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iPhone 15 Pro, il paradosso di un telefono

Apple ha apportato tante aggiunte che migliorano l'esperienza d'uso di un modello ideale per i professionisti foto-video. Ma per chi ha sempre scelto la Mela l'aggiornamento non vale la pena. Ecco perché

Nuovi materiali, novità mirate per la fotocamera, un processore che trasforma il telefono in una console e un tasto personalizzabile per velocizzare la gestione in relazione alla necessità dell'utente. Questa è la sintesi estrema che traccia l'identikit di iPhone 15 Pro che, con le migliorie apportate da Apple ai quattro modelli della gamma, insieme al Pro Max è lo smartphone che spinge verso l'alto la soglia dell'innovazione grazie all'ottimizzazione tra hardware e software che resta un limite per i modelli Android. A differenza del passato, però, stavolta a Cupertino hanno deciso di aumentare la qualità complessiva delle due versioni base, iPhone 15 e iPhone 15 Plus, indirizzando i due Pro a un target sempre più professionale, in grado cioè di sfruttare le aggiunte, in particolare in ambito software, per produrre contenuti foto-video in maniera semplice, in virtù della facilità di movimento all'interno del sistema operativo della Mela. Apple in questo caso ha sorpreso con il prezzo, che nonostante le alte tasse e altre gabelle che fanno dell'Italia il paese europeo con il costo più alto, è stato ridotto di 100 euro rispetto allo scorso anno ed è identico nel caso del Pro Max, che però nella versione base raddoppia lo storage (256GB contro i 128GB di iPhone Pro Max 14), in un anno in cui invece molti produttori hanno aumentato le richieste.

Avviato negli anni scorsi con accortezze sulla riduzione di peso e materiali inquinanti in confezione, la compagnia di Tim Cook continua il percorso verso la linea verde per rendere più sostenibile un business multimiliardario che coinvolge decine di fornitori. Quest'ultimo aspetto si lega a una delle principali novità di iPhone 15 Pro, che è la scocca in titanio, materiale scelto al posto dell'acciaio inossidabile, in quanto garanzia di maggior resistenza e leggerezza. Un punto chiave, questo, perché la cura dimagrante — centrata anche con il ricorso all'alluminio invece dell'acciaio all'interno della scocca — era una priorità rispetto al passato e, può sembrare paradossale per i meno avvezzi, i 19 grammi in meno (da 206 a 187 grammi, mentre il Pro Max è sceso da 240 a 221 grammi) si sentono quando si infila il telefono in tasca. Vero è che in confronto al passato la finitura opaca risalta meno in termini di eleganza, ma l'abbandono dell'acciaio ha permesso di rinunciare alla scocca in formato blocco unico che, oltre a mandar giù la bilancia, costringeva a dover cambiare l'intero blocco in caso di rottura del vetro posteriore. Adesso, al contrario, se salta il vetro si sostituirà solo quello, spendendo 199 euro e non più 629 euro per l'intera struttura. Un punto importante che regala più tranquillità e costi affrontabili per chi punta ad investire cifre rilevanti per tenere diversi anni iPhone 15 Pro.

Restando alle linee estetiche, iPhone 15 Pro perde l'interruttore per silenziare e attivare la suoneria in favore dell'Action Button, pulsante fisico sul bordo di sinistra posizionato sopra i due pulsanti per regolare il volume che è un tasto multifunzione e personalizzabile. Si può impostare per accendere la torcia, aprire la fotocamera, attivare Full immersion per disattivare le notifiche e limitare le distrazioni, avviare una registrazione vocale o la stessa modalità silenziosa, trasformare il telefono in una lente di ingrandimento per guardare nel dettaglio oggetti nelle vicinanze, oppure associare un Comando Rapido per risparmiare tempo e passaggi per arrivare alla funzione prescelta o a un'applicazione compatibile che prende forma in un'istante (da ChatGPT a Spotify, Note o Shazam, dipende dai gusti e dagli usi). In sostanza, quindi, con una pressione prolungata il Tasto Azione consente di velocizzare i tempi e saltare passaggi, aspetto utile nella quotidianità delle attività che svolgiamo con il telefono.


