Alessio Boni è "L'ingegnere" della Fiat negli anni di piombo. Su Rai1
Nella miniserie in onda il 27 e il 28 gennaio su Rai1 è raccontato il drammatico clima politico sociale e economico della Torino del 1980 con la crisi devastante della Fiat e l'infiltrazione terroristica all'interno della fabbrica
Gli ultimi, terribili anni di piombo con i colpi di coda del terrorsimo, vengono raccontati nella miniserie L'ingegnere con protagonista Alessio Boni, in onda su Rai1 il 27 e il 28 gennaio in prima serata.
Le due puntate concludono la trilogia di Raifiction dal titolo Gli anni spezzati che comprende le miniserie Il commissario (sull'omicidio di Luigi Calabrese) e Il Giudice (sul rapimento a Genova del procuratore Mario Sossi). Ambedue sono già andate in onda sempre sulla rete leader di viale Mazzini.
La vicenda inizia a Torino, nel 1980, in un'Italia sconvolta dalle Brigate Rosse e dalla grave crsi che ha investito la maggiore azienda automobilistica, la Fiat. La situazione precaria sta portando da una parte al licenziamento in tronco di 61 operari e dall'altra all'infiltrazione, nei settori cardine della fabbrica, di elementi legati al terrorismo. Ma la motivazione principale dell'allontanamento dei dipendenti è il concreto sospetto che abbiano legami con l'organizzazione criminale.
In un panorama così difficile, si inserisce l'ingegnere Giorgio Venuti (Alessio Boni) rampante quarantacinquenne dal carattere cordiale e aperto, in grado di instaurare rapporti di grande cordialità sia con i suoi superiori sia con gli operai che incontra volentieri nei circoli del Dopo- lavoro aziendale. Un personaggio dotato di carisma che ha una vita privata difficile: vedovo deve gestire le esuberanze giovanili delle due figlie Valeria (Giulia Michelini) e Silvia (Arianna Jacchia) rispettivamente di 23 e 16 anni.
L'ingegnere è un personaggo di fantasia attraverso il quale raccontare alle generazioni che non hanno vissuto gli anni di piombo, quanto sia stata grande la devastazione del terrorismo. Tutto il contesto nel quale opera Venuti è però reale e fa parte del passato prossimo della storia italiana.
L'ingenere dovrà combattere la sua lotta su più fronti, compreso quello familiare. I brigadisti si sono infiltrati anche al Policlinico dove svolge la professione medica Walter Grimaldi (Enzo De Caro) amico fraterno di Venuti. Da mesi nell'ospedale, un gruppo di sabotatori interni provoca gravi danni alle apparecchiature mettendo in serio pericolo la vita dei pazienti. La situazione viene taciuta da medici e paramedici per il timore di ripercussioni personali. Fino a quando il dottor Grimaldi decide di rivelare la situazione alla polizia, ben consapevole dei pericoli ai quali sta andando incontro.
A questo punto gli sceneggiatori hanno inserito nella vicenda un elemento ispirato chiaramente a Pastorale americana il romanzo del 1997 di Philp Roth. L'ingegnere scopre che sua figlia Valeria ha contatti molto stretti con i terroristi. In particolare è affascinata al teorico del gruppo, il professor Panara secondo il quale il loro scopo è "essere come sabbia negli ingranaggi del sistema"
L'angoscia di Venuti è pari alla disperazioner di Seymour Levov, "lo svedese" protagonista del romanzo, quando scopre che sua figlia sedicenne, Merry, ha aderito ad un gruppo di estrema sinistra, ha compiuto un attentato uccidendo una persona e si è data alla fuga.
Ma la fiction nostrana non farà giungere Valeria alle estreme conseguenze. Suo padre, con l'aiuto delle forze dell'ordine inizierà una caccia spietata ai terroristi. Colpi di scena si susseguiranno in un finale al cardiopalma che non vi riveliamo.
Nel cast ci sono anche Paola Pitagora nel ruolo della suocera dell'ingegnere, Christiane Filangieri che interpreta Clara la giovane donna con la quale Venuti intrattiene rapporti di grande e affettuosa amicizia. La regia è di Graziano Diana che ha firmato anche il soggetto e la sceneggiatura.