Barbara D'Urso
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Televisione

Barbara D'Urso: "Tutti i politici mi amano perché li metto a loro agio. E vogliono candidarmi"

Solo in Parlamento si incontrano più ministri e deputati che nel suo salotto tv. Lei li coccola con quel sorriso un po' così. Le abbiamo chiesto: ci è o ci fa? "Sono naturale al 100%, anche nel corpo". Confessioni di una showgirl che si sente tanto girl

"Possiamo fare l'intervista in macchina, mentre ritorno a Roma da Casalpalocco? Sono lì, sul set, dalle otto del mattino alle otto di sera, sabati inclusi. Quest'estate non faccio neppure le vacanze". La conduttrice Barbara d'Urso non molla. Chi sperava di vederla rallentare, si rassegni. "Lavorare mi carica", dice mentre sale sull'auto blu e chiede all'autista di abbassare l'aria condizionata.

Dopo una stagione di successi in Mediaset, dove tra i suoi programmi Pomeriggio Cinque e Domenica Live è riuscita a inserire anche la conduzione serale del Grande Fratello, da pochi giorni ha iniziato a girare la serie tv La dottoressa Giò, otto puntate da produrre entro fine agosto.

Mentre gioca con l'iPhone e coinvolge chi scrive in un video per Instragram, più che la regina di Cologno sembra una ragazzina che ha voglia di divertirsi. Infatti prima di cominciare l'intervista lascia un messaggio vocale a un amico: "Tra un'ora sarò in albergo. Che facciamo stasera?". Dodici ore di set non le bastano.

I collaboratori l'hanno soprannominata la zarina (anche per le temperature polari che pretende dentro lo studio), i colleghi l'aguzzina di Cologno Monzese per i suoi ritmi di lavoro. Le polemiche che la riguardano sono sempre dietro l'angolo. Partono dai frustrati della rete, tanti, ma anche dai corridoi della stampa blasonata che aspira ad avere ospiti politici che, invece, preferiscono sedersi sui suoi divanetti di pelle. Perché i milioni di spettatori che la seguono sono fedeli e immuni alle polemiche. Lei non fa niente per placare gli animi e ogni giorno, ai suoi detrattori risponde dalla sua pagina Instagram, ricordando le cifre a tanti zeri delle sue trasmissioni.

Signora d'Urso, non è stanca dopo 12 ore di set?
"Uscire con gli amici a cena e poi andare a ballare mi ricarica. Se mi diverto posso fare anche le 2 del mattino e alle 5 e 30 sono in piedi".

Magari col sorriso.
"Ovviamente".

Lei ride sempre, lo fa per mestiere?
"Il sorriso ce l'ho per natura. Mia zia Ida diceva che io sorrido con gli occhi".

Sì, ma giornate storte capiteranno anche a lei. Come si riesce a sorridere quando si è tristi?
"Quello è mestiere. Il mio dovere è far stare bene chi guarda. Quando è morto mio padre stavo girando un film con Renato Pozzetto: il giorno dopo ero sul set e dovevo far ridere".

Si dice che dietro le quinte invece non rida moltissimo e che sia molto severa coi suoi collaboratori. È leggenda o verità?
"Non sopporto chi lavora per timbrare il cartellino, chi non mette nel lavoro la stessa passione che ci metto io. Sono attenta ai dettagli perché so quanto siano importanti per fare la differenza".

Qual è la prima lezione che ha imparato lavorando?
"Anni fa dovevo condurre una trasmissione, poi è arrivato il potente di turno e ha imposto un'altra. Ci sono stata male ma che potevo fare? Io uno potente alle spalle non l'ho mai avuto".

Non le hanno mai fatto proposte indecenti in cambio di un programma?
"Gli uomini non sono stupidi, sanno quando possono osare. Ma chi ci ha provato comunque, con me è andato in bianco".

Come si fa a declinare un invito a cena senza essere penalizzate?
"Tutto non si può avere. Dici di no, sei penalizzata e te ne fai una ragione".

Il suo salotto è più confidenziale di quello di Bruno Vespa e meno aggressivo di quello di Massimo Giletti. Ma i suoi detrattori dicono che i politici vengono da lei perché è buona coi potenti.
"I politici vengono da me perché li metto a loro agio. È diverso. Faccio anche domande scomode ma non li attacco. Li metto nella condizione di rispondere".

