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Il crash di Libero mail mostra quanto siamo deboli nelle mani della tecnologia

Da quattro giorni la posta elettronica dei due servizi è offline. Milioni di italiani senza email. E, come nel caso dello stop ai voli negli Usa per in file errato basta poco, un semplice errore umano, per fare danni abnormi

«Stabilire se dietro al problema di Libero ci sia un errore umano o un attacco informatico è si importante ma non è la priorità. Quello che dobbiamo affrontare è la dipendenza della nostra vita quotidiana dalla tecnologia che ha delle fragilità strettamente connesse alla propria complessità». Alessandro Curioni, scrittore, esperto di cyber security e di tutto ciò che riguarda il mondo del web ci offre la sua lettura di quello che il il problema che da giorni affligge i clienti di Libero

Quattro giorni. Novantasei ore. Un numero spropositato di minuti e secondi. Perché sul web, il tempo, corre molto più rapidamente che nella vita reale.

Il down delle caselle di posta elettronica di Libero e Virgilio sta interessando da giorni milioni di italiani. Si stima siano circa 9 milioni le persone che da oltre novanta ore non riescono ad accedere alla loro casella di posta elettronica. Un guasto, con tutta probabilità, iniziato la notte del 23 gennaio. Prima l'invio e la ricezione a singhiozzo delle email, poi il crollo il giorno successivo dopo che nella mattinata sulle piattaforme di segnalazione di problemi tecnici ricorreva l'alert "Libero e Virgilio down".

Se da una parte i sistemisti di Italiaonline, il provider su cui sia Libero sia Virgilio si appoggiano, sono al lavoro da giorni per risolvere il malfunzionamento, dall'altro rimane l'incertezza sul dover escludere il tanto ipotizzato attacco hacker. Il nuovo avviso, pubblicato online, spiega che il problema si dovrebbe risolvere entro la giornata di domani. «Stiamo lavorando incessantemente alla risoluzione di un problema infrastrutturale inaspettato e imprevisto» si legge nella nota di Italiaonline. Mentre su Twitter, il social preferito quando "qualcosa va in down" l'hashtag #Liberodown e #Virgiliodown campeggiano da ore nei cinguettii degli italiani e ancora oggi, #liberomail rimane trending topic in tutta Italia. Già il 24 gennaio, Libero e Virgilio avevano twittato ai loro utenti: «In 25 anni di servizio fedele agli utenti italiani, non ci è mai successo di restare off-line per così tanto tempo. Stiamo leggendo tutti i vostri messaggi, sappiamo che contate su di noi per comunicare, per questo stiamo correndo per ritornare online insieme quanto prima». Con un'aggiunta: il provider esclude che, «in ogni caso» avvenga la perdita dei dati sui servizi di posta elettronica.



«Forse non abbiamo capito la natura della tecnologia che utilizziamo ormai per qualsiasi cosa e che non conosciamo prosegue nella sua analisi Curioni - Un mondo dove errori molto piccoli provocano danni enormi». Quello su cui oggi occorre riflettere quindi è la dipendenza delle nostre vite dal mondo online. Perdere il cellulare per molte persone equivarrebbe a perdere un'estensione del proprio corpo. Forse anche di più. Lo stesso sta avvenendo oggi dopo questo down inaspettato che ha letteralmente isolato milioni di persone. Lavori bloccati, comunicazioni interrotte.

Ma davvero la posta elettronica è l'unico mezzo di comunicazione che abbiamo? Certo che no. Con questo non vogliamo sminuire l'importanza nella quotidianità, personale o lavorativa, di un sistema ormai fondamentale come le email. Brevi o lunghissime che siano, sono quello che le lettere - per definizione - non sono mai potute essere: immediate.

Eppure, a differenza delle lettere, la tecnologia è un mondo fragile. Quello che a noi sembra un sistema perfetto, inattaccabile, per un errore piccolissimo può crollare. Come succede con i castelli di carte. Basta un millimetro fuori posto, in una carta, di cui non ci siamo accorti, per perdere tutto e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Negli Stati Uniti qualche settimana fa undicimila aerei sono rimasti a terra per un file corrotto. Oggi quello a cui ci troviamo di fronte è un errore, probabilmente, del tutto simile. Le conseguenze prodotte sui consumatori sono di proporzioni enormi, al punto che Altroconsumo si è già attivata inviando una diffida al provider Italiaonline per chiedere un ristoro economico per i disagi patiti dagli iscritti a Libero e Virgilio in questi giorni.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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