Tutto ciò che c'è da sapere sugli F-16 in Ucraina
Come sono equipaggiati, come saranno usati e che cosa accadrebbe in caso di scontro diretto con gli aerei russi
Dove sono, quanti e come saranno usati nelle prime missioni non si deve sapere, ma è ormai certo che l'Ucraina ha ricevuto la sua prima collezione di jet da combattimento F-16, detti Viper, come hanno confermato mercoledì 31 luglio il ministro degli Esteri lituano e diversi funzionari tedeschi e danesi. Decollati mercoledì nel tardo pomeriggio dalla base Nato di Brunssum, in territorio olandese, e atterrati in quella ucraina di Novyj Kalyniv, non rimarranno fermi per evitare di essere neutralizzati, e ovviamente la nuova destinazione è sconosciuta. I jet erano attesi da tempo e, come abbiamo sempre scritto su questa testata, il problema principale della loro entrata in linea di volo con l’aviazione ucraina è la preparazione dei primi piloti e degli istruttori, poiché quelli ucraini hanno sempre e soltanto accumulato esperienza su velivoli completamente differenti, quelli di concezione ex sovietica. L'Ucraina e i suoi alleati stanno quindi tenendo le bocche cucite, finanche arrivando a non confermare né negare che l'Aviazione possa già utilizzarli per sortite contro postazioni o attacchi missilistici russi. A essere più precisa è stata l’agenzia Bloomberg, che parla di sei unità ricevute e di altre 14 in arrivo entro l’estate, nonché nell’affermare che ad aiutare Kiev sul piano dell’addestramento sono state diverse nazioni, dagli Usa alla Francia ma anche Regno Unito, Olanda e Danimarca, ma queste ultime sono quelle maggiormente coinvolte nella fornitura degli aeromobili, insieme con Norvegia e Belgio, promettendo in tutto 79 esemplari. Zelensky dal canto suo lamenta che sei aerei sono troppo pochi, ma secondo gli analisti militari dei Paesi Nato anche qualora tutti i velivoli fossero stati ricevuti, essi non potrebbero comunque costituire una risorsa tale da cambiare completamente l’esito della guerra. Mosca, infatti può contare sulle varianti più recenti dei Mig-31 e dei Sukhoi 35, entrambi velivoli più recenti degli F-16 e dotati di radar e missili a lungo raggio. Ciò che in qualche modo può invece costituire un vantaggio per Kiev è poter usare i “Viper” insieme con i sistemi di comando e coordinamento occidentali, nonché di sfruttare la conoscenza di Mig e Sukhoi da parte dei piloti.
Il duello tra Viper e Super Flanker
In caso di un combattimento tra Su-35 ed F-16 chi sarebbe favorito? Certamente si tratterebbe di una battaglia tra la concezione russa di caccia ottimizzati per il combattimento aereo e quella occidentale di jet ugualmente abili nel combattimento aria-aria e aria-terra. Gli F-16 ucraini sono stati progettati negli anni '70, sebbene pesantemente aggiornati nel corso degli anni, mentre Il Su-35 ha fatto il suo debutto in combattimento durante l'intervento russo in Siria nel 2016. Il paragone tra i due velivoli è complesso: l'F-16 è entrato in servizio alla fine degli anni '70 insieme all'F-15 Eagle e ai sovietici Su-27 e MiG-29. Il Su-35 è considerato parte della generazione 4.5, che sono caccia di quarta generazione potenziati, introdotti alla fine degli anni '90, come l'F/A-18 E/F Super Hornet, L’Eurofighter Typhoon, il Rafale e il MiG-35. Il Viper può pesare circa dieci tonnellate e raggiungere una velocità di Mach 2 (il doppio della velocità del suono), è altamente manovrabile ed è armato con un cannone da 20 mm e 11 punti di attacco per trasportare armi e sganciare i serbatoi, oltre a pod per disturbare i radar e identificare bersagli a terra per munizioni guidate di precisione. Il suo armamento esatto nelle mani degli ucraini dipenderà da quali munizioni gli Stati Uniti e l'Europa hanno deciso di inviare, ma oltre ai missili radar-homing a medio raggio AIM-120 e a quelli per la ricerca di calore AIM-9 Sidewinder, può trasportare bombe plananti Jdam, missili anti-radiazioni Harm e probabilmente missili europei a lungo raggio come lo Storm Shadow britannico. Il missile aria-aria avanzato a medio raggio AIM-120 è particolarmente importante: a differenza degli attuali missili aria-aria guidati da radar dell'Ucraina, che richiedono che l'aereo di lancio mantenga costantemente il radar agganciato al bersaglio, questo tipi ha un radar di bordo che lo rende del tipo “spara e dimentica”, ovvero si dirige autonomamente verso il bersaglio. Ma essere versatile in diversi tipi di missione significa giocoforza non poterne fare una sola al meglio. Il Su-35 discende dal Su-27 di fine anni '70 (nome Nato "Flanker"), è un aereo da superiorità aerea progettato per il combattimento aria-aria. Doveva essere la risposta sovietica all'F-15 Eagle statunitense, ed è sufficiente osservarlo per trovare similitudini con lo Eagle piuttosto che con lo F-16. Il Su-35 è stato concepito nei primi anni '80 come versione più maneggevole del Su-27, ha preso forma nei primi anni 2000 come un Su-27 “migliorato” con alcune capacità aria-terra che lo rendono più simile ai cacciabombardieri come l'F-16, che