Anche l’Italia sviluppa la tecnologia delle torri di controllo remote
Cambi in vista anche per le nostre torri di controllo
Torri di controllo remote per integrare e rendere più efficiente il sistema di gestione del traffico aereo. La scorsa settimana presso l’aeroporto di Brindisi, l’Ente Nazionale Assistenza al Volo (Enav), ha inaugurato la prima Torre di controllo completamente gestita da remoto in Italia. La cerimonia ha visto la presenza del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini, del presidente della regione Puglia Michele Emiliano e dell’avvocato Pierluigi di Palma, presidente dell’Enac, oltre che del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi e di Antonio Maria Vasile, presidente della società Aeroporti di Puglia.
Il vantaggio di poter gestire i movimenti aerei a distanza grazie alla Remote Digital Tower consente ai controllori di lavorare meglio di quanto non farebbero attraverso le vetrate della torre e di fruire di una serie di strumenti informatici che aumentano la sicurezza e l’efficienza degli aeroporti. Nel caso dell’aeroporto del Salento a ricostruire l’intero scenario visibile dalla Torre di controllo tradizionale sono 18 telecamere fisse che trasmettono immagini su 13 monitor ad alta definizione posizionati all’interno della torre digitale. Sono quindi sistemi di intelligenza artificiale che provvedono a integrare le immagini delle telecamere con altri dati garantendo la tracciabilità di oggetti e mezzi in movimento direttamente nella presentazione visiva del panorama, con livelli di precisione e accuratezza superiori a quelle dell’occhio umano.
(Enac)
Resta da capire quali dotazioni minime debbano avere gli aeromobili per poter essere tracciati dal sistema, certamente non un problema per l’aviazione commerciale, ma possibile per quella generale. L’implementazione delle torri di controllo remote e digitalizzate è prevista dal piano strategico Future Sky 2031 con il quale Enav rivoluzionerà l’infrastruttura per la gestione dello spazio aereo e le modalità di erogazione dei servizi alla navigazione aerea. Su alcuni scali grazie a questa tecnologia sarà possibile estendere il servizio di controllo del traffico aereo sulle 24 ore con ricadute positive sul turismo e sul traffico cargo dettate dall’aumento dei voli gestibili. Sarà anche possibile gestire simultaneamente più torri di controllo remote presso un unico centro operativo, ottimizzando prestazioni e costi. Inoltre, sarà possibile sfruttare al meglio la tecnologia di navigazione e di avvicinamento di precisione offerta dalla navigazione satellitare, adeguando i percorsi del traffico alle reali prestazioni e caratteristiche degli aeromobili.
L’Italia e in generale l’Europa non sono gli unici posti al mondo dove viene studiata e implementata questa tecnologia. Negli Usa la Federal Aviation Administration, ossia l’autorità aeronautica, sta già dando esecuzione a un piano che prevede sia l’integrazione dei grandi scali, sia soprattutto di quelli definiti “non federali”. Gli Stati Uniti sono definiti “The Aviation Nation”, la nazione dell’aviazione e contano circa 5.800 piste di decollo che vanno dai grandi aeroporti come Atlanta (sei piste attive) fino a centinaia di piccole piste minori sulle quali però si svolge gran parte del traffico regionale e privato. Nell’ultimo decennio, dopo una prima intenzione di chiudere il servizio federale su taluni scali, gli Usa hanno implementato programmi per la riduzione dei tempi di rullaggio, di volo e di gestione del traffico aereo, utilizzando proprio tecnologia legata all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale. Il nostro Paese possiede soltanto un centinaio di aeroporti, dei quali 38 definiti dal 2015 di “interesse nazionale”. Un sistema di gestione remoto aiuterà anche la gestione del traffico su più scali con maggiore coordinazione.