Il Garante tira le orecchie a Pornhub: "Deve chiarire se traccia gli utenti"
Al centro del dibattito la protezione dei dati personali, la profilazione ed eventuali modalità e finalità del tracciamento degli utenti. Pornhub a Panorama: "MindGeek si impegna a proteggere la privacy degli utenti e attua costantemente misure per salvaguardare i dati personali di tutti i membri della sua comunità"
Pornhub è finito sotto la scure del Garante della Privacy. Al centro della contesa c'è la protezione dei dati personali degli utenti, perché ci sono dubbi su come la versione italiana del più noto fra i siti porno (circa 36 miliardi di visite all'anno e 20 milioni di utenti registrati) profili chi naviga tra i contenuti proposti online. Nello specifico l'Autorità vuole chiarimenti da MG Freesites Ltd, la società cipriota che gestisce Pornhub, sulla presunta profilazione degli utenti, e nel caso sulle relative modalità e finalità del trattamento. Nella nota diffusa il Garante osserva che “per quanto riguarda l'uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento, sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati, la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia stata resa agli utenti”.
Sotto accusa c'è anche la raccolta dati, nello specifico se questi vengono comunicati a terzi, con la richiesta di precisare eventuali destinatari, chiarendo al contempo se gli utenti sono preventivamente avvisati di tale processo. Il terzo punto concerne l'età degli utenti e il modo in cui viene appurata: “Quali misure sono adottate per verificare l'età anagrafica degli utenti e per consentire agli stessi l'esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali”, ha chiesto il Garante a MG Freesites, che ha 20 giorni di tempo per rispondere ai tre punti da chiarire.
L'azione dell'Autorità è arrivata dopo il reclamo di un utente e a pochi giorni dalle accuse presentate allo stesso Garante dagli attivisti della campagna StopDataPorn, secondo cui Pornhub tratta in maniera illegale i dati degli utenti riguardo le preferenze sessuali, condividendo le informazioni con terze parti non identificate. A tal proposito, gli attivisti guidati da Giulia Corona specificano che il sito non richiede il consenso all'elaborazione dei dati sensibili (come invece descritto dall’articolo 9 del GDPR) e che tali dati finiscono in mani sconosciute, poiché il numero di aziende sia interne, sia esterne alla holding MindGeek (che riunisce tante anime diverse e tantissimi siti porno) che ottengono le informazioni è imprecisato. “Questi abusi avvengono perché Pornhub opera nell'ombra che circonda l'industria del porno in generale, rendendone difficile accesso alle autorità di regolamentazione, ai responsabili politici e alla comunità di ricerca”, ha detto Alessandro Polidoro, avvocato e membro attivo di StopDataPorn.
Interpellato da Panorama, Pornhub non ha voluto rilasciare dichiarazioni specifiche sul caso, precisando tuttavia che "non è nostra abitudine commentare le controversie in corso" e che la risposta "arriverà tempestivamente e nel modo appropriato". Per poi aggiungere che "MindGeek si impegna a proteggere la privacy degli utenti e attua costantemente misure per salvaguardare i dati personali di tutti i membri della sua comunità".