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(Ansa)
Difesa e Aerospazio

Il nuovo “vecchio” sommergibile di Kim Jong-un

Mentre a bordo del suo treno blindato il leader nord coreano ha raggiunto la Russia c'è un altro mezzo di trasporto utilizzato dalla propaganda del regime

La Corea del Nord ha varato un nuovo “vecchio” sottomarino ora modificato per avere la capacità di lancio dei missili balistici, ma che gli analisti ritengono che in grado di operare anche con ordigni da crociera. I media di Pyongyang hanno infatti mostrato il leader nordcoreano Kim Jong-un mentre si trovava alla cerimonia del varo avvenuta il 6 settembre scorso.

Il sommergibile è stato battezzato Hero Kim Gun-ok ed è stato costruito presso i cantieri di Pongdae-Sinpo. Non si tratta di un evento inaspettato, sia nella primavera del 2019 e poi nel luglio scorso, il leader nordcoreano aveva ispezionato il sito nel quale, era stato dichiarato in costruzione un nuovo sottomarino che a detta sua avrebbe “rafforzarto ulteriormente la capacità militare del Paese”. Nei giorni successivi l'agenzia di stampa centrale coreana aveva riferito la “grande soddisfazione” di Kim dopo aver appreso le sue caratteristiche operative. La sera del 6 settembre scorso la televisione aveva quindi descritto l'imbarcazione come un “sottomarino tattico da attacco nucleare”, citando le parole del leader: “Il nostro Paese accelererà senza tregua l'armamento nucleare della Marina portando avanti anche un piano per costruire sottomarini nucleari”. Secondo quanto riferito, nel suo discorso ha anche affermato che lo Hero Kim Gun-ok sarà presto pronto per effettuare “sia attacchi preventivi sia di ritorsione” ed che è destinato a contrastare le “flotte d’invasione” statunitensi e sudcoreane.

Osservando le immagini della televisione nordcoreana, captabile anche oltre confine, e quelle disponibili in rete, pare però che non si tratti di un sommergibile di nuova costruzione, bensì di una unità con propulsione diesel-elettrica di classe Nato “Romeo” di progettazione sovietica, in seguito ricostruito e modernizzato. Nonostante i militari di Pyongyang abbiamo mascherato l'elica, la forma e la posizione dei portelli è del tutto simile a quella dei vascelli sovietici denominati Progetto 633, per la costruzione di piccole unità da circa 1.200 tonnellate di dislocamento, un'autonomia ridotta ma grande maneggevolezza.

Dei 133 esemplari inizialmente previsti da Mosca pare ne siano stati prodotti soltanto 75 dai russi, mentre una decina sarebbero stati costruiti dai cinesi su licenza, alcuni dei quali venduti proprio alla Corea del Nord, mentre Mosca li avrebbe forniti a Bulgaria, Siria, Algeria ed Egitto. Un altro dettaglio a favore di questa tesi sono i dieci portelli per il lancio dei missili, dei quali sei più grandi, per i missili balistici, e altri quattro più piccoli per quelli a crociera, ma disposti tutti su due file da cinque. La Corea del Nord ha già collaudato un missile balistico lanciato da un sottomarino, il Pukguksong-1 (in lingua originale “Stella Polare”), il cui codice Nato è Kn-11, proprio lanciandolo da un sottomarino classe Romeo.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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