Retromarcia con figuraccia sugli F16 all'Ucraina
Troppo vecchi e ormai usurati, il Belgio non darà F-16 all’Ucraina
I vertici dell'Esercito belga ritengono che i velivoli F-16 in loro possesso siano in cattive condizioni e non possano essere inviati in Ucraina. Lo ha dichiarato lunedì scorso alla testata De Standaard il tenente Frédéric Goetynck: “Non è che non vogliamo fornirli, ma quando i nostri velivoli saranno dismessi saranno anche logori; avranno già volato così tante ore che la loro struttura sarà usurata e non possiamo inviare in Ucraina unità che non potrebbero utilizzare”.
In realtà il primo ministro belga Alexander De Croo aveva già fatto sapere, nel febbraio scorso, che Bruxelles non avrebbe fornito gli aerei da combattimento a Kiev, e ciò era stato riconfermato nel maggio scorso dal ministro della Difesa belga Ludivine Dedonder. "Il Belgio ha già inviato in Ucraina armi automatiche, veicoli blindati Lynx e più di 200 camion Volvo, oltre a munizioni, carburante e attrezzature mediche”, ha detto Goetynck, ricordando anche che oltre agli aiuti militari, il Belgio ha approvato il suo ultimo pacchetto di sostegno per l’Ucraina a giugno, aggiungendo 24 milioni di euro ai 61,5 milioni stanziati dal Belgio per gli aiuti lo scorso anno. Nonostante queste operazioni il Belgio continua a restare indietro in termini di spesa militare totale, avendo investito l’1,18% del suo Pil nel 2022 a fronte della richiesta della Nato di arrivare al 2%. E durante l’ultimo vertice Nato di Madrid del luglio scorso, il premier De Croo aveva riaffermato la sua intenzione di aumentare la spesa per la difesa al 2% del Pil entro il 2035, seguendo un percorso “realistico” fino all’1,54% entro il 2030. Tutto coerente, salvo che la settimana scorsa il Belgio aveva confermato la disponibilità ad addestrare piloti e tecnici, ma evidentemente sui velivoli di altre nazioni. Facendo una rapida ricerca risulta infatti che la forza aerea belga ha in servizio 41 esemplari efficienti di F-16 in versione A/B e 3 unità ormai esaurite, tutte comunque risalenti alla maxicommessa di 160 aerei fatta negli anni Ottanta, che portò all’entrata in servizio dei primi F-16 nel 1985.
Considerando il livello di utilizzo fino al 1989 e poi nei decenni seguenti, è realistico pensare che la maggioranza dei velivoli abbia ormai superato le 8.000 ore di volo previste dalla vita operativa. Kiev dovrà quindi fare affidamento sui caccia di Olanda e Danimarca.