ovviamente surclassa per dimensioni (+50%), peso (arriva a 18 tonnellate), ed è armato con un cannone da 30 mm e una dozzina di punti di attacco in grado di lanciare una serie di munizioni aria-aria e aria-terra. Ciò che preoccupa particolarmente l'Ucraina e l'Occidente sono i suoi missili aria-aria a lungo raggio R-37 e R-77 che sono armi “spara e dimentica” che possono colpire oltre la gittata dei missili aria-aria ucraini. Gli F-16 più recenti, definiti “Block 70” hanno radar di tipo moderno Apg-83, il motore potenziato e serbatoi di carburante maggiorati, mentre quelli danesi e olandesi promessi all'Ucraina sono F-16 “Mlu” (aggiornati a metà vita operativa), nati come F-16A e B alla fine degli anni '70 e potenziati a metà degli anni '90 con caratteristiche come il radar An/Apg-66V2 migliorato, sistema di navigazione Gps e capacità di lanciare missili AIM-120. Normalmente un velivolo più piccolo è più manovrabile, ma per i caccia a reazione non è così semplice e ci sono una serie di fattori tecnici, come il carico alare (vantaggio F-16) e il rapporto spinta-peso per un'accelerazione rapida (vantaggio: Su-35). Ciò che è degno di nota è che il Su-35 è considerato "super manovrabile", in gran parte perché utilizza un sistema di spinta vettorabile (orienta lo scarico dei motori), una capacità presente soltanto su pochi aerei, tra cui l'F-22 e il Su-30Mki. Un altro fattore è la possibilità effettiva che uno F-16 e un Su-35 possano trovarsi nella condizione di affrontarsi in un duello aria-aria: se ciò avviene è perché una o entrambe le parti hanno commesso un errore o non hanno avuto la possibilità tecnica per eseguire un attacco a distanza. La tendenza è che i moderni caccia, come l'F-35, agiscano come cecchini aerei che colpiscono furtivamente la loro preda con un missile aria-aria a lungo raggio che il bersaglio non rileva nemmeno finché non è troppo tardi. Quindi ciò che conta davvero è il radar, la sua portata, la connettività con aerei alleati e quanto si riesce a essere poco osservabili. La portata del radar consente di determinare quando sparare, mentre la bassa osservabilità serve per avvicinarsi al nemico. A oggi, anche se il Su-35 è super-manovrabile, esso deve ancora dimostrarlo in combattimento, ma purtroppo per l'Ucraina, il Su-35 è mortale nel combattimento aereo oltre il raggio visivo e nel duello aria-aria ravvicinato, può individuare l'F-16 prima che il Viper individui il Flanker perché il radar russo Irbis-E può rilevare bersagli aerei fino a 400 chilometri anche se non è proprio l’ultimo grido tra quel tipo di apparati, per esempio non è avanzato quanto i radar Aesa utilizzati su molti caccia occidentali, inclusi gli ultimi modelli F-16 Block 70 e Block 72, che utilizzano più trasmettitori per emettere più segnali a più frequenze contemporaneamente. Il radar An/Apg-66V2 dell'F-16 Mlu è un sistema che offre una scansione dello spazio aereo più lenta su una frequenza alla volta e meno potente di quello del Sukhoi, che conta anche su missili migliori come gli R-37 con portata stimata di 400 chilometri o lo R-77-1 (110 km).
L’esperienza dei primi mesi di guerra e l’importanza dei radar
Certamente quanto siano efficaci questi missili a distanze così estreme è discutibile, ma contro i vecchi jet ucraini il Su-35 è stato letale. Volando in sicurezza dietro le linee russe a 30.000 piedi, possono agganciare i jet ucraini e sparare. I caccia ucraini che hanno combattuto nel 2022 e 2023 avevano missili R-27 dell'era sovietica con una gittata di soli 90 km. Gli Stati Uniti hanno accettato di armare gli F-16 ucraini con il missile aria-aria AIM-120 Advanced Medium-Range, che on è lo AIM-120D, ultima versione, con gittata di circa 180 km. Dunque l'esito di un duello missilistico a lungo raggio tra Flanker-E e Viper dipenderà da molti fattori, tra cui la qualità dei disturbatori radar (anche e soprattutto degli alleati), su quanto bene gli F-16 saranno integrati nei radar e nei missili terrestri e dal coordinamento tra i Su-35 e gli aerei radar russi A-50. Dotato del collegamento dati Link 16 standard Nato, l'F-16 ha probabilmente una capacità di costituire una “rete” informativa superiore al Su-35. Ciò renderà più facile al Viper coordinarsi con altre piattaforme aeree e terrestri, ricevere dati di allerta precoce e di puntamento da altri sensori. Anche gli aerei russi avanzati hanno collegamenti dati, ma non è mai stata sperimentata una guerra tra le due capacità elettroniche tale da poter essere misurate. Infine, anche se surclassati e in inferiorità numerica, gli F-16 ucraini potrebbero volare bassi per evitare il rilevamento radar e quindi usare i dati dei sensori di altre piattaforme per lanciare un AIM-120 contro i russi. Oppure, cercare di evitare il combattimento aereo ogni volta che è possibile ed essere considerati più preziosi come piattaforme aria-terra, lanciando missili anti-radiazioni Harm contro i radar di difesa aerea russi e missili da crociera e bombe plananti contro ponti, depositi di rifornimenti e posti di comando.