MD Helicopters salvata ancora una volta, si riavvicina a Boeing
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MD Helicopters salvata ancora una volta, si riavvicina a Boeing

Fallita nei mesi scorsi, torna a volare grazie a un consorzio. E tiene in vita un'icona della storia elicotteristica mondiale

Un’icona della storia elicotteristica mondiale torna a volare. MD Helicopters, erede della Hughes, costruttore di mezzi ad ala rotante civili e militari, aveva dichiarato fallimento nel marzo scorso ma è ora stata rilevata da un consorzio formato da Mbia Insurance Corporation, Bardin Hill e MB Global Partners. Storicamente basata in Arizona, rappresenta insieme a Sikorsky e Agusta uno dei marchi storici dell’industria elicotteristica. Il nuovo Ceo sarà Brad Pedersen, che in precedenza ha lavorato per Boeing e per Sikorsky, il quale ha dichiarato: “Il nostro obiettivo immediato è migliorare notevolmente l'assistenza clienti, promuovere solide relazioni con i fornitori e implementare un piano di vendita di aeromobili aggressivo”.

Tra i componenti del nuovo consiglio di amministrazione c’è anche Edward Dolanski, manager che in passato ha ricoperto posizioni di rilievo presso Boeing e Raytheon Aircraft. Da marzo fino a ieri l'azienda non ha più prodotto nuovi elicotteri ma ha continuato a fornire i servizi a clienti militari e civili, mentre arrivavano 60 milioni di dollari in finanziamenti da parte del nuovo consorzio per supportare l'azienda durante il processo di vendita. La società ha affermato di non avere in programma alcun piano di licenziamento e di essere focalizzata sul raggiungimento di diversi obiettivi a breve e lungo termine. Nell’immediato il nuovo consiglio di amministrazione si propone di gestire meglio i costi derivanti dai fornitori per migliorare la competitività e garantire la vendita di nuovi elicotteri, mentre in futuro si vuole migliorare l'attuale rapporto dell'azienda con Boeing.

Con circa 2.500 unità volanti in tutto il mondo, l’azienda ha una storia travagliata: nel 1955 la Hughes Tool Company iniziò a sviluppare elicotteri leggeri, ma dopo anni di successo con i modelli come H269, 300, 500 (il mitico “ovetto” volante della serie televisiva Magnum PI), fino ai militariTH-55 Osage, OH-6 Cayuse e AH 64-Apaches, Hughes cedette l’attività a McDonnell Douglas nel 1984, che per la maggior parte della produzione rimase fedele ai progetti e alle nomenclature originali di Hughes. Nel 1997, McDonnell Douglas mise in atto una fusione con Boeing per diventare The Boeing Company e nel 1999 Boeing vendette le ex linee di elicotteri commerciali MD a MD Helicopter Holdings Inc., una sussidiaria della società olandese Rdm Holding Inc.

Nella vendita erano inclusi gli elicotteri monomotore MD 500E e MD 530F con rotori di coda convenzionali, precedentemente usati anche dalla nostra Guardia di Finanza e prodotti su licenza da Nardi e dall’Esercito. MD Helicopters Holdings Inc. nel 2005 fu acquisita da Lynn Tilton, fondatrice e proprietaria di Patriarch Partners, una società di investimento privata, per poi essere ricapitalizzata come società indipendente diventando MDH LLC. Con sede a Mesa, in Arizona. La caratteristica tecnica che più li distingue è che che su alcuni modelli non viene utilizzato il rotore di coda bensì il sistema Notar, che utilizza lo scarico della turbina per mantenere il controllo direzionale dell’elicottero.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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