Nucleare indispensabile, anche se ci vorrà tempo. Cop28 se ne faccia una ragione
Sì al nucleare per concorrere alla decarbonizzazione, aiuti finanziari in chiave ecologica anche per la costruzione di centrali, cooperazione tra le nazioni. La nuova “carta” approvata al COP28 di Dubai è un manifesto di realismo come le parole dell’inviato italiano: “E’ una soluzione sicura ma non immediata”
Durante il vertice mondiale di Dubai sull'azione per il clima, quella che in sigla chiamiamo COP28, ma che sarebbe la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, più di 20 nazioni appartenenti a quattro continenti hanno aderito alla dichiarazione per triplicare la disponibilità di energia nucleare. Il documento riconosce il ruolo chiave dell’energia ottenuta dall’atomo nel raggiungimento dell’azzeramento globale delle emissioni nette di gas serra entro il 2050 e nel mantenere “raggiungibile” l’obiettivo di non superare la crescita media di 1,5 gradi di temperatura globale. I paesi aderenti includono Stati Uniti, Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Ghana, Ungheria, Giappone, Repubblica di Corea, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti. Emirati e Regno Unito. L’Italia potrebbe aderire, ma il suo programma per la ri-nuclearizzazione ancora non esiste, mentre continua quello per lo smantellamento delle vecchie centrali.
I concetti centrali della dichiarazione includono la collaborazione per promuovere l’obiettivo di triplicare la capacità di energia nucleare a livello globale entro il 2050 e l’invito agli azionisti delle istituzioni finanziarie internazionali a incoraggiare l’inclusione dell’energia nucleare nelle politiche per l’elargizione dei prestiti energetici. Per l’Italia, a Dubai il vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e il ministro per l’ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, avevano nominato il professor Francesco Corvaro inviato speciale per il cambiamento climatico. Corvaro è professore associato in fisica tecnica industriale presso il dipartimento di ingegneria industriale e scienze matematiche dell’Università politecnica delle Marche, e, come si legge sul sito web del Mase, vanta competenze e pregressa esperienza nei settori della transizione energetica ed ecologica e del cambiamento climatico. All’indomani degli incontri di Dubai il professor Corvaro ha dichiarato: “Il nucleare è di gran lunga la fonte energetica meno pericolosa, ma non è quella per domani mattina”. Una chiarezza indiscutibile che si traduce in una politica concreta: inutile fissare obiettivi in modo ideologico, predicare tempi di conversione energetica rigidi e costringere alla distruzione del tessuto industriale esistente. È sempre più evidente che una soluzione applicabile e rapida non esiste, che per ottenere risultati apprezzabili serviranno ancora decenni, necessari per far evolvere la tecnologia, ma soprattutto l’accettazione di ogni forma di energia che possa contribuire alla decarbonizzazione.
Il testo della dichiarazione internazionale sul nucleare
Datato 2 dicembre 2023, è stato pubblicato sul sito del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti e recita: Riconoscendo il ruolo chiave dell’energia nucleare nel raggiungere l’azzeramento globale delle emissioni nette di gas serra-neutralità del carbonio, entro la metà del secolo o intorno a essa, e nel mantenere raggiungibile il limite di 1,5°C sull’aumento della temperatura con l’obiettivo di sviluppo sostenibile, riconoscendo l’importanza delle applicazioni della scienza e della tecnologia nucleare che contribuiscono a monitorare il cambiamento climatico e ad affrontarne gli impatti, e sottolineando il lavoro dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) a questo riguardo; riconoscendo che l’energia nucleare è già la seconda fonte di energia pulita, con vantaggi per la sicurezza energetica; riconoscendo che le analisi dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Ocse e della World Nuclear Association mostrano che la capacità globale installata di energia nucleare deve triplicare entro il 2050 per raggiungere l’obiettivo globale di emissioni nette pari a zero entro lo stesso anno; riconoscendo che l’analisi del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici mostra che l’energia nucleare triplicherà circa la sua capacità elettrica installata globale dal 2020 al 2050 (…); riconoscendo che l’analisi dell’Agenzia internazionale per l’energia mostra che l’energia nucleare più che raddoppierà dal 2020 al 2050 negli scenari globali (…); riconoscendo che le nuove tecnologie nucleari potrebbero avere piccole impronte territoriali ed essere collocate dove necessario, collaborare con le fonti di energia rinnovabile e avere flessibilità aggiuntive che supportano la decarbonizzazione oltre il settore energetico, compresi i settori industriali difficili da abbattere; riconoscendo le attività dell'Iaea nel sostenere i suoi Stati membri, su richiesta, a includere l'energia nucleare nella loro pianificazione energetica nazionale in un modo sostenibile che aderisca ai più elevati standard di sicurezza, protezione e salvaguardia e la sua iniziativa "Atoms4NetZero" come un'opportunità per le parti interessate scambiare competenze; riconoscendo l’importanza del finanziamento della capacità aggiuntiva di energia nucleare necessaria per mantenere a portata di mano il limite di 1,5°C sull’aumento della temperatura e la necessità di un impegno politico ad alto livello per stimolare ulteriori azioni sull’energia nucleare, i partecipanti dichiarano: di impegnarsi a lavorare insieme per portare avanti l’obiettivo globale di triplicare la capacità di energia nucleare dal 2020 al 2050, riconoscendo le diverse circostanze nazionali di ciascun partecipante; impegnarsi a intraprendere azioni nazionali per garantire che le centrali nucleari siano gestite in modo responsabile e in linea con i più elevati standard di sicurezza, sostenibilità, protezione e non proliferazione, e che i rifiuti di combustibile siano gestiti responsabilmente a lungo termine; impegnarsi a mobilitare investimenti nell’energia nucleare, anche attraverso meccanismi di finanziamento innovativi; invitare gli azionisti della Banca mondiale, le istituzioni finanziarie internazionali e le banche di sviluppo regionale a incoraggiare l’inclusione dell’energia nucleare nelle politiche di prestito energetico delle loro organizzazioni secondo necessità, e a sostenere attivamente l’energia nucleare quando hanno tale mandato, e incoraggiare gli enti regionali che avere il mandato per valutare la possibilità di fornire sostegno finanziario all'energia nucleare; impegnarsi a sostenere lo sviluppo e la costruzione di reattori nucleari, come piccoli reattori modulari e altri reattori avanzati per la produzione di energia, nonché applicazioni industriali più ampie per la decarbonizzazione, come la produzione di idrogeno o combustibili sintetici. Riconoscere l’importanza di promuovere catene di approvvigionamento resilienti, compreso quello del combustibile, per le tecnologie sicure utilizzate dalle centrali nucleari durante il loro intero ciclo di vita; riconoscere l’importanza, ove tecnicamente fattibile ed economicamente efficiente, di prolungare la durata delle centrali nucleari che operano in linea con i più alti livelli di standard di sicurezza, sostenibilità, protezione e non proliferazione, a seconda dei casi; impegnarsi a sostenere le nazioni responsabili che cercano di esplorare un nuovo dispiegamento del nucleare civile secondo i più alti standard di sicurezza, sostenibilità, protezione e non proliferazione; accogliere e incoraggiare impegni complementari da parte del settore privato, delle organizzazioni non governative, delle banche di sviluppo e delle istituzioni finanziarie; decidere di rivedere i progressi verso questi impegni su base annuale a margine dell’evento COP, infine invitare gli altri Paesi ad aderire a questa dichiarazione.