Perché Claudio Baglioni ha querelato Antonio Ricci
Il cantante romano porta in tribunale il patron di Striscia la Notizia, Antonio Ricci, dopo i commenti al vetriolo nei giorni del Festival di Sanremo
"Il botulino gli intoppa i ragionamenti nel cervello". Queste poche parole sono costate ad Antonio Ricci una querela per diffamazione da parte di Claudio Baglioni, che non ha gradito i commenti al vetriolo del patron di Striscia la Notizia. Tutto è cominciato lo scorso febbraio, alla vigilia del Festival di Sanremo 2018, quando Ricci si lasciò sfuggire in un'intervista giudizi tranchant contro il cantautore romano.
Perché Claudio Baglioni ha querelato Ricci
C'era andato giù pesante Antonio Ricci nei confronti di Claudio Baglioni, qualche giorno prima del Festival condotto dal cantante con Michelle Hunziker, che è sempre voluta rimanere fuori dallo scontro tra i due. "Il botulino gli intoppa i ragionamenti nel cervello. Era il cantante preferito dei fascisti", disse in un'intervista al Corriere della Sera. "In uno spettacolo dissi anche che gli avrei tirato una molotov. Ora se gli dai fuoco si sparge odore acre di plastica che semina diossina in tutto il Paese".
Commenti velenosissimi, insomma, che al patron di Striscia la notizia sono costati una denuncia. Secondo Il Messaggero, infatti, il cantante e direttore artistico di Sanremo 2018 si sarebbe rivolto alla procura di Roma presentando una querela per diffamazione e ci sarebbe un'inchiesta aperta dalla Procura di Roma dopo l'esposto presentato dagli avvocati Lorenzo Contrada e Andrea Pietrolucci.
La risposta di Antonio Ricci
Antonio Ricci però non solo non arretra ma, al contrario, aggiunge un carico da novanta con l'ennesima bordata: "Dimostrerò scientificamente in tribunale che quando bacia la fidanzata ciuccia botulino". Nell'articolata risposta, il geniale autore tv spiega: "La querela di Baglioni? È la riprova del “piccolo grande amore” con cui ha affascinato tanto i fasci. Il Divino Claudio non accetta la critica e neppure il diritto di satira. Nonostante abbia migliaia di fan, voglio ribadire che “accoccolati ad ascoltare il mare” per me è un verso cacofonicamente osceno, meritevole di essere radiato dall’Alta Cantautoreria Italiana".
"Confermo che, tra le canzoni che hanno come tema l’abbandono, per me Sabato pomeriggio non rientra neppure nelle ultime posizioni. È una canzone ampollosa e barocca, lontana dalla non-retorica ad esempio di Ne me quitte pas. Chi, sano di mente, può pensare di trattenere una fidanzatina cantandole 'passerotto non andare via'?".
"Se io avessi detto 'passerotto' ad una ragazza, giustamente mi avrebbe spaccato la faccia. Non mi pento e confermo tutto quello che ho detto sulla melensa creatura che trasuda Baci Perugina da ogni poro, contestualizzato negli anni '70, gli anni di piombo. Per quanto riguarda le overdose da botox, dimostrerò scientificamente in tribunale che quando bacia la fidanzata ciuccia botulino". La guerra, insomma, è appena cominciata.