Lanci spaziali cow-cost, l'idea di Elon Musk per tornare prima sulla Luna e arrivare su Marte
(SpaceX)
Difesa e Aerospazio

Lanci spaziali cow-cost, l'idea di Elon Musk per tornare prima sulla Luna e arrivare su Marte

Non si ferma lo sguardo allo spazio del vulcanico fondatore di Tesla, che si pone nuove obiettivi

Se tutto andrà secondo i piani SpaceX quest'anno raggiungerà un grande traguardo sulla strada verso Marte. La compagnia di Elon Musk sta infatti sviluppando un razzo gigante noto come Starship SN20 per rendere possibile la colonizzazione del Pianeta rosso e una serie di altre ambiziose imprese di esplorazione. Ad oggi i prototipi dell'astronave hanno effettuato solo una manciata di salti a bassa quota dalla superficie terrestre, ma il veicolo è pronto a guadagnare l'orbita in un futuro relativamente prossimo. “Sono molto fiducioso a proposito di questo progetto, al punto che sono convinto che arriveremo a porre lo Starship in orbita quest'anno”, ha detto Musk giovedì 10 febbraio durante un collegamento in streaming dalla base di SpaceX nel Texas meridionale.

(SpaceX)

Si tratta di un veicolo molto più grande rispetto a quelli realizzati finora, in grado di portare persone e merci sulla Luna, su Marte e verso altre destinazioni dello spazio profondo. Il sistema è composto da due elementi: un enorme razzo booster noto come noto come Super Heavy e quindi l'astronave vera e propria dotata di abitacolo e battezzata appunto Starship. Una volta assemblati l'uno sull'altra costituiranno un sistema alto 119 metri, quindi poco più alto del Saturno V (che raggiungeva 110,6 metri), e dotato di una spinta più che doppia di quella dell'illustre antenato della Nasa. Sia Super Heavy sia Starship sono stati progettati per essere completamente e super-rapidamente riutilizzabili, una svolta in termini di risparmio sui costi che Musk ritiene essere la caratteristica decisiva per rivoluzionare il volo spaziale e l'esplorazione. Se le cose andranno come hanno immaginato i tecnici di SpaceX, limitandosi a considerare l'orbita terrestre un razzo Super Heavy con un veicolo Starship potranno essere pronti per un nuovo lancio già entro otto ore dal recupero per consegnare fino a 150 tonnellate di carico utile. L'economia di lancio e di gestione è stato uno dei parametri principali nell'ideazione del nuovo veicolo spaziale, al punto che Musk ha spiegato: “Potrebbero essere necessari pochi milioni di dollari per ogni volo, forse anche un solo milione di dollari, questi sono numeri pazzeschi per gli standard dell'economia spaziale”.

In effetti sarebbe una rivoluzione, da momento che oggi il minimo costo per mandare nello spazio un chilogrammo di merce si aggira intono a 30.000 dollari, ovvero trenta milioni per una tonnellata.

L'abbattimento dei costi secondo l'imprenditore americano sarà essenziale per poter trasportare verso la Luna e poi verso Marte fino a un milione di tonnellate di materiali, quelli stimati come necessari per realizzare una colonia permanente e autosufficiente.

“L'astronave è in grado di farlo”, ha spiegato Musk “per questo penso che dovremmo provare il prima possibile, ogni esperienza sarà utile per correggere eventuali errori senza rallentare i programmi.” Il motore a razzo di Super Heavy si chiama Raptor e brucia ossigeno e metano liquidi, propellenti che possono essere reperiti con facilità e prodotti anche su Marte. Tuttavia il primo volo di Starship potrebbe essere verso la Luna, dove rimarrebbe in orbita, con a bordo il miliardario giapponese Yusaku Maezawa, che già nel 2018 aveva prenotato il suo volo. La missione potrebbe essere lanciata già il prossimo anno in quanto l'uomo è già addestrato ai voli spaziai, avendo vissuto sulla Stazione Spaziale Internazionale per quasi 12 giorni nel dicembre 2021. Subito dopo, essendo Starship stata scelta dalla Nasa nel 2021 come primo lander lunare per le missioni del programma Artemis, il veicolo porterà gli astronauti fino sul nostro satellite con Artemis 3, che dovrebbe decollare nel 2025.

Elon Musk ha anche dimostrato grande calma innanzi all'incidente accaduto alla sua costellazione per la diffusione di internet Starlink: la notte del tre febbraio scorso le radiazioni di una tempesta solare che hanno eccitato gli strati alti dell'atmosfera hanno fatto impazzire i sistemi di guida di 49 satelliti appena lanciati e la maggior parte di questi, circa 40, sono stati resi inservibili oppure sono andati distrutti durante il loro imprevisto rientro nell'atmosfera. Uno spettacolo imprevisto di stelle cadenti artificiali che ha incantato gli abitanti di Porto Rico, e in particolare sono stati registrati dalla telecamera della Sociedad de Astronomia del Caribe, un'organizzazione senza scopo di lucro. Il video di tre minuti mostra due distinti eventi a circa un minuto di distanza l'uno dall'altro. Le velleità di Musk con Starlink sono di metterne in orbita fino a 10.000 nei prossimi anni, dunque una cinquantina in meno non rappresenta né un costo né un ritardo apprezzabile nei suoi programmi.

VIDEO Sociedad de Astronomia del Caribe

https://youtu.be/a7KUSN89-A0

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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