Il Robot Aspirapolvere multifunzione: pulisce e ci spia
Strano ma vero: il nostro robot domestico ci controlla
Ormai nelle case di tantissimi di noi, i robot aspirapolvere sono una delle comodità e dei gadget più semplici, ma innovativi introdotti negli ultimi anni.
Utilizzando un Sistema interno di tracciamento e di navigazione, ci basta premere on e questi si prendono cura di tutta la casa senza bisogno di alcun input.
Ma tutta questa comodità e tutta questa tecnologia possono ritorcersi contro?
D'altronde, esiste una regola "non scritta" che ci dice che ogni dispositivo dotato di software e hardware può essere in qualche modo hackerato.
Nel caso delle aspirapolveri robot, per dimostrare questo concetto, un team di ricercatori statunitensi è riuscito a trasformare il piccolo elettrodomestico autonomo in un vero e proprio microfono per ascoltare tutto quello che succede all'interno della casa.
I ricercatori dell'Università del Maryland sono stati in grado di raccogliere informazioni dalla tecnologia laser che regola i movimenti dei robot per estrapolare conversazioni o addirittura cosa veniva guardato in televisione mentre l'aspirapolvere era in funzione!
La ricerca ha dimostrato come potenzialmente qualsiasi dispositivo che utilizza la tecnologia Lidar (acronimo dall'inglese Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging) può essere manipolato per la raccolta dei suoni.
Tutto questo, nonostante non abbia un microfono!
L'esperimento è abbastanza incredibile, visto e considerato quanti di noi possono aver accolto questi dispositivi nelle proprie case senza neanche immaginare come questa tecnologia potesse essere manipolata.
Ma come funziona esattamente questo Lidar?
I sistemi di navigazione Lidar emettono un raggio laser intorno a una stanza e percepiscono il riflesso del laser mentre rimbalza sugli oggetti vicini. Il robot usa i segnali riflessi per mappare la stanza ed evitare collisioni mentre si muove attraverso la casa.
Scansionando l'ambiente con un laser, quindi, l'aspirapolvere rileva la luce riflessa da oggetti di forma e densità irregolari.
Certo, il segnale ricevuto dal sensore fornisce solo una frazione delle informazioni necessarie per recuperare le onde sonore.
Fatto che era noto anche ai ricercatori, comunque all'inizio scettici del fatto che il sistema Lidar di un bot potesse essere manipolato per funzionare come un microfono e soprattutto se il segnale potesse essere interpretato fino ad estrapolare conversazioni...
Per indagare, in primo luogo, i ricercatori hanno hackerato uno di questi aspirapolvere.
Lo hanno fatto per dimostrare di poter controllare la posizione del raggio laser e inviare i dati rilevati ai loro portatili attraverso il Wi-Fi senza interferire con la navigazione del dispositivo.
Successivamente, hanno condotto esperimenti con due sorgenti sonore. Una fonte era una voce umana che recitava numeri riprodotti da altoparlanti di computer e l'altra era l'audio di una serie di programmi televisivi trasmessi attraverso una TV.
Il gruppo ha poi "catturato" il segnale laser percepito dal sistema di navigazione mentre rimbalzava su una serie di oggetti posti vicino alla sorgente sonora. Tra gli oggetti c'erano un cestino della spazzatura, una scatola di cartone, un contenitore da asporto e un sacchetto di plastica, oggetti che normalmente si trovano su un tipico pavimento.
Raccolte queste informazioni, i ricercatori hanno "passato" i segnali ricevuti attraverso una serie di algoritmi che sono stati progettati per abbinare le voci umane o per identificare sequenze musicali di spettacoli televisivi.
Questo sistema informatico, che chiamano LidarPhone, è riuscito ad identificare e abbinare i numeri parlati con una precisione del 90%. Ma ha anche identificato spettacoli televisivi da un minuto di registrazione con oltre il 90% di precisione.
Fantascienza o futuro prossimo?
Certo leggendo di questo esperimento, potrebbe sembrarci tutto abbastanza fantascientifico o comunque qualcosa che potrebbe essere utilizzato come espediente nell'ultimo capitolo di Mission Impossibile.
Ma questo tipo di minaccia può oggi essere più reale di quanto sembra.
Consideriamo il semplice fatto che stiamo tutti ordinando cibo al telefono o facendo riunioni al computer da casa e che spesso parliamo delle informazioni della nostra carta di credito o della banca.
Uno di questi robot "ribelli" potrebbe essere la "cimice" perfetta per intercettare informazioni sensibili che ci si ritorcono irrimediabilmente contro. Al Criminal Hacker d'altronde basterebbe entrare nella nostra rete Wi-Fi per avere accesso completo a questo strumento di spionaggio perfetto; perché chi penserebbe mai di essere intercettato da un microfono che non esiste!
Ancora più realisticamente, questi sistemi possono rivelare tantissime informazioni personali: dal nostro stile di vita, abitudini lavorative, tenore… potrebbero rivelare i nostri orientamenti politici spiando cosa guardiamo in tv o che tg ascoltiamo…
Come se non bastasse, gli esperti di privacy hanno anche suggerito che le mappe realizzate dai robot, che sono spesso immagazzinate in Cloud, pongono potenziali violazioni della privacy che potrebbero dare agli inserzionisti l'accesso a informazioni su cose come le dimensioni della nostra casa, che suggeriscono il livello di reddito e altre informazioni relative allo stile di vita.
Questi aspirapolvere sono solo un esempio di potenziale vulnerabilità allo spionaggio basato su Lidar. Molti altri dispositivi potrebbero essere aperti ad attacchi simili, come i sensori a infrarossi degli smartphone usati per il riconoscimento del volto o i sensori a infrarossi passivi usati per il rilevamento del movimento.
Volendo ampliare un po' il ragionamento, l'esperimento è anche una testimonianza di quanto la tecnologia 4.0 che sta invadendo le nostre case negli ultimi anni possa nascondere molte più sorprese di quanto ci possiamo aspettare.
Non abbassiamo la guardia!