donald Trump qualche giorno fa, nella giornata di ieri il Pentagono ha annunciato l'assegnazione del tanto atteso contratto di sviluppo e produzione per il futuro jet da combattimento Next Generation Air Dominance (Ngad) destinato principalmente, ma non soltanto, all'Usaf. Si tratta del successore dello F-22 Raptor, prenderà la sigla F-47 (non si sa se in onore al 47° presidente americano, appunto il Tycoon, oppure se al vecchio caccia P-47 Thunderbolt), ma a costruirlo sarà la divisione militare di Boeing. Rispetto allo F-22 Raptor dovrà possedere prestazioni migliorate in termini di capacità di carico, manovrabilità e sistemistica.

Si tratterà anche del primo vero “aeroplano madre” nel senso che fin dalle prime fasi di sviluppo sarà in grado di gestire flotte di droni collaboranti, anch'essi dotati della più moderna tecnologia Stealth, ovvero di reindirizzare le onde radio verso direzioni doverse da quelle di provenienza restando quindi “invisibile” ai radar. “Sarà qualcosa che nessuno ha mai visto prima”, ha affermato il presidente Trump durante l'annuncio fatto dallo Studio Ovale della Casa Bianca insieme con il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, il Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare, generale David Allvin e il tenente generale Dale White, vicecapo dell'Usaf e responsabile per l'acquisizione, la tecnologia e la logistica dell'Arma.



Forti le dichiarazioni rilasciate da Trump, tra le quali questa: “In termini di tutti gli attributi di un jet da combattimento, non c'è mai stato nulla di nemmeno lontanamente simile, dalla velocità alla manovrabilità a ciò che potrò trasportare come carico utile. E tutto questo è in progettazione da molto tempo, quindi siamo certi di arrivare a risultati concreti nei tempi previsti. I nemici dell'America non lo vedranno mai arrivare”. David Allvin ha affermato in una dichiarazione che lo F-47 sarà “il caccia più avanzato, letale e adattabile mai sviluppato, non stiamo soltanto costruendo un altro aeroplano da supremazia aerea, ma plasmando il futuro della guerra e avvisando i nostri nemici”. La competizione industriale per aggiudicarsi lo Ngad era in corso tra Lockheed-Martin e Boeing dopo che Northrop-Grumman si era ritirata nel 2023. Al momento, quindi, tra i Paesi Nato sono in gestazione tre progetti molto simili tra loro: Fcas (Francia, Germania e Spagna); Gcap (Regno Unito, Italia, Giappone ai quali probabilmente si uniranno i sauditi), e quindi lo Ngad totalmente statunitense. “Riconosciamo l'importanza di progettare e costruire una capacità di caccia di sesta generazione per l'aeronautica militare degli Stati Uniti”, ha affermato Steve Parker, presidente ad interim e amministratore delegato di Boeing Defense, Space and Security, in un comunicato, spiegando: “In preparazione a questa missione abbiamo fatto l'investimento più significativo nella storia della nostra attività di difesa e siamo pronti a fornire il velivolo più avanzato e innovativo necessario per supportare la missione che lo aspetta. La ormai ex concorrente Lockheed Martin ha invece rilasciato un comunicato nel quale dichiara di essere delusa dal risultato della competizione per lo Ngad, ma di essere fiduciosa di aver fornito una soluzione più competitiva”. Come sarà fatto il P-47 è ancora riservato e probabilmente anche non del tutto definito, ma pare che la scelta per la propulsione ricada su una soluzione bimotore, monoposto e sempre con le baie per l'armamento completamente interne alla fusoliera. Secondo le prime stime il programma Ngad per lo F-47 sarà quello più costoso nella storia degli Stati Uniti, con un budget di almeno 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, salvo tagli ai prossimi bilanci, come già prospettato in Senato, con la proposta di risparmiare almeno 350 milioni di dollari dalla prima fase di sviluppo. Ma per comprendere la decisione degli Usa è necessario fare alcune considerazioni: gli Usa sono praticamente obbligati a pensare al “dopo” F-35 e al dopo F-22. Certamente tra le prestazioni richieste al nuovo caccia ci sarà anche quella di poter tracciare ed eliminare i missili ipersonici, così come poter operare con armi a concentrazione di energia (laser) e in ambiente cibernetico complesso. Tutte proprietà tecniche sulle quali anche Cina, India e Russia stanno comunque lavorando da tempo, mentre gli Usa per alcuni mesi, durante l'ultima parte del mandato di Joe Biden, avevano mostrato alcune perplessità sul programma, soprattutto riguardo i suoi costi. Tra le dichiarazioni di Trump anche quella secondo la quale “Una versione sperimentale dell'aeroplano vola segretamente da quasi cinque anni e siamo certi che superi di gran lunga le capacità sviluppate da qualsiasi altra nazione”, specificando che potrebbero essere costruite anche “versioni destinate all'esportazione verso Paesi alleati.”

Intanto la finanza internazionale non ha potuto ignorare che l'assegnazione a Boeing dopo due assegnazioni a Lockheed Martin (F-22 e F-35), segna una grande occasione per il colosso aeronautico americano di riprendersi dopo le grandi difficoltà nel comparto civile con gli incidenti al B-737-Max. Dunque ora il progetto è nelle mano dei tecnici della divisione “Phantom Works” , letteralmente lavori fantasma, di Boeing, che dopo i primi venti miliardi per lo sviluppo potrebbero ricevere commesse per altre centinaia di miliardi di dollari in ordini per tutta la durata del contratto. Anche perché la produzione dello F/A-18, fatta dalla stessa Boeing, potrebbe terminare a breve creando un problema occupazionale oltre che finanziario.Al momento, si prevede che il costo di un singolo esemplare di caccia Ngad ammonterà a circa 300 milioni di dollari per aereo, soprattutto se questo avrà tutte le caratteristiche previste dal piano “Air Superiority 2030” pubblicato dalla Difesa Usa nel 2016. Seguiremo gli sviluppi, compresa la possibilità di interoperabilità dell'aeroplano con i sistemi dei suoi concorrenti alleati come il nostro Gcap oppure il nascente Fcas a guida francese.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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