Mi faccia un esempio.
"Le ricordo l'ultimo caso, quando Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono venuti da me dopo che la loro proposta di governo era saltata. Ho chiesto a Di Maio come mai avevano indicato un solo nome per il ministero dell'Economia e lui ha negato di averlo fatto. A quel punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto in diretta per contraddirlo. Chiunque avrebbe voluto quel confronto in tv, ma loro hanno scelto me".

Ogni settimana ricorda a tutta Italia quanti numeri fanno i suoi programmi: non crede che questo atteggiamento sia fastidioso per i suoi colleghi?
"I programmi sono mie creature, ci lavoro con tanta passione insieme alla squadra di Videonews e li porto con orgoglio in palmo di mano. Non ci vedo niente di male".

La mia trasmissione, i miei autori, i miei giornalisti, le mie telecamere, il mio pubblico... è tutto "suo".
"Il mio non è egoismo o senso di possesso, è cura, direi quasi istinto di protezione. Se vengono a sistemare lo studio e graffiano il parquet, io mi arrabbio e chiedo chi è il responsabile".

Da dove arriva questo istinto di protezione?
"Io ho sempre lottato, mettendomi una corazza. E l'ho fatto con onestà, mai accettando compromessi o situazioni che non mi piacevano".

È mai stata minacciata?
"Certo. Forse perché sono tra le poche donne della tv a non avere un manager potente che mi difende".

Qual è l'accusa che l'ha ferita di più?
"Tutte le accuse mi feriscono quando sono ingiuste o, peggio, sono bugie. Ho imparato a farmele scivolare addosso, ma ci soffro. Come quando rilascio un'intervista ed estrapolano solo la frase che fa più comodo".

Soffre anche quando ci sono colleghe che l'accusano di tramare contro le loro trasmissioni?
"Su di me se ne sono inventate di tutti i colori... Su alcune, quando me le hanno raccontate, non ci ho dormito la notte".

Mi racconti.
"No, non posso. A certe bugie non mi abbasso. Subisco le polemiche, non le fomento. Alla fine, con gli anni, ho imparato a costruire castelli con le pietre che mi tirano addosso".

Le donne oggi sono davvero discriminate o hanno un atteggiamento vittimistico come dice qualcuno?
"C'è ancora tanta strada da fare per raggiungere la parità tra i sessi. Poi ci sono donne che non lottano per aiutare la categoria ma si rifugiano dietro uomini di potere. E vanno avanti così".

Si dice che lei sia brava a tenere lontano le sue rivali.
"No, non ho quel tipo di potere. L'unica forza che ho è il lavoro e i numeri dalla mia parte".

Stima qualche donna?
"Sì, Maria De Filippi. Negli altri ambienti, le ricercatrici, i medici, le volontarie, chi serve alla mensa, chi adotta, donne che combattano ogni giorno".

Si sarà almeno chiesta perché è sempre nel mirino di qualcuno.
"Ci sono persone che ce l'hanno con me, che non mi salutano e io non ne conosco il motivo".

Adesso non faccia Alice nel Paese delle Meraviglie.
"Certe ostilità nascono perché in tanti vorrebbero stare al mio posto: non ci stanno e automaticamente mi odiano".

Chi l'ha delusa nella vita privata?
"Chi mi è stato vicino per anni, che immaginavo in un modo e poi invece si è rivelato diverso. Quelle sono delusioni cocenti che mi hanno provocato emozioni forti. E dolore. Ma non faccio drammi".

Come reagisce?
"Soffro e mi chiudo. Ma senza che nessuno se ne accorga".

Lei che sembra così scafata...
"Succede perché quando do, do in modo incondizionato".

Anche i colleghi la deludono?
"Certo, ma di loro mi interessa meno, non soffro, me lo aspetto".

Colleghi come Massimo Giletti, per esempio? Eravate molto amici ma poco tempo fa è stato visto con una telecamera nascosta in un noto ristorante romano mentre lei era lì a cena con amici. Si dice che lei se ne sia accorta e ci sia rimasta molto male. Non lo neghi perché erano presenti testimoni che lo hanno raccontato.
"Di questa storia non parlo. Dico solo che se uno mi sta antipatico lo manifesto, se mi sta simpatico pure. Non riesco a essere quella che non sono, con nessuno. Mi piacerebbe che gli altri facessero lo stesso".

