Kylian Mbappé gioca al fantasport con Sorare
Il campione francese diventa investitore, ambasciatore e partner della start-up che unisce calcio, baseball e Nft, combinando le dinamiche del collezionismo con quelle dei videogame
Dopo Serena Williams, Gerard Piqué e Rio Ferdinand, anche il campione francese Kylian Mbappé si unisce al dream team di Sorare, la start-up che unisce le logiche del Fantacalcio con quella dei videogame, il vecchio meccanismo della raccolta di figurine con la contemporaneità dell’Nft, i certificati di proprietà digitali di beni intangibili.
Nello specifico, si basa su carte virtuali di campioni in edizione limitata o limitatissima, che si possono comprare, vendere, schierare in campo per sfidare altri iscritti e vincere premi sfruttando la propria abilità di allenatori. Con un bonus di trasparenza: in quanto Nft, le carte sono tracciabili in ogni momento, facendo il pieno della fiducia in chi le scambia.
La formula è piaciuta moltissimo agli sportivi, superando i 2 milioni di utenti. Ha conquistato il mondo dello sport: Sorare ha stretto legami con 250 squadre sparse tra la LaLiga spagnola, la Bundesliga tedesca, diversi blasonati club del nostro campionato, dalle milanesi alle romane, dalla Juventus alla Sampdoria, più tantissime altre. Soprattutto, ha convinto gli investitori: l’anno scorso è arrivato un finanziamento di Serie B da 680 milioni di dollari, il più cospicuo di sempre in Europa, che ha portato la valutazione dell’azienda francese a 4,3 miliardi di dollari.
La partnership con Mbappé, che diventa ambassador, investitore, partner per l’impatto sociale della start-up, rappresenta un ulteriore risorsa di sviluppo: «Possiamo dire che siamo cresciuti insieme. La nostra fondazione risale al 2018, quell’anno Kylian si fece conoscere con una straordinaria prestazione contro l’Argentina ai Mondiali. Da lì, per entrambi, è stato un crescendo» racconta in videochiamata a Panorama.itThibaut Predhomme, il capo dello staff di Sorare. «Vogliamo creare insieme qualcosa di speciale, di straordinario, coerente con la nostra storia e la nostra filosofia».
Come già avvenuto con la leggenda del tennis Serena Williams, che lo scorso gennaio è diventata membro del consiglio di amministrazione di Sorare e ha senz’altro aumentato il già alto tasso di riconoscibilità della piattaforma, «Mbappé userà i suoi canali per parlare di noi, raccontare ai fan là fuori quello che stiamo facendo e cosa intendiamo fare. Sia nel calcio, che negli altri sport. Inoltre, il suo contributo sarà molto utile per creare connessioni piene di senso con vari atleti».
Sia chiaro, non è come ingaggiare un influencer che faccia da cassa di risonanza o da testimonial di un prodotto. Sorare intende i suoi accordi in maniera ben più rotonda: «Ci interessa l’uomo che c’è dietro il giocatore. Con Kylian condividiamo l’intento di avere un impatto sulla comunità, di restituire qualcosa di importante».
Thibaut Predhomme, il capo dello staff di Sorare
Il campione francese ha una sua impresa filantropica, «Inspired by KM», che fa qualcosa di molto più pratico di dare cibo o provvedere sostegno economico ai giovani svantaggiati. Li aiuta a conoscere e approfittare con intelligenza delle potenzialità offerte dalla tecnologia Web3, la rete decentralizzata e partecipata grazie ai meccanismi della blockchain. Un’assicurazione pratica, spendibile, sul loro futuro. «Questo tipo di conoscenze sono fondamentali» Un po’commenta Predhomme: «Chi non le ha ricade nello stesso schema che si ebbe tanti anni fa, quando chi non aveva accesso alla rete era tagliato fuori. Attraverso il nostro prodotto, vogliamo avere un impatto sulla vita dei nostri fan. E, allo stesso modo, portiamo l’idea di contribuire a far salire tutti a bordo sul treno delle nuove opportunità. È il messaggio di Kylian ed è anche il nostro».
L’ispirazione di Sorare, stando a quella del capo dello staff, è interpretare il presente, rivedendo alcuni capisaldi del passato: «La collezione di figurine» sottolinea «non è certo nulla di nuovo, come non lo sono i videogiochi. Solo che entrambi hanno un limite: una volta completato l’album, non resta più molto da fare. Mentre in un videogame non si ha la sensazione di possedere ciò con cui si sta giocando». La start-up ha mescolato i piani, ha riscritto le regole traslandone nel digitale: «Con la tecnologia abbiamo aumentato qualcosa che anche i più cresciuti amavano sin da piccoli».
Il calcio, intanto, non è un traguardo: mentre vuole ampliare il numero di squadre e di campionati disponibili sulla piattaforma, Sorare allargherà il numero di sport nei quali riproduce la sua formula risultata vincente. Un intento non rimasto fermo sulla carta: risale a poco più di un mese fa la partnership con la MLB, la più antica lega di baseball americano. Un allargamento sia di ambiti che di territorio: «Un’occasione di scoperta pure per i tifosi, che in mesi tradizionalmente più scarichi per il calcio come quelli estivi, si possono avvicinare ad altre discipline».
Altre traiettorie di sviluppo vedono il potenziamento della piattaforma mobile («accanto al prodotto sul web, la community l’ha abbracciata con entusiasmo»), ma anche la voglia di portare il virtuale nel reale: «Ci affascina tanto l’idea di organizzare esperienze fisiche, facendo incontrare gli atleti con i fan».
Sullo sfondo, d’altronde, prima che gli Nft, gli incentivi della gamification, il piacere dello scambio di pezzetti di bit, rimane lo sport. Motore social dalle origini, prima ancora dei social network: «I tifosi hanno sempre trovato modi e luoghi per incontrarsi e discutere tra loro. Le nuove tecnologie hanno saputo aumentare questa connessione. Se versi benzina su un fuoco già forte, si sprigiona qualcosa di grandioso. Lo sport, da sempre, è un’industria della passione».