L'altro cambio radicale, visivo e pratico, riguarda l'arrivo del connettore Usb-C (in confezione c'è il cavo ma non il caricatore), imposto dall'Europa entro il prossimo anno, che assicura due vantaggi. Il primo è la possibilità di collegare microfoni, mouse, tastiere, hard disk e altre periferiche senza passare dall'adattatore, oltre che sfruttare l'iPhone per caricare Apple Watch e AirPods Pro di seconda generazione. L'altro beneficio concerne la velocità di trasferimento dei file, che accelera rispetto al vecchio Lightning fino al picco di 10 Gbps (nelle prove i miglioramenti più netti si sono riscontrati collegando il telefono con un MacBook Air). Resta la mancanza di un sistema di ricarica veloce a fronte dell'alimentatore da 20W via cavo, soglia troppo bassa se confrontata con i competitor, anche se con 30 minuti di ricarica si va da 0 al 50% della carica.

Chi ha acquistato iPhone 15 Pro (e Pro Max) nei primissimi giorni di vendita si sarà accorto che il telefono si surriscaldava spesso durante l'utilizzo quotidiano e quando veniva messo in ricarica. La diffusione su ampia scala del fenomeno ha fatto temere ma Apple ha risolto il problema con un aggiornamento software, spiegando che la causa dell'eccessivo surriscaldamento dipendevano da app di terze parti e da un bug in iOS 17, ultima versione dei sistema operativo per dispositivi mobili. Qualcuno all'inizio aveva legato il problema al processore, sbagliando, perché i due modelli Pro integrano il chip A17 Pro, prima unità di elaborazione a 3 nanometri del settore (un nanometro equivale a un miliardesimo di metro). Il chip scalda e l'autonomia si riduce in fretta quando si gioca a lungo, perché uno dei cambi di prospettiva più evidenti di iPhone 15 Pro è legato al gaming. Apple ha voluto dimostrarlo con titoli di livello popolari su console, come Resident Evil Village e Assassin's Creed Mirage; quest'ultimo arriverà col nuovo anno, mentre il primo è già disponibile e dimostra che, con tutti i limiti di un display da 6,1 pollici (6,7’’ il Pro Max), a livello audio e grafico l'iPhone può offrire un'esperienza di gioco tanto valida quanto completa.

L'evoluzione delle fotocamere sono forse il manifesto più netto della strategia Apple, mirata a massimizzare qualità di scatto e facilità d'uso. La differenza tra i due modelli sta nel teleobiettivo, 3x per il Pro e 5x sul Pro Max. Nel loro differente livello di zoom, i due tele garantiscono scatti dettagliati nel catturare soggetti in movimento, così come in volo. A completare il profilo di iPhone 15 Pro è la camera principale da 48 megapixel, con stabilizzazione ottica, e la grandangolare da 12 MP, con lenti che guadagnano un nuovo rivestimento per correggere il flare negli scatti al buio (tentativo riuscito nel complesso, anche se talvolta i puntini verdi compaiono ancora). Va ricordato che c'è anche la camera Lidar, che interviene per i ritratti in modalità Notte, oltre ad essere un assaggio di quel che verrà in futuro con il lancio del visore per la realtà aumentata Apple Vision Pro. Tornando alla semplicità di scatto, iPhone 15 permette di ottenere foto ritratti senza abilitare l'omonima modalità, poiché quando si inquadra un volto umano, oppure cani e gatti, il dispositivo cattura in automatico le informazioni sulla profondità, consentendo di trasformare l'immagine in un ritratto anche dopo lo scatto tramite l'app Foto su iPad o Mac, oltre che su iPhone. Meno evidente ma importante nella gestione dei file è l'impostazione predefinita di scatto a 24 megapixel (rispetto ai 12MP del passato), cn immagini che senza perdere qualità vanno ad occupare una memoria limitata grazie al formato HEIF, assai più avanzato del Jpeg, seppur poco supportato al di fuori dell'ecosistema Apple (per questo le foto scattate con iPhone e visualizzate su dispositivi Android peggiorano di qualità).

In definitiva, dunque, iPhone 15 Pro è apparentemente identico al modello precedente, se ci si ferma al primo sguardo. Perché a livello estetico cambia poco, anche se titanio, Tasto Azione e connettore USB-C sono novità che rompono col passato e ampliano l'esperienza d'uso. Gli aggiornamenti più impattanti sono all'interno e rappresentano un filo continuo con cui Apple sta diversificando i modelli Pro rispetto alle due versioni base di iPhone. Da questo punto di vista, il target ideale per cui vale la pena affidarsi a un nuovo smartphone è chi possiede un vecchio iPhone, non quello di uno o due anni fa che restano ancora oggi dispositivi eccellenti, bensì chi è rimasto a una versione più datata, che può apprezzare in pieno le aggiunte apporta nel corso del tempo.

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Alessio Caprodossi