La serie tv la crei tu, grazie all'IA
Showrunner è la piattaforma che permette di generare episodi completi decidendo personaggi, dialoghi e inquadrature. Basta un breve prompt testuale per realizzare una serie tv su misura
Immagina, puoi. Il popolare slogan di una pubblicità del passato calza a pennello per l'ultima frontiera raggiunta dall'intelligenza artificiale generativa. Creare una serie tv a proprio piacimento secondo quanto scritto nel prompt, cioè nella richiesta testuale dell'utente che avvia il processo di generazione del contenuto. Un sogno per chi ha avuto l'aspirazione di scrivere una sceneggiato senza averne le competenze per farlo, un incubo per chi invece vive contando sulla propria creatività per immaginare soggetti efficaci sul piccolo e grande schermo.
La novità è opera di Fable Simulation, startup di San Francisco, che nel 2019 ha vinto un Emmy (il premio più importante per l'industria televisiva) per la capacità d'innovazione nei media interattivi. Stavolta la visione della società ha fatto un salto più avanti grazie a Showrunner, la piattaforma in grado di scrivere, dare voce e animare gli episodi creati dagli utenti. Si possono scegliere lo stile e il genere preferito, specificando nel prompt, che può contenere da 2 a più di 100 parole, i tratti dei personaggi e i loro dialoghi, oltre alle inquadrature.
Alla base del modello di intelligenza artificiale di Fable ci sono i sistemi di OpenAI e Stable Diffusion, con la startup che assicura di aver addestrato il proprio modello IA soltanto tramite dati disponibili pubblicamente. «L'obiettivo è diventare la Netflix dell'intelligenza artificiale, offrendo a tutti la possibilità di creare un episodio della serie tv preferita, oppure di quello che ha appena finito di vedere, attraverso pochi e semplici clic. Con la possibilità di indicare dettagli specifichi o informazioni meno precise per lasciare campo libero all'IA generativa», ha detto Edward Saatchi, amministratore delegato di Fable.
Limitata per ora all'animazione, poiché non in grado di creare riprese in live-action, Showerunner consente di originare una sequenza di scene e metterle insieme per confezionare un episodio completo. A supporto della tesi, Fable ha mostrato una manciata di serie tv, precisamente tentativi che ne ricordano il formato alla lontana, come ad esempio Exit Valley, che prende in giro la Silicon Valley ricalcando lo stile e la grafica di South Park. Un primo passo breve (l'episodio dura cinque minuti) in cui le immagini rimandano ai cartoni animanti degli anni Ottanta, ma non lo diciamo come offesa, poiché l'intento della startup è dimostrare che sia possibile pensare e realizzare qualcosa di totalmente inedito. Che ha poco o nulla in comune con ‘Nothing, Forever’, serie tv generata tramite GPT-3 (il modello di OpenAI precedente a ChatGPT) trasmessa ininterrottamente su Twitch dal 14 dicembre 2022 e poi sospesa per alcune settimane dopo che uno dei protagonisti ha pronunciato una battuta contro i transessuali.
Questo precedente è comunque utile per ragionare su che tipo di barriere possano eventualmente essere messe da Fable alla libertà di scelta degli utenti. Ci sono già determinati limiti su tematiche e specifici termini inutilizzabili sui modelli IA su cui si basa l'intelligenza artificiale usata da Showrunner, tuttavia al momento non è stato spiegato nel dettaglio cosa è possibile fare con la piattaforma che genera gli episodi. La piattaforma è ancora in fase alpha, con la lista d'attesa per gli utenti interessati alla prova che potrebbe protrarsi fino a fine anno. Quanto alle potenziali accuse sullo sfruttamento di materiale protetto da copyright, uno dei temi al centro del burrascoso rapporto tra i protagonisti dell'industria cinematografica e la diffusione a Hollywood dell'IA, Saatchi evita il punto sostenendo che «l'importanza è l'originalità del contenuto creato, poiché sarà quest'ultimo a determinare se la tecnologia è valida o meno».