Chi sono stati i suoi maestri?
"In teatro Pietro Garinei e Arnoldo Foà. In tv Michele Guardì e Pippo Baudo. A 19 anni ho lavorato con lui a Domenica In, oltre a condurre faceva anche il regista. ?Dammi la 1, dammi la 2, vieni più vicino'... lì ho capito che se volevo fare questo lavoro dovevo diventare come lui".

Qual è il rimprovero che le è servito?
"Era il 1999 e volevo diventare protagonista del musical al Teatro Sistina. Ogni volta che mi presentavo ai provini il maestro Gianni Ferrio, Gino Landi e Pietro Garinei mi dicevano: 'Sì, è migliorata nel canto ma ancora non va bene'. Così tutte le mattine alle 7 prendevo lezioni di musica e dopo mesi tornavo per un provino. All'ottava volta mi hanno scelta e nel 2000 sono stata la protagonista del musical, con Enrico Montesano".

Dove trovava la forza di non mollare?
"A volte è anche la rabbia che ti dà la carica. Il regista Gianfranco Piccioli, che ha lanciato Francesco Nuti, diceva: "La d'Urso, più le dai una martellata in testa e più ricompare da un'altra parte".

La sua più grande soddisfazione professionale?
"Dopo 14 anni ho ripreso il timone del Grande Fratello e l'ho riportato in auge. E ora, nello stesso anno, dopo 20 anni, riparte la Dottoressa Giò. Nonostante due stagioni di grande successo, non si fece più".

Quando era bambina che cosa sognava per il suo futuro?
"Ho rimosso la mia infanzia, sognavo di diventare ballerina. Mia madre assecondava il mio desiderio ma quando è morta nessuno mi ha più portato a lezioni di danza. La mia è stata una rivalsa, appena ho potuto ho ripreso da autodidatta. Non sono diventata una ballerina ma so ballare".

Come gestisce la sua popolarità?
"Non si gestisce. La popolarità e il successo sono solo una grande cassa di risonanza. Se sei una persona umile, corretta, con dei valori, questa cassa amplifica queste doti. Se sei un arrogante e meschino, con la popolarità lo diventerai ancora di più".

La popolarità è una droga?
"Sì, ovvio. Fai questo lavoro per piacere alla gente. Chi lo nega mente".

A lei piace piacere?
"Certo".

Potrebbe mai fare a meno della popolarità?
"È difficile dirlo, sono troppo dentro questa vita per pensare a come sarebbe diversamente".

C'è una polemica che avrebbe evitato volentieri?
"Quella col presidente dell'Ordine dei giornalisti Vincenzo Iacopino. Per lui non avrei dovuto intervistare Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. La denuncia penale è stato solo accanimento. In ogni caso sono stata assolta dalla Procura di Monza e sono stati spesi dei soldi pubblici inutilmente".

Chi sono gli ospiti del suo salotto che non ha più invitato?
(Riflette qualche secondo). "Quelli che campano con gli scoop sui giornali e poi nel mio programma non vogliono parlare della loro vita privata. Che è l'unico motivo per cui sono lì! M'innervosisco e dopo quattro minuti chiudo l'intervista".

I politici fanno la fila per essere ospitati da lei. Qual è il commento che le ha fatto più piacere?
"Con tutti i politici ho un buon rapporto. Ho amato particolarmente Emma Bonino e Laura Boldrini, non le immaginavo così empatiche".

Quale è il politico che invece si è dimostrato diverso da come lei lo immaginava?
"Da me sono tutti come li vedi. Salvini negli anni non è cambiato per niente, è sempre stato forte nella comunicazione. Gentiloni, Pannella... ecco lui sì che era una persona strepitosa e affascinante".

Matteo Renzi, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi: c'è una frase che avrebbe voluto sentir dire da ognuno di loro e che non hanno detto?
"No, tutti da me hanno fatto promesse che hanno mantenuto. Chiedo sempre concretezza e sono stati tutti corretti. Anni fa chiesi a Renzi una promessa sulle unioni civili, che mi stavano a cuore, e ha rispettato le scadenze. Da Salvini e Di Maio vorrei sentirmi dire che approveranno presto le leggi sulle telecamere negli asili e nelle case di riposo. Non mollerò su questi punti. Poi vorrei che si andasse avanti con la legge sullo stalking e sulla violenza nei confronti delle donne: le mogli picchiate dai mariti le difenderei con le mie mani se potessi".

Le piace la politica?
"Mi appassiona, innanzitutto come cittadina che ama il proprio Paese. Poi mi informo, leggo e mi applico".

