Guerre stellari tra Russia e Usa, attacco ai satelliti Gps che sorvolano l’Ucraina
Mosca usa disturbatori di segnale per evitare che dallo spazio tutti possano vedere i movimenti delle sue truppe
Navigazione e uso tattico del Gps a rischio sull’Ucraina. Secondo un report delle forze spaziali americane (Ussf), i militari russi avrebbero intensificato l’uso di disturbatori radio (in gergo jammer) sul territorio invaso, prendendo di mira i satelliti della costellazione Navstar-Gps, sistema appartenente alla Difesa Usa, quando sono nella porzione di cielo visibile dai territori contesi. “L'Ucraina potrebbe non essere in grado di utilizzare il sistema di posizionamento globale perché ci sono jammer che impediscono loro di ricevere qualsiasi segnale utilizzabile”, ha detto lunedì 11 aprile all’emittente NBC Nightly News il generale David Thompson, vice capo delle operazioni militari spaziali Usa, il quale ha specificato: “Certamente i russi comprendono il valore e l'importanza del Gps e cercano di impedire ad altri di usarlo”.
Per ora la Russia non ha ancora attaccato fisicamente nessun satellite americano o europeo (la costellazione Galileo), ma ha la tecnologia e la capacità per farlo, ed ecco dove nascono le preoccupazioni del Pentagono. La Russia possiede un sistema simile, il Glonass, che rispetto a quello occidentale offre più precisione nella zona polare e ha prestazioni minori in quella tropicale ed equatoriale. Considerando che la disponibilità del Gps è tale per cui i militari ucraini possono utilizzarlo liberamente per dirigere droni e rilevare posizionamenti, poterlo rendere inefficiente diventa fondamentale per limitare l’efficacia degli attacchi di Kiev.
La Cina possiede una costellazione analoga chiamata Beidou, che tuttavia non è completamente compatibile con i ricevitori delle altre due, anche se gli accordi di mutuo utilizzo tra Pechino e Mosca risalgono a oltre dieci anni fa. Navstar-Gps utilizza 24 satelliti principali che orbitano attorno alla Terra ogni 12 ore (11:59), distribuiti su tre orbite orientate a 120° l’una dall’altra. Il sistema funziona inviando segnali sincronizzati agli utenti che si trovano a terra o in volo. Poiché i satelliti si muovono in direzioni diverse, l'utente riceve i segnali in momenti leggermente diversi e l’orologio interno al ricevitore dell’utente completa il calcolo della distanza da ciascun satellite in base alla relazione velocità = spazio / tempo. Quando sono disponibili quattro satelliti, i ricevitori Gps possono utilizzare i rispettivi segnali per calcolare la posizione dell'utente, spesso entro pochi metri d’errore.
L'Ucraina soffre anche della mancanza di connettività Internet a causa delle infrastrutture distrutte dai primi attacchi, per questo motivo SpaceX, su richiesta dell'Ucraina, aveva spedito dagli Usa migliaia di terminali Starlink per fornire un insieme indipendente di punti d’accesso. In questo caso, trattandosi di satelliti troppo piccoli per essere puntati dai sistemi di difesa spaziale russi, le truppe di Mosca tentano di localizzare le stazioni terminali a terra dalle loro emissioni. Di conseguenza, queste risultano essere sempre in movimento e accese per brevissimi periodi, privilegiando la trasmissione di brevi pacchetti di dati a quella della fonia tipica di una telefonata. Non a caso all'inizio di marzo, il Ceo di SpaceX Elon Musk aveva notato che anche i segnali della sua costellazione Starlink erano stati bloccati, sebbene la sua azienda si fosse adattata rapidamente variando le possibilità di accesso dai terminali ucraini. “Alcuni terminali Starlink vicino alle aree di conflitto sono stati bloccati per diverse ore alla volta”, aveva scritto Musk tramite Twitter il primo marzo, specificando però che “il nostro ultimo aggiornamento software aggira il disturbo”.
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