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(Getty Images)
Difesa e Aerospazio

Pakistan, i numeri di un esercito potente, nucleare compreso

Le tensioni con l'Iran non colgono impreparato una nazione che, per la sua storia, si è dovuta costruire una forza militare tra le prime 6 del mondo. Con tanto di testate nucleari

Secondo l’enciclopedia militare Janes le forze armate pakistane costituiscono il sesto esercito più grande del mondo in termini di personale militare attivo. Nel Paese ci sarebbero oltre 550.000 soldati in servizio effettivo e di questi oltre 120.000 sarebbero arruolati nella Marina e circa 70.000 nella Forza aerea. Vero è che ai militari sono delegate funzioni che in altre nazioni fanno capo a organizzazioni civili, per esempio la Guardia Nazionale e le Forze Armate Civili, che in realtà costituiscono un secondo esercito di oltre mezzo milione di unità, nato per controllare le frontiere e con arruolamento volontario, un sentimento molto comune in tutta la nazione. Quanto ad armamenti, dopo la costituzione delle forze armate nazionali avvenuta nel 1947, anno dell’indipendenza dal Regno Unito, per gli equipaggiamenti il Paese si è rivolto agli Usa e dal 1963 alla Cina, con la quale ha sviluppato sistemi d’arma e velivoli. Da notare che Islamabad e Pechino hanno collaborato anche in campo spaziale e nucleare.

Le guerre con l’India, avvenute dal 1947 al 1948 e dal 1965 al 1971 hanno fortemente rafforzato la struttura militare del Paese, che ha così raggiunto un livello di preparazione crescente, arrivando a impiegare quasi il 20% della spesa pubblica nazionale (18,3%) nel 2021, anno in cui il Pakistan aveva oltre 4.500 soldati impegnati all’estero in missioni di pace, tra i primi dieci Paesi delle Nazioni Unite. La Marina pakistana è dotata di 86 unità navali, delle quali 4 sono sommergibili, mentre l’aviazione vede ancora in servizio alcuni F-7 (J-7 cinesi rinominati), J-10C importati da Pechino, vecchi Mirage III francesi ed F-16 americani (nelle varianti da A a C), oltre che elicotteri (di vario tipo compresi AW139 di costruzione italiana), droni e velivoli da trasporto e rifornimento in volo, (uno Il-78 russo). L’esercito di Islamabad conta ufficialmente oltre 4.700 carri armati di otto tipologie differenti, dei quali sette esportati dalla Cina e uno dall’Ucraina, basato sul T-80 sovietico.

Nel maggio scorso il Pakistan ha commemorato il 25° anniversario dei test nucleari effettuati in risposta a una serie di esplosioni nucleari condotte dall’India poche settimane prima (maggio 1974). Infatti, la decisione di perseguire un programma di armi nucleari è stata in gran parte determinata dalla guerra del 1971 con Nuova Delhi, che portò allo smembramento del paese, e dal primo test nucleare dell'India. Di fronte a un crescente squilibrio di forze con Nuova Dehli, il Paese vide nella deterrenza nucleare il mezzo principale per stabilire stabilità strategica e dissuadere l’India dall’impegnarsi in un futuro conflitto.

Nel settembre 2023 risultava che il Pakistan continuava ad espandere gradualmente il proprio arsenale nucleare con più testate, più sistemi di lancio e un’industria in crescita per la produzione di materiale fissile. L’analisi delle immagini satellitari delle costruzioni nelle guarnigioni dell’esercito pakistano e delle basi dell’aeronautica mostra quelli che sembrano essere lanciatori e strutture più recenti per il lancio di missili balistici. Si stima quindi che il Paese abbia circa 170 testate in condizioni di poter essere utilizzate entro breve tempo da un allarme. Questo dato era stato previsto nel 1999 dalla Us Defense Intelligence Agency, che aveva previsto una crescita da 30 a 80 testate entro il 2020. Con diversi nuovi sistemi di lancio in sviluppo, quattro reattori per la produzione di plutonio e un’infrastruttura in espansione per l’arricchimento dell’uranio, le scorte del Pakistan hanno il potenziale per aumentare ulteriormente nei prossimi anni. L’entità di questo aumento previsto dipenderà da diversi fattori, tra cui il numero di lanciatori con capacità nucleare che il Pakistan intende schierare, come si evolverà la sua strategia nucleare e quanto crescerà l’arsenale nucleare indiano. Stime attuali portano a supporre che Islamabad potrà arrivare a possedere 200 testate entro il 2030.

Vero è che un’analisi delle forze nucleari pachistane è complessa per mancanza di informazioni pubbliche e di dati ufficiali provenienti dallo Stato. Il governo pakistano non ha mai rivelato pubblicamente la dimensione del suo arsenale e solitamente non risponde a domande su questo argomento, non pubblica alcuna documentazione ufficiale. La fonte più regolare è l’Inter Services Public Relations (Ispr) legata alle forze armate, che pubblica comunicati stampa sui lanci di missili e occasionalmente mostra dei filmati. Nel 2018 l’amministrazione Trump aveva commentato: “Siamo particolarmente preoccupati dallo sviluppo di armi nucleari tattiche progettate per l’uso sui campi di battaglia. Riteniamo che questi sistemi siano più suscettibili ai furti terroristici e aumentino la probabilità di uno scambio nucleare nella regione.”

L’anno successivo il direttore dell’intelligence Usa, Daniel R. Coats, dichiarò: “Il Pakistan continua a sviluppare nuovi tipi di armi nucleari, comprese armi tattiche a corto raggio, missili da crociera marittimi, missili da crociera lanciati dall’aria e missili da crociera a lunga gittata. missili balistici a lungo raggio; i nuovi tipi di armi nucleari introdurranno nuovi rischi per le dinamiche di escalation e per la sicurezza nella regione”. La il governo pachistano smentì: “Non stiamo sviluppando alcun arsenale, quello che abbiamo è necessario per la difesa.” Ciò che invece è stato scoperto è che i missili con capacità nucleare e i loro lanciatori mobili sono sviluppati e prodotti presso il Complesso della difesa nazionale situato nella catena montuosa Kala Chitta Dahr, a ovest della capitale. Nel giugno scorso i satelliti mostrarono la presenza di strutture per i missili balistici Nasr, Shaheen-IA e Babur, mentre altri impianti di produzione e manutenzione legati ai lanciatori e ai missili potrebbero essere situati vicino alle città di Tarnawa e Taxila. E nel gennaio 2023 il Gruppo internazionale sui materiali fissili stimò che il Pakistan avesse un inventario di circa 5 tonnellate di uranio altamente arricchito (al 90%) per armi.

Supponendo che il nucleo solido di ciascuna testata di prima generazione utilizzi da 15 a 18 kg di uranio o da 5 a 6 kg di plutonio, questo materiale fissile sarebbe teoricamente sufficiente per produrre anche 300 testate. Che oltre ai vettori di lancio terrestri, potrebbero essere trasportate da parte dei velivoli dell’aeronautica.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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