Dica la verità, ha mai pensato di candidarsi?
"Onestamente sì, ma magari tra qualche anno. Me lo chiedono in tanti".

E da che parte si collocherebbe?
"Chi lo sa. Intanto vediamo come va questa legislatura".

I suoi nemici l'accusano di populismo.
"Se populismo vuol dire essere vicina alla gente, pensare e fare le domande delle signore che mi guardano il pomeriggio, allora sì, chiamatemi pure populista".

Lei è una che reagisce più di pancia o più di testa?
"Di pancia purtroppo".

Anche nel lavoro?
"Sempre. Se sto facendo un'intervista a qualcuno e la mia pancia si annoia, so che si stanno annoiando anche a casa".

E in amore si annoia?
"No, in amore non ci si annoia mai, se è vero amore".

Qual è il suo mantra nelle relazioni?
"Tenersi a distanza di sicurezza e scappare appena possibile. Cerco l'amore ma poi ne ho una visione talmente romantica che non è mai come lo vorrei".

Ha più lasciato o è stata lasciata?
"Ho sempre lasciato, purtroppo. Quando il rapporto non è all'altezza delle mie aspettative non riesco a vederlo finire e do un taglio netto. Si fa una gran fatica".

Ora è innamorata?
"Sono corteggiata e sto bene, sento una bella energia intorno a me e questo mi rende serena".

Quando ha dato il primo bacio?
"A 15 anni a Riccardo Villari, oggi senatore. Allora eravamo dei ragazzini".

E l'ultimo?
"Non me lo ricordo, direi troppo tempo fa". (Ride. E mente)

Qual è l'ultima cosa che fa prima di addormentarsi?
"Penso a che cosa ho fatto durante il giorno, a quanto sono fortunata e ringrazio".

E la prima quando si alza?
"Respiro e ringrazio".

Si piace la mattina allo specchio anche senza trucco?
"Mi piaccio perché trovo sempre un motivo per essere contenta".

Il mio cuore è vostro e dei miei figli, dice ogni giorno a fine trasmissione. Che cosa sono i suoi figli?
"Il mio unico vero motivo di vita. Poi c'è tutto il resto, a debita distanza".

Avete poche foto pubbliche insieme.
"Perché sono riservati, non vogliono che influenzi la loro vita e che si sappia che sono i miei figli. Io li guardo crescere e taccio. Con fatica. Gian Mauro è medico, fa trapianti di fegato. A ottobre si trasferirà in Giappone per un anno e io sto già soffrendo. L'altra sera gli ho chiesto: 'Ti prego, una volta fammi venire in corsia nel tuo ospedale, ti vorrei vedere col camice, sarebbe un regalo per me'".

E lui?
"'Mamma sai che non è possibile'", mi ha risposto. Non solo. La sera, a Roma, c'è stata una tromba d'aria. Mi ha chiamato per comunicarmi che doveva andare a Cosenza con l'aeroambulanza a recuperare un fegato da trapiantare. Ho passato la notte insonne".

Uno fa il medico e l'altro, Emanuele, il regista. Le chiede consigli?
"Per carità. So già che con questa domanda si arrabbierà. È più facile che sia io che consulti lui prima di prendere una decisione. È talentuosissimo".

La guardo da vicino. Non è truccata, non ha rughe sul viso e ha gambe bellissime. Persino le mani, indicatore spietato dell'età, sono lisce.
Mi dica la verità, quanti ritocchi ha fatto?
"Io sono a favore della chirurgia estetica ma non ho mai fatto nulla. Un po' perché sono terrorizzata dalle siringhe, un po' perché grazie a Dio la natura mi ha voluto bene".

Ha paura di invecchiare?
"Non ci penso, vivo ogni giorno con lo spirito di una quindicenne. In attesa di un nuovo batticuore".


(Articolo pubblicato sul n° 34 di Panorama in edicola dal 9 agosto 2019 con il titolo "Tutti i politici mi amano perché li metto a loro agio. e vogliono candidarmi")

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Annalia Venezia

Portatrice sana di occhiali, giornalista prestata alle ore piccole (o nottambula prestata al giornalismo?), da sei anni curo la rubrica Periscopio di Panorama. Dopo ogni festa, prima di addormentarmi, ripeto come un mantra la frase di Nietzsche «se scruterai a lungo nell’abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te» e ogni volta mi chiedo come abbia fatto a scriverla senza essere mai stato a un party della fashion week.

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