Berna conferma l’ordine per i nuovi Patriot
La Svizzera lavora per la propria difesa
Come annunciato mesi fa la Svizzera ha firmato il contratto per l'acquisto della versione più avanzata del sistema missilistico Patriot prodotto da Lockheed-Martin. L’operazione è parte aggiuntiva del programma Air2030 della Confederazione che comprende anche l’acquisto di 36 aerei da combattimento F-35 Lightning II per un valore di sei miliardi di franchi svizzeri, ma per quanto riguarda i missili l’azienda americana non ha fornito dettagli sul numero di esemplari che saranno forniti.
Il Dipartimento di Stato Usa aveva confermato l’approvazione alla vendita già nel 2022, consentendo alla Svizzera di acquistare fino a 72 unità Pac-3 Mse per un valore di circa 700 milioni di dollari, ma prima ancora, nel 2020, Berna aveva ottenuto il nulla osta per un pacchetto di forniture militari da 2,2 miliardi di dollari che comprendeva anche radar, lanciatori e 70 missili tattici Pac-2 con capacità di guida avanzata.
Secondo Armasuisse, l’agenzia governativa per gli appalti militari, il contratto firmato il 30 ottobre vedrà la Svizzera pagare subito 331 milioni di dollari e in seguito seguire un programma di scadenze predefinito. Le esigenze difensive della Confederazione sono particolari: l’esercito vuole infatti utilizzare i missili Pac-3 Mse al posto dei Pac-2, perché seppure questi abbiano una portata più ridotta rispetto alla variante tattica, possono invece effettuare manovre più strette e quindi adeguate a neutralizzare le minacce più contemporanee come intercettori ad alta manovrabilità, missili a corto raggio, incursioni aeree, droni e missili da crociera. La consegna dei componenti principali del sistema Patriot svizzero è prevista da parte del produttore Rtx (controllata di Lockheed-Martin) a partire dal 2026, mentre i missili Pac-3 sono attesi dalla tra il 2028 e il 2029. Secondo Lockheed-Martin la Svizzera è il quindicesimo paese ad acquistare la versione Mse del missile Pac-3.