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Foto Alessio Caprodossi
Smartphone e tablet

Recensione vivo V40, la fascia media che convince

La società cinese torna in Italia con una soluzione affidabile che combina prestazioni, qualità fotografica e lunga autonomia a una spesa contenuta

Dopo un periodo di pausa vivo è tornata in Italia con il V40, smartphone che racchiude le peculiarità che hanno caratterizzato lo sbarco in Occidente della società cinese. Qualità costruttiva ottimale, prestazioni affidabili e prezzi competitivi, specie se rivolti alla fascia media del mercato. È questo il livello dell’ultimo arrivato, frutto della collaborazione tra vivo e Zeiss, dettaglio utile per intuire come il comparto fotografico sia una delle carte vincenti del V40. Tra le quattro anime riunite in origine sotto l’egida di BBK Electronics — una multinazionale specializzata in elettronica di consumo ben oltre gli smartphone — vivo è forse la meno nota alle nostre latitudini, rispetto a OnePlus, Oppo e Realme. Che non significa sia un’azienda con poca esperienza o raggio d’azione limitato, perché è fortissima sui mercati asiatici, quelli che hanno numeri e ritmi di crescita inavvicinabili per l’Europa. Dall’India alla Malesia, passando per Indonesia e il redditizio mercato casalingo, vivo vende tanto e domina le rispettive classifica di vendite, con quote mercato che sfiorano il 20%.

Un ritorno promettente

Ripartire dalla fascia media è una scelta saggia perché, nonostante si tratta di una categoria ricca di proposte, consente di far emergere i punti di forza di una proposta in confronto al top di gamma, dove non solo in Italia è sempre più difficile duellare con Apple e Samsung quando si tratta di spendere oltre mille euro per uno smartphone. Così il nuovo corso vivo è sinonimo di V40 e di una stretta collaborazione con WindTre, uno dei partner commerciali in cui acquistare i prodotti dell’azienda di Dongguan. Come fatto in passato, vivo torna a spingere sugli elementi determinanti nella scelta di uno smartphone, cioè design, schermo, qualità foto-video e batteria. In questo ventaglio, unito al prezzo, si trovano i motivi di interesse per il pubblico in cerca di un terminale affidabile nelle prestazioni e in grado di soddisfare l’occhio. Obiettivi che il V40 centra grazie alla cura del design, con una leggera curvatura sui lati e il blocco della doppia fotocamera posteriore ben integrato nella scocca, e grazie alla fluidità di un software reattivo e ricco di funzionalità, anche per personalizzare l’esperienza utente. Oltre l’estetica ci sono alcune accortezze utili ad alzare il tiro, come la certificazione IP68 contro polvere e acqua, e l’autonomia che permette di dormire sonni tranquilli anche quando si rincasa dopo una lunga giornata tra lavoro e tempo libero che mette a dura prova i consumi energetici del telefono.

Foto Alessio Caprodossi


Com'è fatto

Con lo schermo Amoled da 6,78 pollici, spessore minore di 8 mm e 190 grammi di peso per un agevole utilizzo anche con una mano, vivo V40 conta sul chip Qualcomm Snapdragon 7 Gen 3 che non è il più potente ma assicura prestazioni di livello per la fascia media, anche perché ci sono 12GB di Ram e 512GB di spazio per archiviare immagini, video e tutto ciò che si vuole a portata di mano. La batteria da 5.500 mAh è l’alleato per non restare senza energia, anche perché c’è la ricarica rapida da 80W ma in confezione manca l’alimentatore (quasi nessuno lo include più, per la norma sul caricatore universale voluta dall’Europa). Tra gli aspetti positivi va annoverato pure la qualità degli scatti, specie in ambienti illuminati. Merito dei tre obiettivi Zeiss da 50 megapixel, c’è la selfie camera frontale oltre alle due lenti posteriori, in cui spiccano equilibrio e colori delle foto scattati con il grandangolo, quasi pari in qualità ai risultati ottenuti con la camera principale. Pur mancando lo zoom, il V40 riesce bene nei ritratti, perché ci sono modalità ad hoc, l’effetto bokeh elaborato da Zeiss e la tecnologia Aura Light che regola in automatico l’illuminazione e la temperatura del colore. Bene i video, anche se di notte le prestazioni calano, in quanto va perfezionata la stabilizzazione delle immagini in movimento. Da rivedere c’è soprattutto la durata degli aggiornamenti, con tre update per il sistema operativo e quattro anni di patch per la sicurezza. Un periodo troppo limitato a fronte del più ampio supporto garantito ormai da quasi tutti i produttori.

Disponibile nella doppia colorazione Stellar Silver e Nebula Purple, vivo V40 è una buona soluzione per mettersi in tasca uno smartphone per certi aspetti superiore alla fascia media, con un buon equilibrio tra prestazioni, batteria e software, pur se quest’ultimo è privo di funzionalità AI. Al prezzo di 424 euro è un’opzione che merita di essere considerata.

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Alessio Caprodossi